Sital Srl: nuovo assetto societario, nuova mission, ma vecchi conti in rosso
La commissione congiunta Sviluppo e Bilancio hanno affrontato la trasformazione societaria della partecipata Sital. Cambio anche dell'oggetto sociale spostato sul "marketing territoriale", ma che non muta la situazione finanziaria di debito della società di Dallerba. Molte le perplessità della Lega Nord e della minoranza sui 150 mila euro messi a disposizione dal Comune
La commissione congiunta Sviluppo e Bilancio hanno affrontato la trasformazione societaria della partecipata Sital. Cambio anche dell'oggetto sociale spostato sul "marketing territoriale", ma che non muta la situazione finanziaria di debito della società di Dallerba. Molte le perplessità della Lega Nord e della minoranza sui 150 mila euro messi a disposizione dal Comune
181 mila euro in perdita nel 2010, 99 mila euro in perdita a settembre del 2011: questi sono i dati relativi ai bilanci di Sital, con ancora 14 mila 700 euro di debiti nei confronti dei fornitori. Visti i dati numerici, nonostante il “cambio societario e la mission”, la società di Dallerba non trova il favore della minoranza e della Lega Nord. Il principale interlocutore del Partito Democratico è Enrico Mazzoni (nella foto a sinistra), che da tempo segue il “caso Sital” e che era tra i primi firmatari della richiesta della messa in liquidazione della partecipata, presentata in Consiglio comunale e sostenuta all’ora anche da qualche membro della maggioranza. Mazzoni chiede chiarimenti sulla struttura societaria attuale, in materia di quote azionarie: “Il 90 % è del Comune, ma una vecchia delibera del Consiglio non aveva dato un 10% ad una serie di aziende (n°5) per una quota del 2% l’una?”. E ancora: “chi ha deciso questa trasformazione? Non sarebbe stato meglio discuterne prima in commissione, così che anche i consiglieri, soprattutto della maggioranza, potessero esprimersi in merito? Anche perché per legge se non c’è più il capitale sociale iniziale la società va liquidata oppure ricapitalizzata”.
Secondo il ragioniere capo la destinazione alle 5 aziende del 2% di quota non è in realtà mai andato in porto, “anche se ora si potrebbe prendere realmente in considerazione questa soluzione societaria”, soprattutto considerando che c’è in atto un “diritto di recesso” dei soci che sono ancora all’interno della Sital. Si tratta di Saia Spa, l’originario socio che però nel tempo sembra aver ridotto la propria partecipazione e che sembra non essersi opposto alla trasformazione dell’azienda.
Ma a storcere il naso e a chiedere chiarimenti è anche Vittoria Poggio (nella foto a destra insieme al capogruppo Sarti), in rappresentanza del gruppo consigliare della Lega Nord: “quali sono le motivazioni politiche ed economiche che stanno alla base della scelta di un ulteriore finanziamento di 150 mila euro alla Sital? E quali sono, se ci sono, le ricadute positive dell’attività di questa partecipata sulla società, sulla città di Alessandria?”. Le due domande vengono poste a monte di un ragionamento portato avanti dalla consigliera leghista che si chiede il “perché della scelta di finanziare una società debitoria come Sital, considerando la situzione grave di altre aziende locali come l’Atm per i trasporti o l’Aristor per le mense e i pasti delle scuole”.
“Finanziamenti come questo a Sital li abbiamo fatti altre volte e per altre partecipate ( Amiu e Al.tri) e tutto alla luce del sole – ha risposto il ragioniere capo Ansaldi – il trasferimento di denaro serve per mancanza, al momento, di liquidità necessaria a pagare stipendi, tfr, collegio dei sindaci, professionisti (commercialista, notaio) e l’unica segretaria che c’è”.
La spiegazione “filosofica” più che tecnica, viene affidata all’assessore al Bilancio, Franco Trussi (nella foto a sinistra): “quando uno siede dalla parte della maggioranza spera sempre di poter sostenere una società che dà qualcosa alla cittadinanza. La trasformazione in Srl non è solo una questione di capitali, ma è stata una scelta rivolta alla maggiore duttilità della partecipata, per renderla più agevole da gestire da parte dell’amministrazione comunale“. Il duo Bocchio-Trussi e i continui paragoni con realtà di partecipate “non comunali”, ma della Provincia come Energia e Territorio hanno fatto scoppiare la polemica con il “contro duo” Mazzoni- Scagni e i riferimenti alla precedente struttura ereditata dalla Giunta di centro sinistra, con rimembranze alla società Pla dalla quale è nata l’attuale “versione Sital”. Ma questa è tutta un’altra storia…