Priano: “Torniamo a fare politica, e a confrontarci con la gente”
Dai bilanci di Palazzo Rosso, alla prossima campagna elettorale alessandrina, fino alla costituzione dei Riformisti Italiani. Fabrizio Priano, capogruppo Pdl in Comune ad Alessandria, analizza la situazione politica locale. Con uno sguardo a quanto accade anche a Roma
Dai bilanci di Palazzo Rosso, alla prossima campagna elettorale alessandrina, fino alla costituzione dei Riformisti Italiani. Fabrizio Priano, capogruppo Pdl in Comune ad Alessandria, analizza la situazione politica locale. Con uno sguardo a quanto accade anche a Roma
Priano, partiamo ancora e per forza dai bilanci di Palazzo Rosso: ora cosa può accadere?
Tutto è nelle mani della Corte dei Conti: aspettiamo con serenità le sue valutazioni, e a quelle ci atterremo scrupolosamente, come abbiamo fatto finora. Non sono onestamente in grado di fare previsioni.
Ne azzardo una io allora: un bel nì. Ossia la strada è quella giusta, ma ci sono ancora degli aspetti da sistemare, per cui alla vostra giunta viene concessa un’altra proroga. A quel punto siamo a fine mandato. Ma se si vota a maggio, il Pdl ricandida Fabbio?
Certamente sono diversi mesi che siamo travolti da questa vicenda contabile: importantissima naturalmente, ma che ci ha comprensibilmente distolti (almeno come centro destra) dal fare politica, in vista della campagna elettorale. Il che significa discutere, individuare il candidato sindaco, ma soprattutto ragionare su un programma realistico, e sottolineo realistico, da sottoporre agli elettori.
Il rapporto tra Pdl e Lega è irrecuperabile secondo lei? O ci saranno da qui a maggio nuovi colpi di scena?
L’ultimo incontro ufficiale, con la partecipazione dei vertici provinciali e regionali dei due partiti, aveva sancito che l’alleanza sarebbe proseguita. Però gli eventi degli ultimi giorni, soprattutto all’interno della Lega, rendono necessario un nuovo confronto, perché è evidente che si sta andando in un’altra direzione. Ma mi chiedo: se il consigliere Vittoria Poggio passa dal Pdl al Carroccio nessuno fiata. Se Buzzi Langhi decide a livello personale di entrare in giunta, scoppia la guerra. Non è curioso?
Buzzi Langhi ha anche aderito al Pdl?
Non mi risulta assolutamente, e non credo accadrà in futuro. Ma naturalmente questo deve chiederlo direttamente all’assessore.
Priano, parliamo di lei: Pdl e Riformisti Italiani. Non si sente i piedi in due scarpe diverse?
No, almeno per il momento. Ad oggi l’associazione politica promossa da Stefania Craxi, che vedo e sento spesso e di cui sono stretto collaboratore (con compiti di coordinatore regionale per il Piemonte) non è un partito. La Craxi ha ritenuto opportuno dimettersi dal Pdl (senza danneggiarlo, e solo dopo che Berlusconi ha lasciato la guida del governo), ma ad oggi non solo io, ma la gran parte dei promotori siamo ancora iscritti al Partito della Libertà, o anche ad altri raggruppamenti. Naturalmente, nel caso i Riformisti Italiani decidano in futuro di presentarsi alle elezioni, faremo le nostre valutazioni.
L’obiettivo che ci poniamo è ambizioso: vogliamo arrivare ad una nuova assemblea costituente, che sia in grado di riscrivere le regole, e di fare quelle riforme indispensabili al Paese, e che il Parlamento in tanti anni ha dimostrato di non saper realizzare.
Siete per la riduzione del numero dei parlamentari?
Siamo prima di tutto per una legge elettorale che consenta agli elettori di sapere chi stanno eleggendo. Io sono poi convinto che le due Camere, per continuare ad esistere entrambe, devono avere ruoli diversi: oggi ormai si sovrappongono, ed è inutile. Naturalmente il numero dei parlamentari va dimezzato: 500 complessivamente possono bastare, al posto dei quasi mille attuali.
Consigliere Priano, lei si vede in futuro più sindaco o parlamentare?
(sorride, ndr) A me piace fare politica, e spero di continuare a farla, misurandomi ogni volta con il consenso degli elettori. No, francamente non mi vedo sindaco: il Pdl ha ad Alessandria un primo cittadino che sta completando il primo mandato, e se deciderà di ricandidarsi mi pare sia corretto che il partito lo sostenga. Cercando naturalmente nelle prossime settimane di costruire un programma credibile, e di aprire un fronte di alleanze il più vasto possibile. Se gli alessandrini continueranno a darci fiducia, continueremo a governare (ben consapevoli delle difficoltà del caso), altrimenti senza drammi faremo opposizione.
E Roma?
Roma per ora è lontana, come le elezioni politiche. Ci penseremo al momento opportuno.