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Molinari: “io candidato sindaco? meglio ragionare a mente fredda”
Dopo la deposizione della sentenza della Corte di Cassazione che ha dichiarato "ineleggibile" il consigliere regionale Riccardo Molinari, i legali della Lega stanno valutando se ci sono margini di opposizione. Sul futuro politico: "meglio ragionare a mente fredda". Candidato sindaco ad Alessandria? "me lo chiedono in molti ma ci sono anche altre persone valide per quel ruolo. Agirò per il bene del movimento"
Dopo la deposizione della sentenza della Corte di Cassazione che ha dichiarato "ineleggibile" il consigliere regionale Riccardo Molinari, i legali della Lega stanno valutando se ci sono margini di opposizione. Sul futuro politico: "meglio ragionare a mente fredda". Candidato sindaco ad Alessandria? "me lo chiedono in molti ma ci sono anche altre persone valide per quel ruolo. Agirò per il bene del movimento"
10:30 “I legali stanno valutando se ci sono margini per opporsi alla sentenza”
“Ho subito un’ingiustizia; i legali stanno valutando se si può configurare il dolo e, quindi, se ci sono i margini per fare opposizione alla sentenza della Cassazione”. A meno di 24 ore dalla notizia della sua estromissione dal consiglio regionale, Riccardo Molinari appare sereno e determinato a non mollare. “Sono rimasto piacevolmente sorpreso della solidarietà espressa nei miei confronti da tanta gente, anche non appartenente al mio movimento politico. La sostanza è che, per un cavillo, è stato mandato a casa un consigliere eletto da oltre cinquemila cittadini e che stava lavorando per il territorio”. Per quanto riguarda il suo futuro, al momento non si esprime: “è meglio riflettere a mente fredda”. Ma non nega che da più parti sono arrivati inviti per una sua candidatura a sindaco di Alessandria: “ne sono lusingato, ma all’interno della Lega ci sono molte persone che potrebbero ricoprire bene quel ruolo. Certamente il movimento correrà da solo alle prossime elezioni. E’ ormai inevitabile a conseguenza delle scelte fatte a livello nazionale e, a maggior ragione, per la situazione alessandrina”.
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Riccardo Molinari, esponente della Lega Nord, è fuori dal Consiglio Regionale e dalla carica di presidente dell’assemblea di palazzo Lascaris. Lo ha stabilito una sentenza inappellabile della Corte di Cassazione, su ricorso di un cittadino. Al suo posto potrebbe salire l’ex leghista di Valenza, Michele Formagnana.
La sentenza è stata emessa dal giudice Corrado Carnevale (“colui che fu coinvolto nel processo Andreotti” come ricorda Molinari stesso). Le prime due sentenze che sembravano aver dato ragione al giovane consigliere leghista. Mentre diversa è stata l’interpretazione di Carnevale: Molinari avrebbe dovuto dimettersi prima di intraprendere il suo percorso politico per entrare in Consiglio Regionale. Alla base del ricorso amministrativo, fatto da un cittadino, c’è l’incarico che Molinari occupava prima di entrare in Regione. Faceva parte del consiglio amministrativo dell’Edisu che come lui stesso spiega “era un ruolo di rappresentanza degli studenti, per il quale percepivo un compenso di 70 euro lordi al mese”. E aggiunge: “inoltre se pur formalmente ancora all’interno del consiglio d’amministrazione Edisu, già dal primo mese in cui sono entrato nel sistema della politica mi astenevo dal seguire l’altra competenza”. Molinari aveva anche consultato alcuni legali che gli avrebbero assicurato che non ci fosse incompatibilità tre le due posizioni. “Potevo candidarmi e in caso di elezione, dimettermi dall’altro ruolo”. La questione dell’incarico di Molinari era già stata portata in Consiglio regionale, che aveva decretato che l’elezione del leghista fosse in realtà regolare.
Riccardo Molinari parla di “sentenza politica, di chi odia la Lega Nord in Piemonte e ancora di più nella realtà locale, alessandrina”. Il secondo della lista in ordine di elezione nel Consiglio regionale, è Michele Formagnana, di Valenza che è stato a capo di una partecipata comunale, l’Amv, ex leghista. Perché non fa più parte del Carroccio da circa un anno, quando il direttivo della Lega lo ha espulso per “reiterati comportamenti lesivi degli interessi politici del movimento”.
“Ho subito un’ingiustizia; i legali stanno valutando se si può configurare il dolo e, quindi, se ci sono i margini per fare opposizione alla sentenza della Cassazione”. A meno di 24 ore dalla notizia della sua estromissione dal consiglio regionale, Riccardo Molinari appare sereno e determinato a non mollare. “Sono rimasto piacevolmente sorpreso della solidarietà espressa nei miei confronti da tanta gente, anche non appartenente al mio movimento politico. La sostanza è che, per un cavillo, è stato mandato a casa un consigliere eletto da oltre cinquemila cittadini e che stava lavorando per il territorio”. Per quanto riguarda il suo futuro, al momento non si esprime: “è meglio riflettere a mente fredda”. Ma non nega che da più parti sono arrivati inviti per una sua candidatura a sindaco di Alessandria: “ne sono lusingato, ma all’interno della Lega ci sono molte persone che potrebbero ricoprire bene quel ruolo. Certamente il movimento correrà da solo alle prossime elezioni. E’ ormai inevitabile a conseguenza delle scelte fatte a livello nazionale e, a maggior ragione, per la situazione alessandrina”.
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Riccardo Molinari, esponente della Lega Nord, è fuori dal Consiglio Regionale e dalla carica di presidente dell’assemblea di palazzo Lascaris. Lo ha stabilito una sentenza inappellabile della Corte di Cassazione, su ricorso di un cittadino. Al suo posto potrebbe salire l’ex leghista di Valenza, Michele Formagnana.
La sentenza è stata emessa dal giudice Corrado Carnevale (“colui che fu coinvolto nel processo Andreotti” come ricorda Molinari stesso). Le prime due sentenze che sembravano aver dato ragione al giovane consigliere leghista. Mentre diversa è stata l’interpretazione di Carnevale: Molinari avrebbe dovuto dimettersi prima di intraprendere il suo percorso politico per entrare in Consiglio Regionale. Alla base del ricorso amministrativo, fatto da un cittadino, c’è l’incarico che Molinari occupava prima di entrare in Regione. Faceva parte del consiglio amministrativo dell’Edisu che come lui stesso spiega “era un ruolo di rappresentanza degli studenti, per il quale percepivo un compenso di 70 euro lordi al mese”. E aggiunge: “inoltre se pur formalmente ancora all’interno del consiglio d’amministrazione Edisu, già dal primo mese in cui sono entrato nel sistema della politica mi astenevo dal seguire l’altra competenza”. Molinari aveva anche consultato alcuni legali che gli avrebbero assicurato che non ci fosse incompatibilità tre le due posizioni. “Potevo candidarmi e in caso di elezione, dimettermi dall’altro ruolo”. La questione dell’incarico di Molinari era già stata portata in Consiglio regionale, che aveva decretato che l’elezione del leghista fosse in realtà regolare.
Riccardo Molinari parla di “sentenza politica, di chi odia la Lega Nord in Piemonte e ancora di più nella realtà locale, alessandrina”. Il secondo della lista in ordine di elezione nel Consiglio regionale, è Michele Formagnana, di Valenza che è stato a capo di una partecipata comunale, l’Amv, ex leghista. Perché non fa più parte del Carroccio da circa un anno, quando il direttivo della Lega lo ha espulso per “reiterati comportamenti lesivi degli interessi politici del movimento”.
Il grado della Corte di Cassazione non è più appellabile. E allora che succederà, visto che “formalmente Molinari non è più consigliere regionale”. Le prime voci parlano di “soluzione” che si troverà sicuramente, o che comunque si dovrebbe trovare. Magari un ingresso di Molinari in Giunta?