Riorganizzazione dell’Ente comunale. Revocato il Consiglio del 23 dicembre
Il primo cittadino nel corso della conferenza stampa a Palazzo Rosso ha delineato la nuova riorganizzazione dell'amministrazione comunale, dopo le dimissioni di Luciano Vandone. Intanto è stata comunicata anche la revoca del Consiglio comunale dell'anitivigilia perché i Revisori dei Conti vogliono dare un parere complessivo delle tre annualità modificate (2009-2010-2011) e non solo su due
Il primo cittadino nel corso della conferenza stampa a Palazzo Rosso ha delineato la nuova riorganizzazione dell'amministrazione comunale, dopo le dimissioni di Luciano Vandone. Intanto è stata comunicata anche la revoca del Consiglio comunale dell'anitivigilia perché i Revisori dei Conti vogliono dare un parere complessivo delle tre annualità modificate (2009-2010-2011) e non solo su due
Ma visto il “groviglio” di società ex municipalizzate il sindaco ha spiegato che si è scelto “di dare ad ogni singolo assessore, in base alle competenze e alla funzione nell’amministrazione, le partecipate di settore. Ad esempio all’assessore alla Viabilità Serafino Vanni Lai è andata Atm”, esemplifica Fabbio.
La gestione dell’incarico nei confronti dell‘università è passato in mano all’assessore Giancarlo Forno, mentre la gestione di “Bilancio e Finanze” è stata assunta dall’assessore Franco Trussi.
Altra posizione rimasta “scoperta” è quella del ragioniere capo, dopo l’arresto di Carlo Alberto Ravazzano. “Per il momento si tratta di una sospensione temporanea, detta obbligatoria per legge e che ha la durata della misura cautelare – ha spiegato il sindaco Fabbio – poi decideremo come amministrazione se renderla ‘definitiva’ o meno. Ma per il momento il ruolo del ragioniere capo viene assunto dal mio capo di gabinetto, Paolo Ansaldi”. Resta senza capo di gabinetto per il momento il primo cittadino, che dichiara di avere “già chiesto a qualche dirigente, ma che per il momento nulla è ancora deciso e nessuno è stato scelto a ricoprire questo ruolo. Per il momento andrò avanti senza”, ha sottolineato.
Secondo nodo cruciale è stato “la revoca del Consiglio comunale dell’antivigilia, del 23 dicembre”, che era stato convocato proprio sulla materia più ostica e controversa degli ultimi tempi, la manovra di modifica sui bilanci di Palazzo Rosso contestati dalla Corte dei Conti. “La Giunta di mercoledì ha confermato le modifiche ai rendiconti 2009-2010 che dovevano essere discussi in aula di Consiglio proprio nella serata di domani. Siamo invece ancora un po’ indietro sulle modifiche da apportare al bilancio preventivo 2011, che infatti non era stato ancora inserito all’ordine del giorno del Consiglio dell’antivigilia – ha spiegato il primo cittadino – Ma il Collegio dei Revisori ha annunciato che avrebbe dato un parere complessivo, ossia sul 2009-2010 e 2011”. Così facendo non era più possibile procedere domani con il Consiglio comunale, perché “il preventivo 2011 è più difficile da modificare essendo indicativo di cose in corso d’opera che producono i loro effetti”. Fabbio ha poi precisato: “l’amministrazione sta perciò creando un bilancio preventivo 2011 simulato e uno che prosegue il lavoro in corso. Solo l’interconnesione dei due porterà ad un risultato. Ma servono almeno una decina di giorni”. Quindi, anche se non ancora ufficialmente, la prossima convocazione del Consiglio sarà per il 28-29 dicembre con tutti e tre i bilanci “corretti” e con il parere dei Revisori dei conti, che per questa occasione “non daranno il classico parere – spiega Fabbio – favorevole o contrario, ma produrranno un vero e proprio documento esplicativo con conseguente parere”.
Sulla questione “ammanchi, conti che non tornano, cifre e numeri” il primo cittadino conferma “qui non ci sono ammanchi!”. E in via del tutto “prudente” afferma: “C’è una valutazione delle modifiche fin ora apportate di congruità con le richieste della Corte, da parte di coloro che hanno visionato il lavoro di ragioneria che è stato fatto”. E alla domanda “siete tranquilli”, Fabbio risponde “siamo tranquilli, perché non si tratta di ammanchi o di distrazioni. Questa è contabilità e non politica. Come il denaro viene inserito nei bilanci non è compito della politica, soprattutto oggi che viviamo in un regime ‘delle competenze’. Ognuno ha le proprie e quindi il compito di certificazione dei Bilanci è un’operazione dell’apparato tecnico e non della politica”. “A mio avviso – ha proseguito il sindaco – la maggioranza ad oggi è compatta”.
Poi entrando nel dettaglio delle cifre il primo cittadino spiega “nel 2010 si è registrato un disavanzo di 10 milioni, comprensivi dei 6 del 2009, che verranno scaricati in un triennio. Il Patto di stabilità per il 2010 non viene raggiunto, ma cosa si paga?!”. Fabbio entra nei tecnicismi della materia partendo da quelle che sono le spese preventivate nella lettera della Procura della Corte dei Conti in materia di “danno erariale”. 27 milioni di maggiori spese preventivate, “dalle quali come qualcuno aveva già detto, va tolta una parte che è quella eliminata con il riequilibrio di bilancio del mese di settembre che prevedeva l’esclusione delle entrate che dovevano derivare dalla Caserma Valfré e altri 3 milioni in meno di trasferimenti da parte dello Stato. A questi si devono aggiungere i tagli post-assestamento di fine novembre,“6 o 7 milioni in meno”, e la parte eliminata dal Rendiconto 2010 per effetto del cosiddetto “scorrimento” che era stato contestato dalla Corte, che prevedeva la presa di impegni, inserendoli però nel bilancio dell’anno successivo. Tutti questi “tagli”, alcuni già da noi documentati, fanno “scendere le spese al di sotto dei 95 milioni che sono il limite massimo imposto quando si è fuori Patto”.
Così il sindaco giustifica una probabile “cancellazione del danno erariale” a carico di amministratori e consiglieri. Il sindaco ha poi precisato come, su richiesta della Corte dei Conti, anche i 10 milioni e mezzo del Ponte Meier che erano stati contabilizzati sull’arco temporale di tre anni (2010-2011-2012) sono stati scaricato tutti sul 2010 e sul 2011, eliminando il 2012.
Del restante milione e 500 mila euro, con conti approssimativi, 650 mila euro sono le spese del personale, riferite alle assunzioni dei tempi determinati nel campo della scuola (asili, materne, extrascuola e doposcuola), “ma per queste la Corte ci dice che quello che non riusciamo a pagare lo possiamo far rientrare nel 2012”, ha sottolineato Fabbio. Mentre per i 270 mila euro relativi al 30% degli emolumenti degli amministratori comunali, il sindaco spiega “Verrà tolto nel 2012 se non si raggiunge il Patto di stabilità”.