Ivaldi: “Alessandria ha bisogno di idee, e di un progetto di città”
Il capogruppo del Pd a Palazzo Rosso ripercorre cinque anni di opposizione alla giunta Fabbio, ma soprattutto guarda al futuro, avanzando proposte concrete. Dalla biblioteca agli animali da compagnia, dal rilancio del commercio alla questione bilanci, una panoramica su temi e strumenti attraverso cui rilanciare il territorio
Il capogruppo del Pd a Palazzo Rosso ripercorre cinque anni di opposizione alla giunta Fabbio, ma soprattutto guarda al futuro, avanzando proposte concrete. Dalla biblioteca agli animali da compagnia, dal rilancio del commercio alla questione bilanci, una panoramica su temi e strumenti attraverso cui rilanciare il territorio
Consigliere Ivaldi, 5 anni da capogruppo del principale partito di opposizione: più soddisfazioni, o più stanchezza?
Stanchezza mai, anzi entusiasmo. Sicuramente però anche amarezza per il tunnel nel quale Alessandria è entrata nel 2007, e dal quale bisogna uscire al più presto. Ricoprire il ruolo di capogruppo del mio partito, il Pd, è stata esperienza per me assai significativa, a cui comunque sono arrivato per gradi, dopo un’esperienza nella circoscrizione Centro, e un’altra di cinque anni in consiglio durante l’amministrazione Scagni. Questo per dire che, a mio avviso, in politica come altrove non si dovrebbe mai improvvisare, ma invece occorre muoversi con consapevolezza, studiando e preparandosi.
Molti di noi in questi cinque anni hanno percepito un Pd a due velocità: in stato confusionale (i maligni dicono anche volutamente ‘sornione’) nella prima metà del mandato Fabbio, e invece aggressivo e pronto a denunciare presunte irregolarità nella seconda metà. E’ andata così?
Nulla di premeditato, mi creda. Certamente dopo la batosta del 2007 ci abbiamo messo un po’ per riprenderci, è innegabile. Per quanto mi riguarda, l’esperienza di coordinare un gruppo consiliare ricco certamente di figure di rilievo, tra cui ex amministratori di esperienza, è stato stimolante ma non facile. Credo che via via sia prevalso il gioco di squadra, come tutta la vicenda legata all’opposizione che abbiamo fatto sui bilanci testimonia. Certamente una citazione particolare va fatta per Ezio Brusasco, che ha messo le sue specifiche competenze a disposizione del nostro team. Ma davvero è stato un lavoro di gruppo eccellente.
Quando lei parla di personalità forti è difficile non vederci un riferimento all’ex sindaco Mara Scagni: con lei rapporti positivi? Alla fine resterà nel Pd o andrà altrove?
Per quest’ultima domanda deve parlare con lei, o con la segreteria del partito. A me risulta che Mara sia ancora iscritta al Pd, questo sì. E certamente non si può dire che sia una yes woman, una a cui puoi dettare la linea. Ma avere teste pensanti in consiglio comunale può solo far bene alla città, e la Scagni ha fornito in questi anni di opposizione un contributo importante.
Ivaldi, lei è stato il primo firmatario della mozione di sfiducia al sindaco Fabbio: ma vi siete fermati a quota 13 adesioni. Fatica sprecata?
Non direi. E’ stata una presa di posizione importante, rappresentativa credo di un’ampia porzione di cittadinanza che avrebbe gradito e gradirebbe un passo indietro da parte di questo sindaco e di questa giunta, dopo tutto quello che hanno combinato. Come noto la mozione è stata sottoscritta dai consiglieri del Pd, di Rifondazione, dell’Idv e dei Moderati. In un secondo tempo si è aggiunto anche Gianni Barosini per l’Udc, mentre il consigliere Bianchini non ha ritenuto di fare altrettanto. Ma, soprattutto, è mancata la Lega Nord: che ha sì voltato le spalle a Fabbio ad un certo punto, ma non ha sostenuto la nostra iniziativa. Secondo me sbagliando, ma a giudicare saranno naturalmente gli elettori.
La vicenda bilanci si trascina in avanti, e l’impressione è che ormai si arriverà senza scossoni clamorosi alle elezioni di maggio. I candidati sindaco sono tanti, e qualcuno potrebbe ancora aggiungersi: Rita Rossa ce la farà secondo lei?
Io credo proprio di sì. Ma sono anche convinto che tanto ci sia da fare in questi mesi sul fronte del confronto con la cittadinanza. E’ ora che ad Alessandria si torni a confrontarci sulle idee, su un progetto condiviso di città che è completamente mancato a questa amministrazione, al di là della pura facciata del Piano Strategico. Credo molto al confronto con le persone, con le categorie professionali e sociali, con i portatori di interessi.
Lei è stato tra i promotori di Prossima Fermata Alessandria, tra l’altro.
Certo, con Mauro Cattaneo e diversi altri amici. Un’esperienza importante, e un metodo che vorrei replicare, attraverso una serie di almeno 3 incontri (per ora) che ho chiamato Mente Locale. Il primo si terrà a Santa Maria di Castello il 12 febbraio, e si parlerà di biblioteca, e della sua valorizzazione culturale e sociale. A Tel Aviv ci sono tanti locali pubblici connessi in rete con la biblioteca comunale. Perché da noi non deve essere possibile? Poi faremo due incontri successivi, uno sulla valorizzazione del commercio urbano, e l’altro sul rapporto tra città e natura, con particolare riferimento ai diritti degli animali da compagnia.
Cani e gatti le stanno molto a cuore, vero?
Assolutamente sì. E credo che, tra l’altro, soprattutto in una città con tanti anziani come Alessandria gli animali da compagnia svolgano anche un’importante funzione sociale. Vorrei citare l’encomiabile impegno dei volontari di Cascina Rosa, struttura a favore della quale organizzai anche la raccolta di fondi “Un animale per amico”. La situazione del canile di Alessandria è drammatica, e il gattile non è da meno: diciamo che, al di là delle differenti posizioni politiche, finché l’assessore al welfare animale è stata Manuela Ulandi, si poteva almeno dialogare con una persona sensibile al tema. Dopo il vuoto, pura formalità. Un altro esempio dell’inadeguatezza di questa giunta. Ad oggi è tutto sospeso, fondi non ce ne sono, la nuova sede di cui si parlò per il canile è rimasta un sogno.
Lei potrebbe essere un buon assessore su questo fronte, a giudicare dalla passione….
Glielo dicevo all’inizio: la politica ha perso credibilità perché ha messo sempre più in campo persone impreparate, oltre che in qualche caso disoneste. Io da dieci anni ormai mi muovo all’interno della politica amministrativa locale, e sempre senza paraocchi ideologici, ma cercando di studiare, e di affrontare e risolvere i problemi della cittadinanza, con concretezza. Intendo continuare a dare il mio contributo: in che modo e misura, dipenderà soprattutto dagli elettori.