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Balduzzi: ticket “equi e trasparenti” e “tasse di scopo” per la sanità
Il ministro alla Sanità Renato Balduzzi ai Giovedì Culturali dell'Associazione Cultura e Sviluppo. I margini per rimettere in piedi il sistema sanitario ci sono, attraverso "il recupero dell'appropriatezza" e "le inefficienze da estirpare".
Il ministro alla Sanità Renato Balduzzi ai Giovedì Culturali dell'Associazione Cultura e Sviluppo. I margini per rimettere in piedi il sistema sanitario ci sono, attraverso "il recupero dell'appropriatezza" e "le inefficienze da estirpare".
Ticket “equi e trasparenti” e possibili “tasse di scopo” per fare ripartire il sistema sanitario italiano. Il ministro alla Sanità Renato Balduzzi ha anticipato ieri sera, davanti al pubblico dei Giovedì Culturali dell’Associazione Cultura e Sviluppo, la ricetta del governo Monti per rimettere il piedi i conti del paese, e quelli della sanità in particolare.
E’ stato il racconto di un’esperienza di grande responsabilità, fra la risposta alle emergenze quotidiane e le prospettive di più ampio respiro. Il professor Balduzzi, ospite abituale dei Giovedì Culturali, è tornato questa volta nella veste di ministro della Salute. Al tavolo dei relatori anche Vittorio De Micheli, responsabile del servizio sovrazonale di epidemiologia della Asl di Alessandria, a cui è toccato il compito di intervistare il ministro sui temi più attuali della nostra sanità nazionale.
Di fronte al folto pubblico Balduzzi ha parlato innanzitutto di questa nuova ed inaspettata fase della sua vita professionale. Un’esperienza contraddistinta da ritmi di lavoro incalzanti, ma anche “stimolata dalla fiducia manifestatagli da più parti e dalla consapevolezza di appartenere ad un governo che si è assunto l’importante compito di ricostituire un tessuto dialogico fra istituzioni, partiti e cittadini”.
Il discorso si è poi spostato su alcune importanti problematiche che investiranno le politiche sanitarie nel corso dei prossimi mesi: il tema della sostenibilità della spesa sanitaria e della quadratura dei conti. Le proiezioni dell’Ocse (e quelle della Ragioneria delle Stato) indicano un futuro in crescita per la spesa sanitaria in relazione a tre fattori fondamentali: aumento del reddito, invecchiamento della popolazione ed elevato consumo di farmaci e tecnologie mediche. Tuttavia il ministro ha affermato che, pur nel contesto di uno scenario nazionale indubbiamente problematico, “esistono incredibili margini di appropriatezze da guadagnare e di inefficienze da estirpare”.
I conti dunque si quadrano contrastando gli sprechi, ma mantenendo la qualità del servizio e dei trattamenti offerti. Ulteriori risorse possono essere ottenute ricorrendo agli strumenti della fiscalità non generale. Un esempio possono essere le tasse di scopo (come quella che ha fatto tanto clamore sui cibi spazzatura), con le quali possono essere anche lanciati, evidenzia Balduzzi, importanti segnali culturali, etici e politici. Il pagamento del ticket sanitario non può prescindere, invece, dai criteri di trasparenza ed equità.
Riguardo il tema dei fondi di assicurazione sanitaria privati il ministro afferma che il nostro sistema non è a due pilastri, ma ad uno solo, seppur aperto ad accogliere elementi diversi in maniera regolamentata. Tali finanziamenti non devono cioè interferire e sovrapporsi con i ben noti Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), ovvero le prestazioni necessarie ed appropriate garantite a tutti i cittadini.
In conclusione la vicenda di Casale Monferrato e dell’amianto, di cui la recente proposta di compensare con un’offerta in denaro un’eventuale riconoscimento di responsabilità civile da parte di uno dei proprietari dell’Eternit è solo uno dei tanti nodi ancora aperti. Casale, esempio significativo di comunità che compattamente si è mobilitata per la richiesta di risposte e di giustizia, può diventare punto di riferimento per quella che Balduzzi considera una vera e propria emergenza nazionale.
E’ stato il racconto di un’esperienza di grande responsabilità, fra la risposta alle emergenze quotidiane e le prospettive di più ampio respiro. Il professor Balduzzi, ospite abituale dei Giovedì Culturali, è tornato questa volta nella veste di ministro della Salute. Al tavolo dei relatori anche Vittorio De Micheli, responsabile del servizio sovrazonale di epidemiologia della Asl di Alessandria, a cui è toccato il compito di intervistare il ministro sui temi più attuali della nostra sanità nazionale.
Di fronte al folto pubblico Balduzzi ha parlato innanzitutto di questa nuova ed inaspettata fase della sua vita professionale. Un’esperienza contraddistinta da ritmi di lavoro incalzanti, ma anche “stimolata dalla fiducia manifestatagli da più parti e dalla consapevolezza di appartenere ad un governo che si è assunto l’importante compito di ricostituire un tessuto dialogico fra istituzioni, partiti e cittadini”.
Il discorso si è poi spostato su alcune importanti problematiche che investiranno le politiche sanitarie nel corso dei prossimi mesi: il tema della sostenibilità della spesa sanitaria e della quadratura dei conti. Le proiezioni dell’Ocse (e quelle della Ragioneria delle Stato) indicano un futuro in crescita per la spesa sanitaria in relazione a tre fattori fondamentali: aumento del reddito, invecchiamento della popolazione ed elevato consumo di farmaci e tecnologie mediche. Tuttavia il ministro ha affermato che, pur nel contesto di uno scenario nazionale indubbiamente problematico, “esistono incredibili margini di appropriatezze da guadagnare e di inefficienze da estirpare”.
I conti dunque si quadrano contrastando gli sprechi, ma mantenendo la qualità del servizio e dei trattamenti offerti. Ulteriori risorse possono essere ottenute ricorrendo agli strumenti della fiscalità non generale. Un esempio possono essere le tasse di scopo (come quella che ha fatto tanto clamore sui cibi spazzatura), con le quali possono essere anche lanciati, evidenzia Balduzzi, importanti segnali culturali, etici e politici. Il pagamento del ticket sanitario non può prescindere, invece, dai criteri di trasparenza ed equità.
Riguardo il tema dei fondi di assicurazione sanitaria privati il ministro afferma che il nostro sistema non è a due pilastri, ma ad uno solo, seppur aperto ad accogliere elementi diversi in maniera regolamentata. Tali finanziamenti non devono cioè interferire e sovrapporsi con i ben noti Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), ovvero le prestazioni necessarie ed appropriate garantite a tutti i cittadini.
In conclusione la vicenda di Casale Monferrato e dell’amianto, di cui la recente proposta di compensare con un’offerta in denaro un’eventuale riconoscimento di responsabilità civile da parte di uno dei proprietari dell’Eternit è solo uno dei tanti nodi ancora aperti. Casale, esempio significativo di comunità che compattamente si è mobilitata per la richiesta di risposte e di giustizia, può diventare punto di riferimento per quella che Balduzzi considera una vera e propria emergenza nazionale.