Prosciolti i vertici Tra: il giudice decreta il “non luogo a procedere”
Il processo contro i quattro rappresentanti del consiglio d'amministrazione del Teatro Regionale Alessandrino è finito ancora prima di incominciare. Nell'udienza preliminare il Gup ha deciso per il non luogo a procedere nei confronti dei vertici del teatro. Accolta la tesi della difesa: hanno agito con urgenza
Il processo contro i quattro rappresentanti del consiglio d'amministrazione del Teatro Regionale Alessandrino è finito ancora prima di incominciare. Nell'udienza preliminare il Gup ha deciso per il non luogo a procedere nei confronti dei vertici del teatro. Accolta la tesi della difesa: hanno agito con urgenza
L’accusa per cui i quattro finiti dinanzi al Gup era di abuso d’ufficio avendo partecipato a una riunione del cda senza il numero legale e prendendo, nell’occasione, la decisione di assegnare a Switch 1988 i lavori al teatro. Secondo la difesa “ragioni di necessità e urgenza giustificavano un tempestivo affidamento diretto dei lavori per rimuovere l’amianto”. Il presidente Elvira Mancuso era invece indagata anche per l’accusa , sostenuta dal Pm, della mancata vigilanza non avesse vigilato sulla sospensione delle attività nelle sale nonostante fossero iniziati i lavori di bonifica dell’amianto.
Il giudice ha deciso di non procedere anche per questo secondo capo d’imputazione.
Resta invece da definire la posizione dell’ingegner Claudia Canepa, incaricata di seguire la bonifica; di Roberto Curati, dirigente della società, e di Maurizio Dufour, legale rappresentante della Swich 1988: rispondono di una contravvenzione perchè non avrebbero adottato provvedimenti idonei a evitare la diffusione delle fibre. La difesa ha proposto una oblazione.
In merito al non luogo a procedere verso i quattro rappresentanti del Tra, il sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio dichiara: “Sono sempre stato convinto della regolarità delle procedure seguite dagli amministratori della Fondazione Tra: la sentenza di oggi è la dimostrazione di come non si debba essere frettolosi nei giudizi, anche e soprattutto nell’aula di un consiglio comunale da dove sono state invece lanciate ripetutamente accuse infondate. A questo punto con la stessa celerità dovrebbero arrivare le scuse. L’obiettivo era e resta, infatti, togliere l’amianto e non certo metterlo. Sulla una vicenda sono state fatte strumentalizzazioni inutili e faziose. Anche la politica – conclude il sindaco – ne prenda atto. Proprio in questi giorni sono partiti i lavori di bonifica e in 100 giorni restituiremo agli alessandrini e non solo un teatro rinnovato e moderno: questo è il compito degli amministratori, con il contributo di tutti i rappresentanti eletti dai cittadini, per garantire il meglio dell’offerta culturale. Noi continueremo a farlo”.