Parise: “per un liberal socialista meglio Montezemolo del Pd”
Il candidato sindaco alessandrino, presidente di Piemonte al Centro per tutte le province del collegio Piemonte 2, spiega le motivazioni della sua adesione alla nuova associazione politica. Ma soprattutto guarda al futuro della città, e rivendica il proprio ruolo di oppositore solitario della giunta Fabbio fin dal 2008
Il candidato sindaco alessandrino, presidente di Piemonte al Centro per tutte le province del collegio Piemonte 2, spiega le motivazioni della sua adesione alla nuova associazione politica. Ma soprattutto guarda al futuro della città, e rivendica il proprio ruolo di oppositore ?solitario? della giunta Fabbio fin dal 2008
Parise, lei ha deciso mi pare: da grande starà con Montezemolo, e non con Grillo o altri bastian contrari. Riformista insomma, e non candidato antisistema….
Sapevo che annunciando la mia adesione a Piemonte al Centro avrei suscitato reazioni sia positive che negative, e così è stato. Vorrei però segnalare che stiamo parlando, almeno per il momento, non di un partito, ma di una associazione politica che raccoglie persone con percorsi personali anche molto diversi: c’è chi arriva da Rifondazione, chi come me dal Pd, chi come il presidente regionale Susta ha un ruolo importante all’interno del Parlamento europeo, e quindi nessun bisogno di scelte opportunistiche. Qualcuno arriva anche dal centro destra. Ciò che ci accomuna è la voglia vera di cambiare, di dire basta con la seconda Repubblica e le sue finte alternanze. Basta con le caste nazionali e locali, e con la bandierina dell’antiberlusconismo, in nome del quale tutto doveva essere taciuto, o ingoiato. L’Italia del 2012 deve davvero ripartire con un passo diverso, nuove facce e nuovi programmi. Siamo arrivati ad un passo dal baratro, che ne vogliamo accorgere o no?
L’obiezione la conosce già: Montezemolo è il nuovo? 64 anni, di cui gli ultimi quaranta trascorsi nelle stanze del potere vero Parise….questo mica vorrà negarlo?
Guardi, io vorrei parlare di me, e non di Montezemolo. Però le dico che io Italia Futura sto provando a conoscerla, nei programmi e nelle persone, da circa un anno. Non ho fatto colpi di testa, e non ho cercato una casa dove mettermi al caldo, perché io ho sempre lavorato per vivere, e tuttora lo faccio, senza appoggiarmi a prebende parastatali. Però, appunto, si guardi oltre Montezemolo come persona: si provi a studiare proposte e progetti della Fondazione che lui ha l’indubbio merito di finanziare. Scoprirete cose interessanti, come ho fatto io. Ma lo sa che Italia Futura si batte da tempo a favore di una patrimoniale sui ricchi, mentre il Pd è ‘accucciato’ e consenziente rispetto all’Ici sulla prima casa? Mi dica allora: chi è di sinistra? Altro che Montezemolo fan di Marchionne…
Marchionne magari no, perché Fiat è uscita anche da Confindustria. Ma che Italia Futura sia assai vicina ad alcuni industriali mi pare evidente. E lei, che ci raccontò mesi fa di suo nonno, socialista calabrese incarcerato per battaglie sindacali….
Ecco, grazie, parliamo di me, che mi sento più a mio agio a rispondere. Io sono sempre stato, e credo sempre sarò, un liberal socialista. Ho un amore forte per l’Italia, per l’Europa, ma anche e soprattutto per il Mediterraneo. E credo davvero che il nostro Paese debba entrare in una fase nuova, europeista convinta, ma con uno sguardo di attenzione al nord Africa. Ricordiamoci che siamo la patria del Rinascimento, ragazzi…..
Parise, non è che lei vola troppo alto? Qui ad Alessandria non ci sono più soldi per i dipendenti delle partecipate comunali, altro che Rinascimento…
A me lo dice, che sto facendo in queste settimane battaglie di avanguardia per inchiodare Fabbio, ma anche l’opposizione di centro sinistra, alle loro responsabilità? Guardi, io queste cose le dicevo tre anni fa, quando ero segretario cittadino del Pd. E mi sono pure beccato delle querele pesanti. Risultato? Il Pd mi ha prima invitato a fare opposizione moderata: quella che si fa tra persone perbene e non troppo in disaccordo, diciamo così. Poi mi ha scaricato, perché la loro strategia era un’altra.
Ossia?
Ossia lasciare che il centro destra sfasciasse tutto, per poi partire all’attacco nell’ultimo anno, come in effetti hanno fatto. Lo enunciavano anche, nelle riunioni interne. Era quella la strategia: ma io, mi spiace, sono fiero di non ragionare così. Se mi accorgo di gravi anomalie nel 2008, non sto zitto fino al 2010, per lasciar peggiorare la situazione e poi approfittarne. Questo però agli alessandrini non lo racconta quasi nessuno.
Lei tocca un nervo scoperto. I candidati sindaco sono una decina, e forse cresceranno ancora. Non c’è il rischio che l’elettore meno ‘strutturato’ sia confuso e alla fine poco informato? Insomma: chi aspira ad essere un’alternativa vera a Fabbio e Rossa non dovrebbe cercare di costruire un ‘cartello’? Qui andate ognuno per la propria strada…si rischia il caravanserraglio..
Capisco l’obiezione, ma a me che ci siano tanti candidati non disturba. La gente saprà valutare e scegliere, e poi da qui alla primavera succederanno molte cose ancora, anche a Roma. Quindi qualche alleanza su scala locale potrebbe scattare. Ma quel che conta, mi creda, per il sottoscrittore è stato partire. Mi sento un po’ come Colombo quando partì verso l’ignoto. Sono certo che da qualche parte approderemo, e soprattutto che, personalmente, non potevo davvero più fare finta di niente, e restarmene in un cantuccio al caldo, dentro il Pd.
Ma allora è vero che lei alle Primarie del centro sinistra aveva già deciso di non partecipare?
Ci ho pensato fino all’ultimo, davvero. Ma come facevo a stare dentro un partito, il Pd, i cui dirigenti mi additavano come un Robespierre quando facevo le battaglie per la trasparenza e l’etica in politica, e che mi hanno ‘remato contro’ in ogni modo, avendo già deciso a priori come le Primarie si dovevano concludere? Quando guardo questo Partito Democratico, nazionale e locale, mi vengono in mente i partiti Comunisti dell’Est Europa negli anni Ottanta, alla fine della loro parabola fallimentare. Guardiamo avanti comunque, c’è da rifare da zero Alessandria, e l’Italia…