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Da Alessandria a Firenze: l’antirazzismo sfila per le vie del centro
Si è tenuta domenica 18 dicembre a partire dalle 18 la manifestazione in solidarietà dei due uomini senegalesi morti a Firenze, delle persone ferite e di tutti coloro che ancora oggi vengono colpiti dagli strali del razzismo e dell'ignoranza (VIDEO ALL'INTERNO)
Si è tenuta domenica 18 dicembre a partire dalle 18 la manifestazione in solidarietà dei due uomini senegalesi morti a Firenze, delle persone ferite e di tutti coloro che ancora oggi vengono colpiti dagli strali del razzismo e dell'ignoranza (VIDEO ALL'INTERNO)
Quella svoltasi domenica è stata una fiaccolata che ha attraversato tutto il centro città, organizzata dalla comunità senegalese e da alcune associazioni antirazziste, che ha visto la partecipazione convinta anche di alcuni partiti e realtà istituzionali. Dopo i terribili fatti di Firenze, quello di ieri è stato un abbraccio ideale nato con l’obiettivo di rimarcare l’opposizione a quanti alimentano l’odio e il razzismo, compiendo atti violenti e fomentando un clima esplosivo nelle nostre città.
In un comunicato il Pd alessandrino dichiara:
In un comunicato il Pd alessandrino dichiara:
“Roma, Torino e Firenze, viviamo giorni strani, giorni di smarrimento, sconforto e dolore. Non c’e alibi all’odio, il razzismo non e’ un’opinione ma e’ un reato.
Alessandria vuole esprimere la propria vicinanza alla comunita’ senegalese in Italia e con la fiaccolata di solidarieta’ alle famiglie e agli amici dei due cittadini senegalesi Mor Diop, 54 anni, e Modou Samb, 40 anni, uccisi a Firenze da un estremista. Con loro sono stati feriti Moustapha Dieng, 34 anni, Sougou Mor 32 anni, e Mbenghe Cheike, 42 anni”.
Alessandria vuole esprimere la propria vicinanza alla comunita’ senegalese in Italia e con la fiaccolata di solidarieta’ alle famiglie e agli amici dei due cittadini senegalesi Mor Diop, 54 anni, e Modou Samb, 40 anni, uccisi a Firenze da un estremista. Con loro sono stati feriti Moustapha Dieng, 34 anni, Sougou Mor 32 anni, e Mbenghe Cheike, 42 anni”.
Commenti molto duri anche da parte della Polisportiva Antirazzista Uppercut, che nei giorni scorsi durante il torneo amatoriale di calcio “a sette”, è scesa sul terreno di gioco con uno striscione che recitava: ‘da Alessandria a Firenze, no al razzismo. Chiudere Casa Pound ora!’.
Secondo i ragazzi e le ragazze della polisportiva infatti:
“la sparatoria contro i venditori ambulanti inermi nel centro del capoluogo toscano, rei di essere “negri”, “stranieri” o “diversi” che dir si voglia, posta in essere dalla mano di Gianluca Casseri viene definita da telegiornali e giornali il gesto folle di un pazzo isolato.
Sembra non aver peso la manifesta e dichiarata appartenenza dell’omicida al gruppo di estrema destra Casa Pound.
Un movimento che ormai da troppi anni è alla ribalta nelle cronache giornalistiche per minacce, aggressioni e pestaggi. Le vittime? Migranti, omosessuali, attivisti di centri sociali, studenti, le fasce più deboli e vulnerabili della società insomma.
Concetti come l’odio razziale, la xenofobia, il revisionismo storico costituiscono i pilastri di questa formazione neofascista che gode del silenzio-assenso ed in alcuni casi della complicità delle amministrazioni locali e dei poteri forti, che concedono loro spazi ed agibilità politica.
La strage di Firenze, a distanza di pochi giorni dall’assalto al campo Rom di Torino, è l’ennesimo sintomo di una società malata. Campagne elettorali fatte sulla pelle dei popoli migranti che abitano il nostro paese, tolleranza di gruppi nostalgici, ed una totale assenza delle istituzioni nel promuovere il multiculturalismo e l’integrazione delle varie comunità nel rispetto delle differenze, non possono che alimentare questo clima di tensione e violenza. Per fortuna negli anni abbiamo conosciuto anche un’altra parte dell’Italia, la parte migliore, che attraverso iniziative di lotta, socialità e confronto, dai migranti sulla gru a Brescia, a quelli che si ribellarono a Rosarno, agli attivisti che insieme ai ragazzi tunisini occuparono i binari a Ventimiglia nei mesi passati per il diritto alla libera circolazione delle persone in fuga dalla guerra, lavora quotidianamente per costruire ponti tra le diverse culture, per conoscerle ed arricchire la propria. Una declinazione territoriale di queste realtà è la Polisportiva Antirazzista Uppercut di Alessandria, che fa della lotta al razzismo e dell’accessibilità allo sport per tutti le sue solide fondamenta”
Sembra non aver peso la manifesta e dichiarata appartenenza dell’omicida al gruppo di estrema destra Casa Pound.
Un movimento che ormai da troppi anni è alla ribalta nelle cronache giornalistiche per minacce, aggressioni e pestaggi. Le vittime? Migranti, omosessuali, attivisti di centri sociali, studenti, le fasce più deboli e vulnerabili della società insomma.
Concetti come l’odio razziale, la xenofobia, il revisionismo storico costituiscono i pilastri di questa formazione neofascista che gode del silenzio-assenso ed in alcuni casi della complicità delle amministrazioni locali e dei poteri forti, che concedono loro spazi ed agibilità politica.
La strage di Firenze, a distanza di pochi giorni dall’assalto al campo Rom di Torino, è l’ennesimo sintomo di una società malata. Campagne elettorali fatte sulla pelle dei popoli migranti che abitano il nostro paese, tolleranza di gruppi nostalgici, ed una totale assenza delle istituzioni nel promuovere il multiculturalismo e l’integrazione delle varie comunità nel rispetto delle differenze, non possono che alimentare questo clima di tensione e violenza. Per fortuna negli anni abbiamo conosciuto anche un’altra parte dell’Italia, la parte migliore, che attraverso iniziative di lotta, socialità e confronto, dai migranti sulla gru a Brescia, a quelli che si ribellarono a Rosarno, agli attivisti che insieme ai ragazzi tunisini occuparono i binari a Ventimiglia nei mesi passati per il diritto alla libera circolazione delle persone in fuga dalla guerra, lavora quotidianamente per costruire ponti tra le diverse culture, per conoscerle ed arricchire la propria. Una declinazione territoriale di queste realtà è la Polisportiva Antirazzista Uppercut di Alessandria, che fa della lotta al razzismo e dell’accessibilità allo sport per tutti le sue solide fondamenta”
Di seguito alcuni video della manifestazione: