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Fusione Cra e Banca Legnano, “questione di giorni”
Si attende a giorni il via libera della Banca d'Italia per la fusione per incorporazione della Banca di Legnano con Cassa di Risparmio di Alessandria". Il matrimonio con Asti "non è in programma"
Si attende a giorni il via libera della Banca d'Italia per la fusione per incorporazione della Banca di Legnano con Cassa di Risparmio di Alessandria". Il matrimonio con Asti "non è in programma"
La fusione tra Cassa di Risparmio di Alessandria e Banca di Legnano si farà. “Stiamo aspettando il via libera della Banca d’Italia che arriverà a giorni, per non dire ad ore”. Per ribadirlo è arrivato ad Alessandria Andrea Campanini Bonomi (nella foto al centro), presidente del Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano, azionista, con la Fondazione Cral, dei due istituti di credito che si fonderanno per incorporazione della “Numero uno qui da noi” (per citare uno spot pubblicitario che ha accompagnato Cra per decenni) in Banca di Legnano. Il nome è già stato lanciato sul piatto delle indiscrezioni, anche se al momento è forse poco più di un gioco: “Cassa di Risparmio LeAl, Bpm”.
“Un’operazione che andrà a vantaggio del territorio, del marchio, dei nostri clienti” afferma il presidente di Cra Carlo Frascarolo. “Da parte di Banca Popolare di Milano c’è la massima attenzione per il territorio. E’ una filosofia che unisce a Cra e Banca di Legnano e che ci ha portato a progettare un futuro insieme”, ha fatto eco Bonomi. Il presidente, che ci tiene a sottolineare il suo essere anche un po’ piemontese (ha trascorso parte dell’infanzia tra le colline del gaviese ed ha frequentato il liceo a Torino) ha parlato del recente aumento di capitale e del “cambio di governance” che ha portato a volere fortemente la fusione. La cassa di Risparmio di Asti, che in molti vedevano interessata ad un matrimonio con la Cra, per ora resta fuori. “Non è nel nostro futuro immediato”, taglia corto Bonomi.
Allora, perchè la Banca d’Italia fa sospirare il via libera? “Nessun ritardo, sono i tempi normali in questo tipo di operazioni. L’attenzione dei media su Bpn fa crescere l’attesa, ma il via libera dovrebbe arrivare a giorni, addirittura ad ore”.
La fusione sarà siglata “entro il 31 dicembre”, nella “massima trasparenze e fiducia reciproca”, chiude Pierangelo Taverna, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio.
“Un’operazione che andrà a vantaggio del territorio, del marchio, dei nostri clienti” afferma il presidente di Cra Carlo Frascarolo. “Da parte di Banca Popolare di Milano c’è la massima attenzione per il territorio. E’ una filosofia che unisce a Cra e Banca di Legnano e che ci ha portato a progettare un futuro insieme”, ha fatto eco Bonomi. Il presidente, che ci tiene a sottolineare il suo essere anche un po’ piemontese (ha trascorso parte dell’infanzia tra le colline del gaviese ed ha frequentato il liceo a Torino) ha parlato del recente aumento di capitale e del “cambio di governance” che ha portato a volere fortemente la fusione. La cassa di Risparmio di Asti, che in molti vedevano interessata ad un matrimonio con la Cra, per ora resta fuori. “Non è nel nostro futuro immediato”, taglia corto Bonomi.
Allora, perchè la Banca d’Italia fa sospirare il via libera? “Nessun ritardo, sono i tempi normali in questo tipo di operazioni. L’attenzione dei media su Bpn fa crescere l’attesa, ma il via libera dovrebbe arrivare a giorni, addirittura ad ore”.
La fusione sarà siglata “entro il 31 dicembre”, nella “massima trasparenze e fiducia reciproca”, chiude Pierangelo Taverna, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio.