Avvisi di garanzia a palazzo Rosso. Fabbio: “frutto di diverse interpretazioni”
Dalla procura della Repubblica sono partiti gli avvisi di garanzia per il sindaco Fabbio e lassessore Vandone per i bilanci di palazzo Rosso. Le ipotesi di reato, come per il ragioniere capo Ravazzano, sarebbero falso ideologico, abuso dufficio e truffa ai danni dello Stato. I primi commenti di maggioranza e opposizione
Dalla procura della Repubblica sono partiti gli avvisi di garanzia per il sindaco Fabbio e lassessore Vandone per i bilanci di palazzo Rosso. Le ipotesi di reato, come per il ragioniere capo Ravazzano, sarebbero falso ideologico, abuso dufficio e truffa ai danni dello Stato. I primi commenti di maggioranza e opposizione
19:10 Fabbio: “abbiamo lavorato per far crescere la città”
“Abbiamo sempre ritenuto di operare correttamente nell’interesse della Città. Le attuali contestazioni sono frutto di una diversa interpretazione delle norme di contabilità pubblica. Abbiamo utilizzato prassi da anni consolidate tanto in Alessandria che in molti altri Comuni. Continueremo, pertanto, a lavorare, nel rispetto del mandato conferitoci e per il conseguimento degli obiettivi di programma, apportando al bilancio le modifiche stabilite dalla Corte dei Conti, fermo restando che l’adeguamento, che avverrà nel Consiglio Comunale convocato per il 23 dicembre, è determinato dal necessario rispetto delle valutazioni operate dalla Corte dei Conti, sia pur nel convincimento della correttezza delle tecniche contabili poste in discussione”. Il sindaco Piercarlo Fabbio, cui è stato notificato questa mattina con l’assessore Luciano Vandone l’avviso di garanzia nell’ambito dell’ndagine avviata dalla Procura della Repubblica, assicura la massima collaborazione alla Magistratura “per ribadire l’impegno mio e di chi ha amministrato con me a favore di Alessandria. In questi anni il nostro capoluogo di provincia è cresciuto, invertendo l’andamento degli anni precedenti che ne aveva determinato una sottovalutazione del ruolo e dell’immagine. Abbiamo investito in modo oculato per non arrenderci al pessimismo della congiunturale internazionale. Anche in tempi di crisi non si può restare al palo, così abbiamo preparato la strada a tutti gli alessandrini per garantire loro un’opportunità di crescita. Il pesante debito ereditato è rimasto invece fermo. Questo abbiamo fatto per amore e rispetto verso la nostra città che, siamo convinti, meriti di pensare al futuro dei nostri figli in grande. Noi abbiamo avuto il coraggio, per esempio, di rifare corso Roma, rendere viva la Cittadella, rinnovare il centro, altri non l’hanno avuto”.
18:00 Commento dell’opposizione consigliare
“Dagli organi di stampa apprendiamo che dalla Procura della Repubblica sarebbero partiti degli avvisi di garanzia al sindaco di Alessandria e all’assessore al bilancio per i reati di falso ideologico, abuso d?ufficio e truffa ai danni dello Stato, le stesse ipotesi di reato per cui il capo-ragioniere aveva già ricevuto nei mesi scorsi un avviso di garanzia. Sono conseguenti alle recenti notifiche generali della Procura della Corte dei Conti, ci aspettiamo, quindi, che il sindaco comunichi al più presto e almeno entro il prossimo consiglio comunale di giovedì le proprie dimissioni. Siamo sempre più preoccupati per la tenuta dell’Istituzione e per il futuro della nostra comunità. Da tempo le chiediamo con forza, il tempo è scaduto, serve fare chiarezza sui conti e voltare finalmente pagina” dichiarano Gianni Ivaldi, capogruppo Pd; Diego Malagrino, capogruppo Moderati e Giorgio Barberis, Rifondazione Comunista.
16:45 Commento di Corrado Parise
“Un Natale tristissimo per Alessandria. Ormai è come un film horror, puntata dopo puntata è sempre peggio. Serve uno scatto di coscienza e di coraggio da parte dei consiglieri comunali. Le loro dimissioni sarebbero un atto di grande responsabilità, finale ma non ancora tardivo; e suonerebbero come una campana che svegli finalmente la città. Esse renderebbero obbligatorio il commissariamento prefettizio. L’arrivo di un commissario non va visto come un atto morale o politico, un atto di punizione per l’operato di questa Giunta, poiché siamo ormai oltre: è l’ultima, pragmatica speranza per cercare di evitare la dichiarazione di dissesto finanziario, cioè un vero e proprio disastro – economico, morale e d’immagine – per l’intera città. Tutti sanno che non vi sono le condizioni materiali perché la Giunta apporti le correzioni al bilancio richieste dalla Corte dei Conti; se correzioni vi saranno, saranno solo formali. E tutti conoscono il metodo che ancora oggi gli amministratori stanno seguendo: lo dimostra la vicenda della gara Amiu, ancora una volta dai contorni opachi. I consiglieri comunali possono solo aspettarsi di essere dichiarati corresponsabili di ulteriori fatti. Facciano un esame di coscienza e mettano termine, almeno all’ultimo, a questa deriva incontrollata”.
Sarebbero stati recapitati in queste ore gli avvisi di garanzia al sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio e all’assessore al Bilancio Luciano Vandone in relazione all’indagine avviata dalla procura della Repubblica sui conti di palazzo Rosso. Come già per il ragioniere capo Carlo Alberto Ravazzano, le ipotesi di reato sono falso ideologico, abuso d’ufficio e truffa ai danni dello Stato.
Una bomba ad orologeria, quella dell’inchiesta della Procura, di cui in molti si attendevano l’esplosione in tempi brevi. La miccia è stata innescata a pochi giorni dall’invio della lettera di messa in mora da parte della procura della Corte dei Conti che sta indagando parallelamente alla procura della Repubblica.
39 milioni il danno erariale provocati dai bilanci del Comune per il mancato rispetto del patto di stabilità secondo la Corte dei Conti (anche se la maggioranza sostiene che potrebbero essere molti meno); una “truffa ai danni dello Stato” secondo la procura alessandrina, che contesta anche abuso d’ufficio e falso ideologico.
L’avviso di garanzia indica solo che c’è un’indagine in corso e non è indice di colpevolezza: l’iter procedurale è infatti solo alle fasi iniziali e potrebbe anche interrompersi, senza cioè scaturire in un rinvio a giudizio, se gli elementi raccolti non dovessero essere tali da giustificare l’istituzione di un eventuale processo.
Nei mesi precedenti, la Guardia di Finanza è stata più volte negli uffici comunali per acquisire documentazione relativa ai bilanci e alle determine.
Per giovedì e venerdì è già stato convocato il consiglio comunale per l’adozione delle modifiche richieste dalla Corte dei Conti.