Sel e Rifondazione sui bilanci comunali: “fallimento del governo della città”
"Una maggioranza che non esiste più": le due realtà politiche di Sinistra ecologia e libertà e di Rifondazione Comunista fanno un'analisi sulla situazione delle casse comunali, dei problemi di bilancio e soprattutto degli strappi interni alla giunta Fabbio. "Totale fallimento del governo della città" per Rifondazione e "Richiesta di presidio del Consiglio comunale, come a Parma" da Sel
"Una maggioranza che non esiste più": le due realtà politiche di Sinistra ecologia e libertà e di Rifondazione Comunista fanno un'analisi sulla situazione delle casse comunali, dei problemi di bilancio e soprattutto degli strappi interni alla giunta Fabbio. "Totale fallimento del governo della città" per Rifondazione e "Richiesta di presidio del Consiglio comunale, come a Parma" da Sel
“Fabbio e Vandone, assessore al Bilancio, se ne devono andare subito per il bene di Alessandria” dice Sel in un comunicato stampa che ripercorre la storia degli ultimi Consigli comunali, nei quali si è potuta vedere “una maggioranza ormai all’ultima spiaggia che ha perso ogni senso della realtà e pensa ormai di cavarsela insultando l’opposizione”. “Una situazione che non può trascinarsi oltre senza portare la città verso il baratro: il discutibile assestamento di bilancio, votato da pochi membri del Consiglio, dopo il mancato appoggio della Lega Nord, grazie a trucchi regolamentari e per l’ennesima volta non tenendo in conto la evidente perplessità del
Collegio dei Revisori che non ha voluto esprimere un parere, non interpretando quanto va chiedendo la Corte dei Conti, l’altro organismo preposto al controllo delle finanze pubbliche, e che segna l’ennesimo atto di arroganza”.
A dare man forte a Sel con il proprio intervento è anche il gruppo della Federazione della Sinistra di Alessandria- Rifondazione Comunista, che parla di “una relazione della Corte dei Conti sui Bilanci del comune di Alessandria a dir poco impietosa“.
Quando si parla di “alterazione dei risultati finanziari”, di “costante disavanzo di amministrazione a partire dal 2008”, di “incapacità strutturale dell’ente di far fronte ai normali pagamenti” e via di questo passo, ci troviamo di fronte al totale fallimento del governo della città di Alessandria. Questi amministratori se ne devono andare, si legge nel comunicato stampa.
Rifondazione Comunista parla di “finanza creativa, come il mancato inserimento di residui passivi per quasi 7 milioni di euro: una cifra non inserita a Bilancio e che determina un ‘rosso’ di almeno 3 milioni di euro per l’esercizio 2010″. A cui si aggiungono altri gravissimi particolari: “l’inefficienza del recupero dell’evasione tributaria, che finisce per premiare i soliti furbi che non pagano le tasse locali, l’utilizzo di una cifra elevata di oneri di urbanizzazione (oltre i limiti di legge) per finanziaria la spesa corrente 2009 – 2011 e la mancata contabilizzazione dei debiti nei confronti delle società partecipate (oltre 42 milioni di euro). Così facendo il Comune di Alessandria manda al disastro le società che gestiscono i servizi pubblici locali e ne prepara le condizioni per la privatizzazione (vedi il caso dell’azienda di trasporto pubblico locale Atm)”.
Sulla questione partecipate “in crisi” come Cissaca e Atm interviene anche Sel. “Il centrodestra è stato capace di far saltare irresponsabilmente e più volte il numero legale in Consiglio infischiandosene della protesta dei lavoratori dell’Atm senza stipendio che attendono qualche segnale di speranza e che da tempo presidiano il Comune pretendendo giustamente una risposta e a cui va la nostra solidarietà e il nostro sostegno”. Invece dalla giunta Fabbio, o dallo stesso primo cittadino, nessun commento – replica Sel – né sul Cissaca, né su Atm, né su Amiu, nonostante la pronuncia della Corte dei Conti, che chiede chiaramente un “serio ravvedimento nella gestione finanziaria delle partecipate”.
Senza dubbio grazie ai lavoratori dell’ATM e delle altre partecipate l‘attenzione sull’attività del Consiglio sta crescendo ma non è ancora sufficiente, occorre un impegno maggiore delle forze politiche del centrosinistra e di opposizione. “Noi ci mettiamo a disposizione per ‘fare come a Parma’ e chiediamo perciò aiuto e partecipazione agli alessandrini di buona volontà e di ogni colore politico per continuare a presidiare ad oltranza le prossime sedute del Consiglio comunale fino a che i cattivi amministratori non rassegnino le dimissioni e se ne vadano a casa“.
Da Rifondazione Comunista la speranza è quella di una attuazione, a breve, delle misure correttive richieste dalla Corte dei Conti che allo stesso tempo porterà però alla luce “la condizione di vero e proprio disastro in cui versano le casse pubbliche alessandrine”. Ma la domanda sorge spontanea: “Si preannuncia dunque una manovra locale ‘lacrime e sangue’? Dobbiamo forse attenderci anche un Mario Monti alessandrino?“.