Sì al maxi processo per inquinamento al Polo Chimico
Si aprirà a luglio il maxi processo per avvelenamento doloso e omessa bonifica a carico di ex dirigenti e direttori di Ausimont e Solvay. Lino Balza: "un primo atto di giustizia"; Solvay: "siamo stupiti, le imputazioni sono infondate"
Si aprirà a luglio il maxi processo per avvelenamento doloso e omessa bonifica a carico di ex dirigenti e direttori di Ausimont e Solvay. Lino Balza: "un primo atto di giustizia"; Solvay: "siamo stupiti, le imputazioni sono infondate"
Sarà un “maxi processo”, con oltre trenta imputati e una sessantina di parti civili quello che si aprirà il prossimo luglio in Corte d’Assise ad Alessandria, uno di quei processi che entrerà probabilmente tra i “casi” della giurisprudenza italiana. Una grande multinazionale, la Solvay, e l’azienda che la ha preceduta, la Ausimont, saranno chiamate a rispondere dell’inquinamento prodotto per decenni dalle lavorazioni chimiche nello stabilimeno alle porte di Alessandria. Si è concluso, infatti, con il rinvio a giudizio di ex dirigenti di Ausimont e della subentrante Solvay la lunga fase istruttoria scaturita dall’inchiesta sull’inquinamento nel Polo Chimico di Spinetta Marengo. Al termine dell’udienza preliminare di ieri, il giudice Stefano Moltrasio ha stabilito che gli imputati dovranno comparire davanti ai giudici d’Assise il prossimo 18 luglio per rispondere dell’accusa di avvelenamento e omessa bonifica. Nessuno prosciolto dei 36 imputati, ma appare meno pesante la posizione di Stefano Biagini, ultimo e attuale direttore Solvay, e dei dirigenti Arkema chiamati in aula per il solo reato di omessa bonifica. Carlo Cogliati, presidente e amministratore delegato Ausimont e Solvay dal 1991 al 2003, Giulio Tommasi, Francesco Boncoraglio, Bernard De Laguiche, Pierre Jaques Joris, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati e Giorgio Canti sono invece imputati anche per avvelenamento doloso, insieme a quello di omessa bonifica


Ribatte Balza: “Con l’udienza finale del Gup si è concluso un primo atto di giustizia. Confidiamo nel processo in Corte d’Assisi. Mentre siamo sempre in attesa dell’altro processo a carico Solvay: per malattie professionali, stranamente a bagnomaria”.
Anche gli avvocati di parte civile Spallaso e Lanzavecchia esprimono soddisfazione per la decisione del Gup. Quello verso di vertici Ausimont e Solvay rischia di essere un maxi processo visto il numero di imputati e di parti civili.