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In vendita gli alloggi “villaggio profughi” al 50%
E' stata approvata in commissione Politiche del Territorio la delibera di Giunta relativa alla cessione degli alloggi abitati dai profughi di via Martiri della Benedicta al 50% del prezzo di costruzione. Ora il provvedimento passa in mano al Consiglio comunale
E' stata approvata in commissione Politiche del Territorio la delibera di Giunta relativa alla cessione degli alloggi abitati dai profughi di via Martiri della Benedicta al 50% del prezzo di costruzione. Ora il provvedimento passa in mano al Consiglio comunale
Un provvedimento “per i cittadini”. Così è stato definito il tema portato in commissione Politiche del Territorio relativo alla cessione da parte del Comune di Alessandria degli alloggi del “villaggio profughi”, siti in via Martiri della Benedicta. La delibera di Giunta, presentata dall’assessore Giordano e dal geometra Ferraris ha come oggetto i 207 appartamenti costruiti negli anni ’50, proprio per i profughi arrivati in città in quegli anni.
Una questione che come hanno affermato sia il consigliere Enrico Mazzoni, sia il capogruppo del Pd Gianni Ivaldi è di carattere sociale: “per provvedimenti di questo peso la minoranza è presente in aula, anzi è quella che mantiene il numero legale in commissione (vista l’assenza di due dei commissari di maggioranza). E non sta sull’Aventino, come affermano altri (il riferimento è al consigliere Mario Bocchio, ndr)”.
La delibera di Giunta è passata al vaglio della commissione presieduta da Pietro Tascheri, con il voto a favore del presidente e della commissaria Grillo (arrivata in sostituzione del consigliere anziano Schiavone). Mentre i commissari Scagni e Cattaneo si sono astenuti. Al momento del voto non era presente il commissario Falleti che aveva però seguito la presentazione e la discussione in aula.
“Con la Finanziaria 2008 – spiegano l’assessore e il geometra Ferraris – questi alloggi sono stati trasferiti al Comune di Alessandria che ha deciso di dare la possibilità ai profughi che già alloggiano in quegli appartamenti di chiederne la cessione in proprietà, entro il termine di un anno (data della proroga aggiornata al 31/12/2005). Il prezzo di acquisto, definito dalla legge 560/1993, è particolarmente favorevole, pari al 50% del costo di costruzione storico”. Nel 2009 l’Agenzia del Demanio (sede di Torino) ha trasferito al Comune 81 alloggi, dal civico n°61 al n° 67 di via Martiri della Benedicta. In particolare 51 alloggi sono occupati da profughi assegnatari con regolare domanda di acquisto presentata entro il termine stabilito per legge, mentre altri 32 sono in parte occupati da assegnatari profughi, da non profughi e altri sono ancora liberi.
La cessione in proprietà sarà seguita dall’Atc, l’Agenzia territoriale per la Casa della provincia di Alessandria: ai profughi che hanno presentato domanda di acquisto nel tempo prestabilito la somma è stata quantificata in circa 368 euro per un alloggio di 38 mq e in 482 euro per un appartamento di 51 mq. Per coloro invece che non hanno presentato la documentazione in tempo e per tutti gli altri soggetti richiedenti che non rientrano nella prima categoria il riferimento sarà un bando generale di vendita ad un prezzo di cessione corrispondente alla “generalità di edilizia residenziale pubblica, con un minimo fiscale scelto (quantificabile in circa 9 mila 900 euro per gli alloggi di 38 mq e in circa 13 mila 200 per quelli di 51 mq)”.
Proprio su queste differenzazioni, tra chi ha fatto richiesta in tempo e chi no, interviene il consigliere Mario Bocchio: “spero sia rimarcato il fatto che è la legge a dettare i tempi per aderire a queste cessioni, e non la volontà o le decisioni dell’amministrazione comunale”. Ora la discussione e la votazione definitiva passano in mano al Consiglio comunale, nella prima data utile in cui sarà convocato. Probabilmente il 19 gennaio.
Una questione che come hanno affermato sia il consigliere Enrico Mazzoni, sia il capogruppo del Pd Gianni Ivaldi è di carattere sociale: “per provvedimenti di questo peso la minoranza è presente in aula, anzi è quella che mantiene il numero legale in commissione (vista l’assenza di due dei commissari di maggioranza). E non sta sull’Aventino, come affermano altri (il riferimento è al consigliere Mario Bocchio, ndr)”.
La delibera di Giunta è passata al vaglio della commissione presieduta da Pietro Tascheri, con il voto a favore del presidente e della commissaria Grillo (arrivata in sostituzione del consigliere anziano Schiavone). Mentre i commissari Scagni e Cattaneo si sono astenuti. Al momento del voto non era presente il commissario Falleti che aveva però seguito la presentazione e la discussione in aula.
“Con la Finanziaria 2008 – spiegano l’assessore e il geometra Ferraris – questi alloggi sono stati trasferiti al Comune di Alessandria che ha deciso di dare la possibilità ai profughi che già alloggiano in quegli appartamenti di chiederne la cessione in proprietà, entro il termine di un anno (data della proroga aggiornata al 31/12/2005). Il prezzo di acquisto, definito dalla legge 560/1993, è particolarmente favorevole, pari al 50% del costo di costruzione storico”. Nel 2009 l’Agenzia del Demanio (sede di Torino) ha trasferito al Comune 81 alloggi, dal civico n°61 al n° 67 di via Martiri della Benedicta. In particolare 51 alloggi sono occupati da profughi assegnatari con regolare domanda di acquisto presentata entro il termine stabilito per legge, mentre altri 32 sono in parte occupati da assegnatari profughi, da non profughi e altri sono ancora liberi.
La cessione in proprietà sarà seguita dall’Atc, l’Agenzia territoriale per la Casa della provincia di Alessandria: ai profughi che hanno presentato domanda di acquisto nel tempo prestabilito la somma è stata quantificata in circa 368 euro per un alloggio di 38 mq e in 482 euro per un appartamento di 51 mq. Per coloro invece che non hanno presentato la documentazione in tempo e per tutti gli altri soggetti richiedenti che non rientrano nella prima categoria il riferimento sarà un bando generale di vendita ad un prezzo di cessione corrispondente alla “generalità di edilizia residenziale pubblica, con un minimo fiscale scelto (quantificabile in circa 9 mila 900 euro per gli alloggi di 38 mq e in circa 13 mila 200 per quelli di 51 mq)”.
Proprio su queste differenzazioni, tra chi ha fatto richiesta in tempo e chi no, interviene il consigliere Mario Bocchio: “spero sia rimarcato il fatto che è la legge a dettare i tempi per aderire a queste cessioni, e non la volontà o le decisioni dell’amministrazione comunale”. Ora la discussione e la votazione definitiva passano in mano al Consiglio comunale, nella prima data utile in cui sarà convocato. Probabilmente il 19 gennaio.