Kovacic presenta il Nuovo Partito Comunista: “le cose che non farò….”
E' questa la frase che rappresenta la lista e il partito politico di Renato Kovacic, candidato per le prossime elezioni amministrative. Presentazione della lista, degli obiettivi che si pone il Nuovo Partito Comunista e forte critica per la politica amministrativa portata avanti dalla Giunta Fabbio
E' questa la frase che rappresenta la lista e il partito politico di Renato Kovacic, candidato per le prossime elezioni amministrative. Presentazione della lista, degli obiettivi che si pone il Nuovo Partito Comunista e forte critica per la politica amministrativa portata avanti dalla Giunta Fabbio
L’azienda che fornisce i pasti alle mense della città, oggi in gran parte di proprietà della multinazionale Compass, sta da sempre molto a cuore a Kovacic, che la vive non solo da utente di un servizio, ma da dipendente. Lunghe battaglie con l’amministrazione comunale, incatenamenti per rivendicare i propri diritti di lavoratore, soprattutto nel momento della malattia. “Il sindaco Fabbio non ha avuto in quella occasione (quando mi sono ammalato di tumore e l’azienda, allora al 100% del Comune mi ha licenziato perché malato), così come dimostra di non avere in tante altre, una dote importante e necessaria ad un sindaco: la sensibilità”. Ma la giustificazione che Kovacic dà a molti dei comportamenti del primo cittadino e degli amministratori della città è che “non sanno cosa significa essere un lavoratore, un operaio. E tanto meno cosa significa vivere con lo stipendio di un operaio, 1000 euro al mese, quando loro ne percepiscono dai 5 mila ai 3 mila al mese”.
“Se diventerò sindaco – dichiara il candidato del Partito Comunista – manterrò lo stipendio dei lavoratori delle fabbriche, cioè 1000 euro al mese, per restare sullo stesso piano della gran parte della società di oggi“. Tra gli altri progetti, ovviamente, c’è il mantenimento della quota pubblica di Aristor: “Valenza ha già fatto questo grande errore di cedere il proprio 5% alla Compass. Io non permetterò che Alessandria compia lo stesso errore, con il proprio già misero 15%. La totale privatizzazione del servizio va a discapito dei lavoratori, ma anche della qualità del servizio”.
La lista del Nuovo Partito Comunista “è composta da compagni e compagne, da amici e amiche”, spiega Kovacic, “da casalinghe ad infermiere, da lavoratori della Michelin a persone portatrici di handicap”. Kovacic si definisce un gruppo, un partito “autonomo e alternativo agli altri partiti che sono in campo oggi”.
Al centro dei pensieri di questo candidato sindaco c’è il lavoro: “deve essere la priorità. Deve esserci una garanzia seria sul lavoro: soprattutto per i giovani“. E per questo motivo, ripercorrendo la propria esperienza personale di lavoratore, Kovacic confessa di sperare “in un incontro, in un confronto con il sindaco Fabbio” che non ha mai avuto.
Per cercare di capire quali sono le prime necessità degli alessandrini, il partito di Kovacic ha preparato dei questionari che sono compilabili presso i banchetti informativi che saranno presenti in città. In quella stessa occasione sarà possibile dare un contributo di 1 euro, perché come spiega il candidato “non serve sprecare molto denaro per una campagna elettorale, e chiedere un piccolo contributo ai cittadini (non più di 1 euro) fa si che la campagna elettorale non crei spese eccessive. Potrebbero farlo tutti, ma scelgono altre strade”.