Piano industriale Amag: i successi passati e le proposte future
Conferenza stampa del presidente Amag, Lorenzo Repetto, sui risultati del piano industriale che si sta concludendo e sulle numerose idee che sono in ballo per il nuovo triennio. "Amag è a posto con gli stipendi dei suoi dipendenti", afferma con riferimento ad alcune dichiarazioni sui mezzi stampa di Lodovico Como. Poi rivolgendosi ai Comuni soci dichiara: "abbiamo bisogno del vostro aiuto".
Conferenza stampa del presidente Amag, Lorenzo Repetto, sui risultati del piano industriale che si sta concludendo e sulle numerose idee che sono in ballo per il nuovo triennio. "Amag è a posto con gli stipendi dei suoi dipendenti", afferma con riferimento ad alcune dichiarazioni sui mezzi stampa di Lodovico Como. Poi rivolgendosi ai Comuni soci dichiara: "abbiamo bisogno del vostro aiuto".
Un successo quindi in materia di rendimento e di bilanci del gruppo Amag che non mette certo in bilico la solidità dell’azienda, come succede invece per altre partecipate del Comune. Proprio su questa questione Lorenzo Repetto punta il dito contro alcune dichiarazioni, uscite sui mezzi di informazione, di Lodovico Como (Pd) che sostiene “che le difficoltà di pagamento dei dipendenti sembrerebbero toccare anche Amag“. Repetto rassicura: “noi il 9 dicembre abbiamo pagato già anche le tredicesime. Siamo l’unica azienda alla quale le banche non hanno toccato gli affidamenti”.
Sui buoni risultati del passato triennio, il discorso viene veicolato sul “lancio” del gruppo verso nuove strategie, “un tantino diverse per il piano industriale 2012-2015“.
Quindi per il futuro l’orientamento di Repetto, con l’approvazione dei sindaci soci, e dell’intera società partecipata è verso l’energia e l’ambiente. “Oggi abbiamo già realizzato 40 Km di fognature e ne abbiamo ancora 23 da completare tra la zona della Fraschetta e altri punti della città di Alessandria. Compreso anche il grosso snodo di Acqui e i 3 impianti di depurazione( Cassine, Acqui e Bistagno)”.
Tra i progetti per il futuro “prossimo” c’è a gennaio l’inaugurazione del sistema di turboespansione, per il quale “proprio oggi abbiamo ritirato le delibere di dogana che permettono un costo inferiore sull’acquisto dell’olio vegetale che alimenta il sistema – ha speigato Repetto – 965 euro a tonnellata, anziché un prezzo che superava i mille uro a tonnellata”. Un progetto di cui va fiero il presidente, che si augura di poter “esportare” anche in altre città Italiane e che per la “sua” Alessandria ha già in mente: “per il 2012 vorremmo creare il secondo impianto di turboespansione sulla cabina di Litta Parodi“.
Ma per l’anno nuovo nell’aria c’è anche “il primo impianto per la ricarica delle auto elettriche” che potrebbe essere creato proprio all’interno dello spazio del “palazzo” dove ha sede Amag.
E siccome Repetto non si vuole far mancare nulla, per accrescere la “competitività” avverte: “stiamo lavorando alla prepararzione di un progetto televisivo, radiofonico e su carta stampata proprio per aggredire il mercato dell’utenza elettrica e del gas”. Da metà gennaio 2012 quindi sarà promossa quella che il presidente stesso ha definito “una campagna mediatica aggressiva”.
Il piano finanziario 2012-2015 guarda all’anno venturo con positività: investimenti/impieghi per 26 milioni di euro, di cui oltre 18 milioni “presi” dal settore dell’energia, “perché per quello dell’acqua nessuno dà questi soldi”; ma anche un valore di indebitamento (Ebitda) in costante diminuzione dal 2012 al 2015, che non supera mai la soglia limite di 6 che è quella “negativa” per le banche.
A tutto ciò si deve aggiungere il valore del “recupero crediti” che come ha spiegato Repetto è l’osso duro, soprattutto con l’esplosione della crisi economica. “Da ottobre 2010 quello che è cresciuto è il ‘fresco’, ovvero i crediti recenti, di questo ultimo anno”. Nel dettaglio il presidente ha parlato di 13 milioni nel settore dell’acqua, di cui 10 a carico di privati e tre milioni a carico del pubblico. Il recupero era stato del 36% nel 2009 e del 52% nel 2010. Per il settore del gas invece la cifra si aggira sui 18 milioni di credito, di cui 15 dei privati e 3 del pubblico. Quasi 30 milioni di credito. “Noi siamo un pubblico – dichiara Repetto – Non mi sognerei mai di togliere il gas al singolo cittadino, all’anziana, alla donna incinta o al disabile”. Ma queste sono poi alcune conseguenze da mettere in conto nel settore di pubblico servizio.