Barosini: “Via i veleni dalla politica”
Ha firmato la mozione di sfiducia a Fabbio, ma con tormento interiore. Indica in impegno, onestà e competenza le doti indispensabili al prossimo sindaco di Alessandria, e affila le armi in vista della battaglia di primavera. Una chiacchierata a tutto campo con il candidato sindaco di Udc e Fli, che lancia un appello ad altre liste moderate: venite con noi, insieme possiamo vincere
Ha firmato la mozione di sfiducia a Fabbio, ?ma con tormento interiore?. Indica in impegno, onestà e competenza le doti indispensabili al prossimo sindaco di Alessandria, e affila le armi in vista della ?battaglia di primavera?. Una chiacchierata a tutto campo con il candidato sindaco di Udc e Fli, che lancia un appello ad altre liste moderate: ?venite con noi, insieme possiamo vincere?
Sa quel che succedeva ai contadini di una volta, che si allontanavano di casa e dai loro campi solo per quel tanto che consentiva loro di continuare a vedere il punto più alto del villaggio, che appunto di solito era il campanile della chiesa? Beh, l’altra sera ne parlavo con qualche amico, e constatavo che per me, alessandrino da trent’anni e innamorato di questa città, è ormai così…
Non sarà mica che, da politico consumato, non vuole perdere il controllo della situazione neanche per un giorno?
Ma no, è proprio che mi piace esserci, parlare con la gente. Se sono costretto a stare lontano telefono continuamente, penso a cosa sta succedendo. Quanto alla politica, io la amo, e al tempo stesso vorrei davvero contribuire, in questi mesi, a svelenire il clima generale. La situazione è difficile, e chi ha governato Alessandria non solo negli ultimi cinque, ma direi almeno negli ultimi dieci anni ha serie responsabilità. Che però non devono mai trasformarsi in odio, in rabbia sopra le righe.
Lei alla fine ha firmato la mozione di sfiducia del centro sinistra contro Fabbio, ma con qualche tentennamento: o sbaglio?
Con tormento interiore, per essere precisi. Da un lato mi sono reso conto che, firmandola, stavo comunque interpretando il sentimento della maggioranza degli alessandrini, che non ne possono più di come Fabbio e la sua giunta hanno gestito e ridotto la città. Dall’altro, io credo nella politica come confronto dialettico, anche aspro, ma non come sfiducia. Credo invece che occorra lavorare, tutti insieme, per ricostruire, nel Paese come ad Alessandria, un clima di fiducia, partecipazione e responsabilità. Me lo fa citare l’articolo 49 della nostra Costituzione?
Prego…
L’articolo recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Io credo nella politica, e credo nei partiti. Che vanno ripopolati e fatti rivivere dalla gente onesta….
Le piace il rischio, Barosini: sa bene che questo è un tema assolutamente impopolare.
Lo so, ma guardi che l’antipolitica rabbiosa e il furore sono nemici del bene comune, generano caos. Se tutti coloro che sono, con molte ragioni, stanchi non della politica, ma di una certa classe politica, scenderanno in campo e si impegneranno, ognuno per la propria parte, in prima persona, il Paese migliorerà. L’alternativa, che non voglio neppure considerare, è un tutto contro tutti che non può che far precipitare le cose.
Torniamo alla politica di casa nostra: il consigliere comunale dell’Udc Giuseppe Bianchini (nella foto) non ha firmato la mozione contro Fabbio, e anzi ad un certo punto è sembrato prossimo ad accettare un incarico come assessore del centro destra….
Se ciò fosse avvenuto Bianchini si sarebbe auto collocato automaticamente fuori dall’Udc, ma non credo che accadrà. E voglio dirlo chiaramente però: Bianchini è un galantuomo, e una persona perbene. Certo, in questa fase è stato suggestionato dalle sirene del centro destra, da cui del resto proviene. Mentre l’Udc ha fatto con chiarezza scelte diverse. Io lo rispetto, e mi auguro naturalmente che decida di restare con noi. Ma la mancata firma della mozione di sfiducia, francamente, è peccato veniale.
Ma lei, Barosini, ci crede alla possibilità di fare il sindaco, o quantomeno di arrivare al ballottaggio? Oppure, sotto sotto, punta ad un buon risultato personale, e ha già un accordo per sostenere Rita Rossa al secondo turno?
Nessun accordo, con nessuno. Se non con le quattro liste che hanno deciso di sostenere la mia candidatura, e che davvero stanno facendo in queste settimane un grande lavoro. Vorrei ricordare che, oltre a Udc e Fli, al mio fianco ci sono anche due liste civiche destinate a raccogliere un consenso importante, e che stanno lavorando con grande trasparenza, tra la gente. Mi riferisco a ‘I cittadini prima di tutto’, promossa da una persona di grande valore come Pier Carlo Lava, e ai giovani di “Noi crediamo in chi crede in noi’, guidati da Stefano Barbero e Roberta Bresnik. Anticipo la sua domanda? No, nessuno di loro è figlio d’arte, o di amici miei. Sono giovani cittadini under 30 che hanno deciso di far sentire la loro voce, e di darmi fiducia.
In campo ci sono già 11 candidati, e ne mancano ancora almeno 2: Lega e Movimento 5 Stelle. Più forse qualche sorpresa dell’ultim’ora: gli alessandrini rischiano di entrare in confusione, con una scheda lenzuolo…
Io credo che agli alessandrini, come a tutti gli italiani, sia lecito chiedere oggi di alzare la soglia di attenzione: che significa non snobbare la politica, ma invece analizzare con attenzione a chi dare il proprio voto. Che, attenzione, non può più essere delega in bianco, ma deve poi essere sottoposto a verifiche costanti. Penso, ad esempio, allo strumento del referendum consultivo, su temi di interesse generale. In fondo comunque nei piccoli centri è più facile sapere per chi stai votando, e verificare chi è realmente. Io credo che ad un politico, oggi più che mai, si debbano chiedere tre cose: impegno, onestà, competenza.
Lei Barosini pensa di avere queste qualità?
Impegno e onestà so di possederle, al 100%. La competenza va verificata sul campo, e non sono di quelli che sostengono di essere esperti di tutto: l’importante, soprattutto su fronti delicati e complessi, è saper costruire una squadra di persone preparate, e fidate. Quel che è certo è che noi, se gli alessandrini ci sceglieranno, non amministreremo la città per conto terzi, perché non abbiamo preso impegni con nessuno: nessuno ci finanzia, e quindi nessuno ci manovra o manovrerà. E io ci sono sempre, pronto ad ascoltare tutti, come sa chiunque provi a contattarmi. Così sarà anche quando sarò sindaco.
Possibili alleanze? Sta cercando di convincere qualche altro candidato ad un patto di desistenza?
Io credo davvero che forze non distanti per valori e obiettivi dovrebbero fare fronte comune. A livello nazionale, è noto, il terzo polo è un cantiere in costruzione, destinato a crescere. Su scala locale la sintonia tra Udc e Fli è totale. Con Api purtroppo il dialogo è interrotto, Vignuolo ha deciso di correre da solo: sbagliando secondo me, perché significa disperdere forze. Ma anche Corrado Parise secondo me dovrebbe pensare alla possibilità di aprire con noi un dialogo costruttivo. E poi confido anche in TuAlessandria, l’associazione dell’ex sindaco Felice Borgoglio: non hanno ancora annunciato il loro candidato sindaco: appoggino noi, se vogliono davvero voltare pagina.
Ma questo quinquennio Fabbio è davvero tutto da buttare?
Fabbio ha fatto molti errori, e non sto ad enumerarli, li conosciamo bene. Qualche merito però, ad esempio sul fronte dell’abbellimento della città (sia pur spesso attraverso risorse Amag) lo ha avuto. E poi gli va riconosciuto di aver restituito agli alessandrini la Cittadella, che è un patrimonio enorme, e da valorizzare sempre più. Complessivamente è troppo poco, comunque, per puntare alla riconferma.