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Marina Massironi è “La donna che sbatteva nelle porte”
Il lavoro di Roddy Doyle andrà in scena, per la regia di Giorgio Gallione, mercoledì 11 gennaio al teatro Alessandrino
Il lavoro di Roddy Doyle andrà in scena, per la regia di Giorgio Gallione, mercoledì 11 gennaio al teatro Alessandrino
Avrà inizio alle 20.45 di mercoledì 11 gennaio, al Cine Teatro Alessandrino, lo spettacolo di Roddy Doyle intitolato “La donna che sbatteva nelle porte” che vede protagonista l’attrice Marina Massironi.
Le scene e costumi sono di Guido Fiorato, le luci di Aldo Mantovani, la regia di Giorgio Gallione – che in passato si è confrontato con le opere di diversi scrittori, da Italo Calvino a José Saramago, da
Daniel Pennac a Stefano Benni (con i quali porta avanti da anni una solida collaborazione), da Ian McEwan a Luis Sepulveda.
Si tratta di un progetto che ha preso forma grazie all’incontro tra il regista e Marina Massironi
che qui si confronta per la prima volta con un monologo e con un tema tra i più delicati ed attuali: la violenza sulle donne.
Si tratta di un progetto che ha preso forma grazie all’incontro tra il regista e Marina Massironi
che qui si confronta per la prima volta con un monologo e con un tema tra i più delicati ed attuali: la violenza sulle donne.
La donna che sbatteva nelle porte è un romanzo amaro e lieve, bellissimo e struggente, che racconta la storia di Paula, una donna di trentanove anni con già troppa vita alle spalle. Padre misogino e madre sottomessa, Paula già da adolescente ha voglia di fuggire da una famiglia che non la sa amare e da una scuola che la etichetta come una ragazzina stupida e amorale. Tutto cambia quando, qualche anno dopo, Paula diventa la “signora” Spencer, la moglie di Charlo: Charlo, il bello del quartiere, sicuro, vincente, carismatico. Lui la fa sentire amata, rispettata, temuta. Charlo è la felicità, il sesso, la speranza, il riscatto. Poi arrivano i figli, Charlo perde il lavoro e la vicendaprecipita improvvisamente nelle profondità di un dolore fisico e psicologico, dove lo sbattere la testa nelle porte diventa per Paula metafora per nascondere la violenza subita dal marito. Così Charlo, poco alla volta, diventa l’inferno; Paula beve, ma i dottori non sanno o non vogliono curarla e, ipocriti, non vedono i lividi e le percosse.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito del Teatro Regionale Alessandrino oppure telefonare al 0131/52266