A Palazzo Rosso l’attesa è per il 19 gennaio
Sia per la maggioranza che per l'opposizione ora non resta che aspettare la nuova data dell'udienza presso la Corte dei Conti, il prossimo 19 gennaio. Intanto la "lotta" politica tra centrodestra e centrosinistra si muove anche su altri fronti, con lo scontro Scagni-Bocchio
Sia per la maggioranza che per l'opposizione ora non resta che aspettare la nuova data dell'udienza presso la Corte dei Conti, il prossimo 19 gennaio. Intanto la "lotta" politica tra centrodestra e centrosinistra si muove anche su altri fronti, con lo scontro Scagni-Bocchio
Il giudizio della Sezione di Controllo di Torino è atteso, però, anche tra i banchi dell’opposizione di centrosinistra. “Aspettiamo la pronuncia della Corte dei Conti il 19 gennaio – afferma Enrico Mazzoni del Partito Democratico (nella foto) – anche se noi restiamo per ora convinti che anche i nuovi atti ‘corretti’ siano sbagliati”. Come più volte sostenuto dalla minoranza, l’approvazione di queste delibere di modifica dei “vecchi” bilanci non possono che essere un “falso del falso”. Ma l’opposizione a Palazzo Rosso non sta solo a guardare cosa succederà: nel frattempo, come ribadito anche nel corso del dibattito in aula di Consiglio, ha depositato la mozione di sfiducia verso il sindaco e la giunta. Sono 12 le firme raccolte sin ora, ma come sostenuto dal capogruppo del Pd Gianni Ivaldi, la speranza è che “altri consiglieri, di tutte le forze politiche, pensino a fare il bene per Alessandria e firmino” (si spera nella Lega?).
Parlando di forze politiche è inevitabile tirare in ballo il gruppo della Lega Nord, soprattutto dopo le scelte dei suoi singoli consiglieri durante il voto sulla manovra correttiva dei bilanci il 30 dicembre. Nessuna partecipazione al voto per Vittoria Poggio e per il capogruppo Roberto Sarti, mentre a dare il proprio sostegno, anche se “parziale”, alla maggioranza è stato Davide Buzzi Langhi (nella foto), con il voto di astensione. Scelta politica? Alla domanda, il consigliere del Carroccio – contattato telefonicamente – ha risposto “no, scelta personale orientata al singolo provvedimento che eravamo chiamati a votare. Ero convinto fosse giusto cercare di sistemare i conti, come chiesto dalla Corte, ma allo stesso tempo il parere dei Revisori dei Conti non era favorevole, quindi il voto è stato di astensione”. Nessuna questione politica, quindi, dietro alla votazione e nessun problema con il gruppo della Lega che sulla questione “correzioni bilancio” sembra aver lasciato libertà di scelta. “Su alcuni provvedimenti, come questo, che vanno a toccare i singoli individui (il riferimento è al documento consegnato dalla Procura della Corte dei Conti ai consiglieri per la questione di danno erariale) era giusto che ognuno agisse e quindi votasse come meglio credeva”. Anche per il gruppo leghista si dovrà attendere il nuovo pronunciamento della Corte dei Conti, dopo l’udienza del 19 gennaio, per una linea politica comune.
Fermo sulla linea di “difesa ad oltranza” dell’amministrazione Fabbio è invece il consigliere Mario Bocchio (nella foto) che si dice “pienamente convinto che questa maggioranza stia facendo tutto il possibile per la città. Soddisfatto e in pace con se stesso sul risultato della manovra correttiva dei bilanci in Consiglio comunale”. Lo scontro invece si infiamma tra il consigliere Pdl-An e l’ex sindaco di Alessandria Mara Scagni, in più occasioni definita dallo stesso Bocchio il “mandante politico” di tutta questa situazione scoppiata a Palazzo Rosso. Ma il binomio Bocchio- Scagni è notevolmente peggiorato dopo le “uscite” della consigliera Pd in aula di Consiglio, quando ha dato a tutti i colleghi di maggioranza il titolo di “ladri”.
“Sono fortemente infastidito e offeso dall’atteggiamento della consigliera Mara Scagni (nella foto a destra), perché è andata a rianimare un clima pesante, da vera e propria guerra civile” sbotta Bocchio. Che in un comunicato stampa definisce l’atteggiamento dell’ex sindaco “solo miseria umana e politica, perché nessuno di noi è un ladro!” e minaccia di procedere con una denuncia nella giornata di oggi proprio nei confronti della Scagni. Ma alle denunce il consigliere Bocchio non è certo nuovo. Infatti due atti separati alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica portano come oggetto due “ever-green” del consigliere pidiellino, cioè il bilancio consuntivo 2006 dell’allora giunta Scagni e quello che lui stesso definisce “affaire-Guala”, che vede coinvolta sempre la precedente amministrazione. Ma su questo argomento c’è chi, come Enrico Mazzoni, dice “noi su questa questione dormiamo sonni tranquilli. Quello che viene chiamato affaire-Guala, in realtà non esiste!”.