Sital Srl: nuovo assetto societario, nuova mission, ma vecchi conti in rosso
La commissione congiunta Sviluppo e Bilancio hanno affrontato la trasformazione societaria della partecipata Sital. Cambio anche dell'oggetto sociale spostato sul "marketing territoriale", ma che non muta la situazione finanziaria di debito della società di Dallerba. Molte le perplessità della Lega Nord e della minoranza sui 150 mila euro messi a disposizione dal Comune
La commissione congiunta Sviluppo e Bilancio hanno affrontato la trasformazione societaria della partecipata Sital. Cambio anche dell'oggetto sociale spostato sul "marketing territoriale", ma che non muta la situazione finanziaria di debito della società di Dallerba. Molte le perplessità della Lega Nord e della minoranza sui 150 mila euro messi a disposizione dal Comune
“Una modifica che punta allo snellimento di Sital”. Così è stata definita dal ragioniere capo Paolo Ansaldi (nella foto a destra) la trasformazione societaria della partecipata del Comune di Alessandria presieduta da Giancarlo Dallerba. Un passaggio da Spa, con un capitale sociale di 1 milione di euro, ad Srl con capitale sociale ridotto a 100 mila euro, il minimo per una Srl. “Il resto del vecchio capitale sociale è servito ad assorbire le perdite dell’azienda“. Perdite che nel corso degli anni non sono mai state sanate, con un bilancio annuale della partecipata comunale sempre in rosso e sempre a debito, “che la Sital si porta dietro anche nel passaggio da Spa a Srl”. Ma tra le novità della nuova struttura societaria c’è anche una rimodulazione dell’oggetto sociale, “che vede salire al primo posto il marketing territoriale” come spiega Ansaldi, sostenendo l’importanza di questa “mission” come uno dei punti che fa parte del piano di mandato della società. La trasformazione è avvenuta con una delibera di Giunta del 22 dicembre 2011 ed è stata resa nota con una determina dirigenziale che si trova anche sul sito del Comune di Alessandria.

Secondo il ragioniere capo la destinazione alle 5 aziende del 2% di quota non è in realtà mai andato in porto, “anche se ora si potrebbe prendere realmente in considerazione questa soluzione societaria”, soprattutto considerando che c’è in atto un “diritto di recesso” dei soci che sono ancora all’interno della Sital. Si tratta di Saia Spa, l’originario socio che però nel tempo sembra aver ridotto la propria partecipazione e che sembra non essersi opposto alla trasformazione dell’azienda.


La spiegazione “filosofica” più che tecnica, viene affidata all’assessore al Bilancio, Franco Trussi (nella foto a sinistra): “quando uno siede dalla parte della maggioranza spera sempre di poter sostenere una società che dà qualcosa alla cittadinanza. La trasformazione in Srl non è solo una questione di capitali, ma è stata una scelta rivolta alla maggiore duttilità della partecipata, per renderla più agevole da gestire da parte dell’amministrazione comunale“. Il duo Bocchio-Trussi e i continui paragoni con realtà di partecipate “non comunali”, ma della Provincia come Energia e Territorio hanno fatto scoppiare la polemica con il “contro duo” Mazzoni- Scagni e i riferimenti alla precedente struttura ereditata dalla Giunta di centro sinistra, con rimembranze alla società Pla dalla quale è nata l’attuale “versione Sital”. Ma questa è tutta un’altra storia…