La “città delle 100 mila rose” fa scoppiare la polemica
In commissione politiche Ambientali l'attenzione avrebbe dovuto concentrarsi sulla figura del neo assessore al Decoro urbano e al Verde pubblico, Claudio Prigione, ma in realtà il discorso si è spostato sulle problematiche che creano le "rose" piantate da amministrazione comunale e Amag
In commissione politiche Ambientali l'attenzione avrebbe dovuto concentrarsi sulla figura del neo assessore al Decoro urbano e al Verde pubblico, Claudio Prigione, ma in realtà il discorso si è spostato sulle problematiche che creano le "rose" piantate da amministrazione comunale e Amag
La questione è stata portata all’attenzione dal vicepresidente Enrico Mazzoni che ha chiesto al neo assessore di farsi portavoce presso Amag per la potatura delle rose di competenza della società partecipata, cioè quelle delle rotonde stradali, che creano disagio ai cittadini. “Ho ricevuto molte lamentele – spiega Mazzoni – e alcuni vogliono procedere con delle denunce per i danni alle automobili“. Poi Mazzoni chiede anche “con quali soldi si intende pagare il lavoro di potatura, visto che il denaro destinato a questo servizio, pari a 50 mila euro è stato tagliato nell’ultimo assestamento di bilancio?”.
Claudio Prigione spiega come “le aree di competenza del Comune sono già state potate”, mentre la risposta arrivata da Amag in materia di “manutenzione delle rose” è stata “che è un po’ presto per eseguire la procedura”. Comunque la questione delle “lamentele dei cittadini” non è stato evidenziata solo dal consigliere Pd, ma è stato sostenuto anche dalla maggioranza, da Walter Grassi in primis.
La polemica assume i toni dello scontro diretto, quasi personale, quando subentra nella discussione Mario Bocchio, che si sveste dei panni di presidente della commissione e prende posto tra i banchi della maggioranza. Bocchio accusa Mazzoni, e con lui tutta la minoranza, di “ricondurre sempre i problemi della città alla questione delle rose“. E poi con un’uscita poco apprezzata anche dal consigliere Aldo Rovito, afferma “meglio una città piena di rose che di marocchini, che ne hanno fatto di queste piante il loro water naturale”.
Mazzoni non ci sta e associa l’affermazione di Bocchio all’atteggiamento che poi fa scoppiare i casi come quello di Firenze di questi giorni. E precisa: “Io ho fatto delle domande costruttive, anche perché ormai che le rose sono state piantate, sono io il primo a volerle mantenere belle, curandole“. Ma la manutenzione dov’è? Che in molte zone le rose oscurino lo spazio circostante è vero ed è stato confermato anche dall’avvocato Rovito che con il proprio intervento cerca di riportare “sulla retta via” la commissione. “Io ultimamente proprio non mi trovo in questa maniera di procedere dei lavori, sia delle commissioni che del Consiglio. Vorrei che il clima e i modi di espressione rientrassero per poter affrontare davvero i problemi della città”.
Nonostante il clima da “scontro” l’assessore Prigione si è dimostrato disponibile a comunicare con Amag affinché vengano al più presto eseguiti i lavori di “spuntatura” come denominati dal consigliere Sciaudone, ma necessari in questo periodo nel quale non si può ancora effettuare la potatura.
Per il consigliere Mazzoni resta ancora il dubbio di come si pagheranno questi lavori: “sono 19 anni che sono qui dentro (in Comune, ndr) e ogni anno, a rotazione, servivano 150 mila euro per la potatura dei fiori e delle piante”. Poi rivolgendosi a Prigione afferma: “è inutile assegnare delle deleghe se poi però non viene fornita la materia prima, cioè i soldi!“.