Monsignor Giuseppe Versaldi “benedice” i giornalisti
Nella giornata di ieri, 24 gennaio, si celebrava il santo patrono della categoria professionale dei giornalisti: San Francesco di Sales. Il vescovo di Alessandria, Monsignor Giuseppe Versaldi, ha augurato "buon lavoro" ai giornalisti presenti sottolineando l'importanza dell'informazione come "formazione" e "strumento di riflessione"
Nella giornata di ieri, 24 gennaio, si celebrava il santo patrono della categoria professionale dei giornalisti: San Francesco di Sales. Il vescovo di Alessandria, Monsignor Giuseppe Versaldi, ha augurato "buon lavoro" ai giornalisti presenti sottolineando l'importanza dell'informazione come "formazione" e "strumento di riflessione"
Monsignor Versaldi ha concluso il pensiero esclamando: “si può essere buoni cristiani anche facendo i giornalisti!”. All’ironia della frase sono seguiti gli “auguri di un buon lavoro” a tutti i giornalisti presenti alla “benedizione”, con particolare attenzione posta sull’importanza di questa professione “in tempi difficili per la comunicazione come quelli di oggi”. Il vescovo ha sottolineato la caratteristica che contraddistingue chi fa informazione: “l’amore per la verità, che porta al discernimento delle notizie” che vuol dire applicare la morale cristiana. “Anche perché – ha proseguito Monsignor Versaldi – non basta riconoscere la verità, ma è importante saperla comunicare per informare e per formare, cioè far riflettere la società“.
L’occasione “faccia a faccia” con monsignor Giuseppe Versaldi scatena sempre la curiosità dei giornalisti (altra caratteristica importante in questo lavoro, ndr). E così fioccano una serie di domande: “Il papa accoglierà il suo invito a venire ad Alessandria?” e ancora “Si sa già il nome del suo successore?”. “Io l’invito al papa l’ho fatto – ha risposto il vescovo – Ora la possibilità che venga non è esclusa, soprattutto in vista quest’anno del IV centenario della canonizzazione di San Pio V, ma non rientra più nelle mie potenzialità decisionali e nelle mie capacità di previsione”. Mentre sul successore “ancora non si sa nulla”. Anche se su questo tema una precisazione viene fatta da Monsignor Versaldi: “Ho chiesto, se possibile, che la nomina del mio successore venga ufficializzata prima di aprile, quando dovrei andare a Roma, così da non lasciare il ‘posto vuoto’ per un certo tempo”. Nel ricordare i 5 anni trascorsi ad Alessandria, monsignor Versaldi conclude: “la cosa che mi dispiace di più è lasciare la gente, la comunità, l’altare della mia chiesa alessandrina”.