Caso Caridi, rinviata la decisione sulle misure di sorveglianza
Ancora un rinvio del tribunale per Giuseppe Caridi, ex consigliere comunale del Pdl, e gli altri imputati in merito alle misure di sorveglianza speciale e al legittimo possedimento di beni
Ancora un rinvio del tribunale per Giuseppe Caridi, ex consigliere comunale del Pdl, e gli altri imputati in merito alle misure di sorveglianza speciale e al legittimo possedimento di beni
Oggi il tribunale di Alessandria avrebbe dovuto esprimersi sulle le misure di sorveglianza speciale e legittimo possedimento di beni. L’avvocato di uno degli imputati ha però chiesto una nuova proroga dei termini, avendo da poco assunto la difesa del cliente.
Il rinvio è stato quindi concesso e la nuova udienza fissata per il 1° febbraio 2012.
A gennaio, intanto, la corte d’appello di Torino dovrebbe esprimersi sulla richiesta di scarcerazione, già respinta in primo grado ma appellata dal collegio dei difensori.
L’udienza per le misure di sorveglianza era già stata rinviata due volte: la prima, a settembre, per insufficienza dei termini. La seconda volta a novembre per lo sciopero nazionale degli avvocati difensori.
Caridi e altre sette persone sono in carcere dallo scorso 21 giugno con l’accusa di associazione di stampo mafioso.
L’applicazione di misure di sorveglianza speciale dovrebbe scattare nel momento in cui la Cassazione decidesse di accogliere l’istanza di scarcerazione, avanzata dai legali di Caridi e respinta in prima istanza dal tribunale del riesame.
La verifica di legittimo possesso permetterebbe invece al giudice di confiscare e sequestrare gli eventuali beni di dubbia provenienza, legati cioè alla presunta attività criminale.