Ordinanza del tribunale: Amag pagherà i 500 mila euro ad Ato6
Il tribunale di Alessandria conferma l'ordinanza e respinge l'opposizione di Amag. L'azienda alessandrina dovrà pagare ad Ato 6 i 500 mila euro attraverso il fondo di garanzia depositato presso l'assicurazione Coface
Il tribunale di Alessandria conferma l'ordinanza e respinge l'opposizione di Amag. L'azienda alessandrina dovrà pagare ad Ato 6 i 500 mila euro attraverso il fondo di garanzia depositato presso l'assicurazione Coface
In sostanza, i giudici confermano la decisione di primo grado, che risale allo scorso 23 novembre, e che riteneva legittima la richiesta di Ato6 di riscuotere 500 mila euro versati da Amag tramite la compagnia di assicurazioni Coface di Milano come garanzia per la gestione degli acquedotti.
A questo punto l’ordinanza sarà immediatamente esecutiva, per cui Coface dovrebbe versare i 500 mila euro a Ato6, e spetterebbe poi a Amag ricapitalizzare la cifra. Così come sempre Amag dovrà pagare le spese processuali del procedimento di primo grado, e dell’appello.
La vicenda processuale è legata alla nota querelle tra Amag e Ato6, relativa al mancato trasferimento pluriennlae, da parte di Amag, di una quota degli incassi pari al 3% sulle bollette dell’acqua, che per legge regionale deve essere trasferita ai comuni delle comunità montane presenti sul territorio di competenza dell’Ato. Nel caso specifico di Ato6, quindi, si tratterebbe di Terre del Giarolo, Aleramico Obertengo e Langa Astigiana.
Ad oggi la cifra ammonterebbe, secondo fonti Ato6, a circa 2,8 milioni di euro, con una crescita di oltre 500 mila euro all’anno.
“Rispetteremo l’ordinanza – annuncia l’amministratore di Amag Lorenzo Repetto – ma faremo sicuramente le nostre valutazioni, insieme al nostro legale con il quale affronteremo lunedì la questione. Faremo probabilmente una nostra proposta ma restiamo convinti di quel che abbiamo più volte affermato e cioè che abbiamo già pagato, più del dovuto, facendo investimenti nei territori in cui gestiamo la rete idrica”.
Resta ancora aperta, quindi, la partita sui 2 milioni e 800 mila euro, poiché l’ordinanza di questi giorni è relativa al fondo di garanzia già depositata.