Sital: la Cina è vicina
L'obiettivo dichiarato è quello di promuovere il territorio alessandrino nel mondo. Ecco un viaggio dentro una delle società partecipate più discusse degli ultimi tempi
L'obiettivo dichiarato è quello di promuovere il territorio alessandrino nel mondo. Ecco un viaggio dentro una delle società partecipate più discusse degli ultimi tempi
Dici Sital, e agli alessandrini viene subito in mente la Cina. Per via di legami stretti che il presidente della società per lo sviluppo della logistica e del territorio, Giancarlo Dallerba, pare aver sviluppato con quei territori, e che gli sono valsi diverse critiche anche recenti. E’ il caso, ad esempio, della determina dirigenziale n. 1609 del 30 agosto 2011, con la quale è stata impegnata una somma di 24 mila euro “perl‘attività di promozione del territorio svolta dalla Società Interventi Territorio Alessandria per la promozione in Cina – Pechino e Canton – in correlazione con la presenza sul territorio di mostre provenienti dalla città di Alessandria per le quali si è richiesta la stampa di adeguato materiale pubblicitario in lingua inglese e in lingua cinese, contenente informazioni sulla città, il suo territorio, la sua economia e le sue possibilità di sviluppo e di insediamento”.
Non una cifra enorme, tutto sommato. Ma forse una spesa azzardata, considerata la situazione delle casse dell’ente, e le richiesta “trasversali” di scioglimento di Sital avanzata nei mesi precedenti. La società, costituita nel 2008 sulle ceneri del Pla (Parco logistico alessandrino, creatura del centro sinistra gestione Scagni), si propose di cambiare strada: non più solo logistica legata ad un’area limitata (quella di Cantalupo), ma a tutto campo. A partire dalla valorizzazione dei terreni comunali nell’area di San Michele, nei pressi del vincolo autostradale Alessandria Ovest. Ma, soprattutto, Sital nasce per promuovere Alessandria nel mondo, dalla Francia alla Cina, appunto. E, essendo una società che deve fare marketing e pr a supporto del business, comincia ad accumulare debiti. I numeri sono impietosi: Sital è costata alle tasche dei contribuenti alessandrini perdite pari a 311 mila euro nel 2008, 259 mila nel 2009, e 181 mila euro nel 2010 (leggi la cronaca amministrativa).
Dalle singole voci di bilancio della società si evidenzia tra i costi per il personale una spesa pari a 147mila 500 euro (2008) con uno specifico di “salari e stipendi” pari a poco più di 80 mila euro e una voce “Tfr, altri costi personale” pari a 21 mila euro. Le cifre si abbassano nell’anno successivo, il 2009: il totale dei costi per personale è pari a 43 mila 500 euro, di cui 19 mila di “salari e stipendi” e poco meno di 1.500 euro di “Tfr e altri costi personale”. Cresce però la spesa per servizi, che passa dai 178 mila euro del 2008 ai quasi 212 mila del 2009.
“Agenzia di viaggi” secondo la visione dell’opposizione del centro sinistra, Sital in realtà è sempre piaciuta poco anche ad una parte del centro destra, tanto che, paradossalmente lo scorso luglio i capigruppo di maggioranza Priano, Sarti, Maconi e Piccolo avanzarono al presidente del consiglio comunale e a quello della commissione consiliare Politiche dello Sviluppo di “dare inizio all’iter procedurale per la liquidazione della società partecipata Sital S.p.A“. Le motivazioni? “La necessità di attivare una procedura che possa dare inizio ad un nuovo percorso per lo sviluppo del Marketing Territoriale, attraverso l’individuazione della soluzione più utile ed idonea alla città, che rispetti anche criteri di economicità”. Ma Dallerba puntò i piedi: “attaccano me per colpire Fabbio”. E non se ne fece nulla.