Partecipate alessandrine: ma quante sono?
Ma quante sono le società allinterno delle quali il Comune di Alessandria detiene una partecipazione, che sia di maggioranza o di minoranza?
Ma quante sono le società all?interno delle quali il Comune di Alessandria detiene una partecipazione, che sia di maggioranza o di minoranza?
Loro partono dalle origini, anni Settanta, e nel “computo” infilano proprio tutto, comprese alcune società che in realtà risultano a loro volta partecipate dalle partecipate, in un gioco “di incastri” in cui appare davvero difficile orientarsi. Brina e Maestri, entrambi scuola Pci, sono assai poco “teneri”, tra l’altro, con l’amministrazione di centro sinistra che guidò la città dal 2002 al 2007, e che secondo loro contribuì non poco alla “moltiplicazione” di società e consigli di amministrazione. Ipotesi in realtà smentita dalla stessa Mara Scagni, sindaco dell’epoca, che afferma: “razionalizzammo tutto ciò che fu possibile, partendo da una situazione di grande confusione e caos”. In realtà esiste un documento ufficiale, pubblicato all’interno del “Bilancio Sociale di metà mandato” e consultabile sul sito del Comune di Alessandria, che sembra fare chiarezza, se non altro, sullo “stato dell’arte”, fotografando l’organizzazione delle partecipazioni di Palazzo Rosso a fine 2009: si contano 26 società operative (di cui 2, Valorial e Associazione Alessandria 2018, di nuova costituzione), e 6 “soppressioni” o “uscite”. Rispetto ad allora c’è stato qualche ulteriore cambiamento, tra cui il più rilevante è senz’altro la cessione dell’80% dell’Aristor, società di ristorazione collettiva, alla Compass Italia.
Complessivamente questo è dunque il quadro di riferimento. Una selva di consigli di amministrazione e dirigenti, di sedi e di bilanci all’interno dei quali anche gli addetti ai lavori fanno fatica a muoversi. “Stiamo finalmente visionando in questi giorni – spiega Ezio Brusasco, consigliere comunale alessandrino del Pd ed ex assessore – i dati di esercizio del 2010, che sono emersi grazie soprattutto alle specifiche richieste della Corte dei Conti. Ci sembra che diverse realtà, anche tra quelle sbandierate come ‘forzieri’ del Comune, navighino in realtà in pessime acque, e ci aspettiamo nelle prossime settimane chiarimenti importanti”. Brusasco è stato fino a qualche settimana fa presidente della commissione Bilancio del Comune di Alessandria, dimettendosi proprio per protestare contro la difficoltà di accesso agli atti, nonostante gli obblighi di legge. Ed è la vera “eminenza grigia contabile” dell’opposizione di centro sinistra, attorno a cui si è costituito il team di lavoro che, da due anni a questa parte, segnala con insistenza le anomalie oggi all’esame della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica.
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