Cissaca, non c’è quiete dopo la tempesta
Una serie di reazioni a catena alla presa di posizione del sindaco Piercarlo Fabbio davanti all'invito dei dipendenti Cissaca di partecipare ad un confronto. La Provincia insiste: il Comune doveva rispondere alla notra offerta entro il 15 novembre e non lo ha fatto
Una serie di reazioni a catena alla presa di posizione del sindaco Piercarlo Fabbio davanti all'invito dei dipendenti Cissaca di partecipare ad un confronto. La Provincia insiste: il Comune doveva rispondere alla notra offerta entro il 15 novembre e non lo ha fatto
Il sindaco, in una nota dell’altro giorno, sosteneva che avrebbe saldato il debito solo dopo che la provincia avesse, a sua volta, ripianato i pregressi nei confronti di palazzo Rosso.
E’ ora la volta della Provincia a mettere in chiaro la sua posizione: “non intendiamo fare strumentalizzazioni politiche, né mostrarci pubblicamente generosi. La Provincia è soggetto terzo rispetto al Cissaca al quale nulla deve, pur ribadendo la sua disponibilità a definire il più rapidamente possibile i rapporti con il Comune con il pagamento dell’importo dovuto”.
Palazzo Ghilini ricostruisce la vicenda dei rapporti tra i due enti e del presunto debito, come già aveva affermato l’assessore Gianfranco Comaschi al nostro quotidiano: “la Provincia risponde con lettera in data 13.10.2011 indirizzata al Cissaca, al Comune ed al Prefetto, precisa con chiarezza i rapporti di debito – credito con il Comune, in tale documento si chiarisce che l’importo totale dovuto è di € 3.242.702,25 di cui 2.046.059,48 per il conservatorio” E ancora “più recentemente ed in ultimo, dopo una serie di incontri tra dirigenti dei due enti, la Provincia si è dichiarata disponibile per l’importo complessivo di € 2.281.059,48 (nota del 9.11.2011), salvo eventuale conguaglio per alcune voci per spese di gestione (periodo 2008-2010) ancora da verificare e comunque per un ammontare non superiore a € 200.000,00; ancora una volta però il Comune resta silente, omette di fornire risposta entro il termine fissato del 15 novembre. E questo certamente non aiuta a risolvere i problemi”.
A porre invece l’accento sul rischio per i cittadini di vedersi interrompere i servizi sociali interviene il capogruppo in consiglio comunale di Prc Giogio Barberis (nella foto): “mentre si festeggia l’anniversario della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, l’amministrazione Comunale di Alessandria continua a non onorare i suoi debiti con il Consorzio dei servizi socio-assistenziali, lasciando che i diritti dei bambini e delle famiglie vengano di fatto violati. Ricordo che il Consorzio ha tra le sue funzioni fondamentali quella di proteggere i bambini maltrattati, abusati o abbondanti inserendoli in idonee strutture di accoglienza e cura. E non si limita a questo. Il Cissaca, infatti, attraverso i suoi qualificati operatori, assiste gli anziani con attività domiciliari o inserendoli in strutture adeguate alle loro necessità, sostiene con progetti individualizzati le famiglie a basso reddito, le donne sole con minori a carico, i disabili, i tossicodipendenti in inserimento lavorativo, i disoccupati. Svolge un prezioso e gratuito servizio di mediazione famigliare. Elabora, in accordo con altri Enti e Servizi, progetti innovativi a sostegno della persona”. Secondo Barberis, a rischio non è solo il Cissaca come ente, ma la stessa “tenuta sociale, la sicurezza e il benessere della nostra città. Ma il sindaco Fabbio e la sua giunta sembrano decidere scientemente che queste non sono questioni prioritarie. Anzi, l’annientamento del Consorzio permetterà in qualche modo di far quadrare un Bilancio che pare essere sempre meno attendibile, e sacrificare diritti fondamentali a favore di opere di dubbia utilità e scarso interesse collettivo”.
L’assenza dalla scena dell’assessore ai Servizi Sociali Maria Teresa Curino secondo il consigliere di Rifondazione, “sembra celare un drammatico disinteresse per i diritti dell’essere umano, in particolare nei suoi momenti di difficoltà. Non si spiega altrimenti la continua disattesa del piano di rientro del debito (mostruoso) che il Comune ha nei confronti del Consorzio dei Servizi, né l’indifferenza degli Amministratori comunali di fronte al naufragio di un’esperienza così importante e cruciale per la nostra città. Il centrodestra utilizza la crisi per ridefinire le relazioni sociali in una tragica logica al ribasso; noi chiediamo invece di superarla interpellando tutti gli attori sociali in gioco e trovando soluzioni che mettano realmente al centro la persona e la partecipazione di tutti al benessere collettivo”.
Corrado Parise, candidato sindaco della lista civica che porta il suo nome, non risparmia critiche neppure alla provincia: “Comune e Provincia dovrebbero smetterla di rimpallarsi responsabilità e mettere i soldi al posto delle parole e delle strumentalizzazioni politiche. L’atteggiamento del Sindaco è ormai al di là del bene e del male: ci sarebbe bisogno di un ‘trattamento prefettizio obbligatorio’ e non si capisce quali possano essere le ragioni per cui il Prefetto possa ancora rinviare il commissariamento di questa amministrazione comunale ed il contestuale scioglimento di un consiglio che, complessivamente, non si è certo distinto per virilità politica. Tutti sanno il perché il Comune non paga il Cissaca e tutti gli altri fornitori: non ha un euro sui conti correnti”.
“La Provincia deve dei soldi al Comune: glieli dia senza porre condizioni. Ci penseranno altri a riscuoterli. Il Prefetto ad esempio si impegni a fare da garante”.
“È con immenso dispiacere apprendere dai media locali della grave situazione che sono costretti a subire i dipendenti del Cissaca, gli operatori delle Cooperative Sociali che, per responsabilità indirette, vedono il loro futuro lavorativo sempre più incerto – dice il consigliere Vincenzo Costantino – Stiamo parlando di Operatori Sociali che quotidianamente garantiscono a domicilio, e non solo, prestazioni socio-assistenziali a persone anziane, disabili, non autosufficienti, malati terminali, minori oltre a garantire l’erogazione di contributi e sostegno a cittadini e famiglie in condizioni di disagio.” Anche Costantino invoca un intervento esterno: “Se all’unanimità si afferma che chi eroga servizi, in questo caso il Cissaca, lo fa con professionalità allora chiediamo a chi oggi ha responsabilità di governo (Comune e Provincia) ed è moroso nei confronti del Cissaca, di non tergiversare, di pagare i debiti per far si che centinaia di operatori possano continuare ad occuparsi di quei cittadini che ogni giorno, sul nostro territorio e non solo, chiedono umilmente di essere accuditi. Penso che alla luce di quello che sta accadendo vi siano le condizioni per intraprendere eventuali azioni legali nei confronti delle Istituzioni per “interruzione di servizio pubblico o di pubblica necessità (c.p. art.331-340)”.