Scoppia “il caso” del concorso a Giurisprudenza
Su tredici partecipanti cè chi sostiene che avrebbe vinto la candidata con meno requisiti. Il preside di Facoltà: solo illazioni, gli atti non ci sono ancora
Su tredici partecipanti c?è chi sostiene che avrebbe vinto ?la candidata con meno requisiti?. Il preside di Facoltà: ?solo illazioni, gli atti non ci sono ancora?
Secondo il preside della Facoltà Salvatore Rizzello, peraltro membro della commissione d’esame, si tratta invece di “un caso mediatico che si basa su illazioni, mancando a oggi gli atti. Tali atti – aggiunge sono in questo momento all’attenzione del rettore Paolo Garbarino, che potrà confermarli o respingerli”.
Uno dei partecipanti al concorso manda però una lettera aperta, pubblicata su internet. Non è il solo, su Facebook si apre un dibattito molto acceso. E l’effetto “diffusione” è immediato.
Nella guerra tra poveri che sta diventando la ricerca di un posto all’interno dell’accademia italiana, questa volta è l’Università del Piemonte Orientale, a dare l’esempio. Naturalmente cattivo. Capita che è stato bandito un concorso, uno di quelli rari, ormai, come una stella alpina: un posto da ricercatore a tempo indeterminato,
Capita che, a questo concorso, si iscrivano in 13: 12 persone che hanno un curriculum di tutto rispetto, con almeno un articolo pubblicato su una rivista internazionale, di quelle che hanno un alto impact factor, come si dice nel gergo.
Poiché, tuttavia, il 13 è un numero sfortunato capita che, senza scomodare la Danimarca, ci sia del marcio anche nell’alessandrino. O così sembri. Innanzitutto, la commissione che valutava i candidati sceglie di non tenere conto degli indici bibliometrici per la selezione del ricercatore: non ha peso adeguato, insomma, il record delle pubblicazioni.
Sarebbe come scegliere, tra una lista di chirurghi che devono fare una delicata operazione, senza considerare l’esperienza comprovata nelle sale operatorie del medico designato a intervenire.
Il concorso è stato vinto da una candidata interna. Scorrendo il suo curriculum vitae si evince, ohibò, che non ha alcuna pubblicazione certificata.
Vanta tuttavia, la vincitrice, alcuni working papers tutti in co-autorato, ohibò, col presidente della commissione. Il quale, sempre ohibò, è pure docente all’Università del Piemonte Orientale. Proprio quella del concorso.
Al di là di vuote parole, con scelta di gradazione variabile tra incredulità, sdegno e mancanza di etica della responsabilità, sarebbe ora di chiedersi quando, in questo paese, si farà qualcosa per ridurre lo spread sulla vergogna.
La notizia sul web corre veloce e sembra inarrestabile. Alcuni membri del gruppo stanno valutando se e come opporsi alla decisione della commissione, interpellando anche il rettore dell’Università Paolo Garbarino.
Intanto, interviene il professore Rizzello che ribadisce: “Una volta che saranno pubblicati gli atti si potrà entrare ne merito. Non so, quindi, sulla base di quale cosa stiano circolando queste voci. Ripeto, sarà il rettore ad approvare gli atti o respingerli. In questo momento non sono in grado di dire altro.” Aggiunge però: “sono sconfortato e amareggiato. Ma assolutamente sereno”