Inquinamento aria: “i mesi peggiori dicembre e gennaio”
"Le condizioni metereologiche sfavorevoli, con continui periodi di siccità, hanno causato pesanti superamenti delle polveri sottili nell'aria" ha confermato l'assessore all'Ambiente Serafino Vanni Lai. 47 superamenti del limite giornaliero di Pm10 rilevati dalla centralina Lanza, 19 dei quali dall'inizio di gennaio ad oggi
"Le condizioni metereologiche sfavorevoli, con continui periodi di siccità, hanno causato pesanti superamenti delle polveri sottili nell'aria" ha confermato l'assessore all'Ambiente Serafino Vanni Lai. 47 superamenti del limite giornaliero di Pm10 rilevati dalla centralina Lanza, 19 dei quali dall'inizio di gennaio ad oggi
“I mesi peggiori sono stati dicembre e gennaio – confermano l’assessore Serafino Vanni Lai e il dirigente Robotti – viste le condizioni metereologiche sfavorevoli, con mancanza di piogge che servono a far abbassare il livello di polveri sottili nell’aria“.
“Le condizioni del tempo hanno causato un reiterato aumento del valore delle Pm10, con superamento dei 50 microgrammi per metro cubo – ha specificato Robotti – 47 sono stati i superamenti del limite giornaliero a partire da inizio anno, tra cui 19 nel periodo compreso tra i primi giorni di gennaio e il 25 del mese“.
Quello che gli amministratori tengono a precisare è la condizione di “inibizione permanente del livello 1 e 2 di criticità dell’aria” nella nostra zona, mentre nel caso di innalzamento a livello 3, cioè cosiddetto di allerta, l’amministrazione comunale aveva diramato un’ordinanza relativamente alla temperatura di riscaldamento da mantenere nelle abitazioni e negli uffici pubblici.
L’ordinanza era nata da un tavolo tecnico tenutosi nei mesi di novembre-dicembre in Provincia, che coinvolgeva molti altri comuni centri zona, visto lo stato di allerta dei mesi scorsi in materia di inquinamento crescente dell’aria. “Mantenere il riscaldamento sui 20 gradi, diminuire le ore giornaliere, passando da 14 a 13 e cercare di non utilizzare i riscaldamenti a biomassa, come stufe a legna e a pellet (ovviamente per coloro che li utilizzano in unione con altri sistemi di riscaldamento)”. Questi erano alcuni dei punti dell’ordinanza comunale del 7 dicembre. “L’ordinanza decade automaticamente quando scende il livello 3 di allerta – sottolinea Robotti- trasformandosi in un invito a mantenere i 20° della temperatura del riscaldamento per l’intero periodo che va dal 15 ottobre al 15 aprile”.
Ad oggi con la mancanza di piogge resta attivo il livello 2 di criticità della qualità dell’aria, con la persistenza degli “inviti” dell’ordinanza diramata dai Comuni della provincia. Sembra essere risultato alto anche il valore del biossido di azoto, che il 9 gennaio segnava il superamento dei valori consentiti, che si attestano tra i 40 mg/m3 come valore medio annuale e i 200 mg/m3 come valore massimo.
Nel corso della commissione Politiche Ambientali sono stati numerosi gli interventi dei consiglieri comunali sulle cause di questa “costante problematica” che secondo l’assessore Vanni Lai sarebbe una condizione perenne di gravità che accomuna la Pianura Padana a Las Vegas e Shanghai. Mezzi pubblici troppo vecchi e inquinanti, transito delle automobili nel centro città e senza mai giornate di “stop”, cui si agganciano con facilità estrema le classiche questioni dei parcheggi, della fruibilità del centro, ma senza l’ingresso dei mezzi a motore, quindi di zona traffico limitato, con il solito botta e risposta di accuse tra questa amministrazione comunale e la precedente.
Una questione interessante è quella sollevata dal vicepresidente Enrico Mazzoni (nella foto in alto), che chiede: “ma all’ordinanza, seguono dei controlli? Altrimenti è possibile fare affidamento solo sul senso civico dei cittadini”. Il dirigente ironizza: “era sottinteso e a conoscenza di tutti i Comuni che hanno partecipato al tavolo tecnico in Provincia che non ci sarebbe stata alcuna verifica, visto che sarebbe impossibile andare a bussare porta per porta”. “Forse invece un controllo ‘a campione’ avrebbe dato l’input giusto alla popolazione”, ha ribattuto Mazzoni.
Tra critiche, lamentele, idee ecologiche e paragoni con altre città italiane il cerchio è stato chiuso dal consigliere Sciaudone, che con tutta franchezza ha dichiarato: “il problema delle Pm10 ce lo abbiamo e ce lo teniamo. Non credo che il blocco delle automobili oppure la sostituzione degli autobus possa risolvere il problema”.