Dove il porta-a-porta funziona
Un confronto con i metodi di raccolta rifiuti fra Novara, Verbania e Asti, i tre capoluoghi piemontesi che raggiungono i risultati migliori di differenziata
Un confronto con i metodi di raccolta rifiuti fra Novara, Verbania e Asti, i tre capoluoghi piemontesi che raggiungono i risultati migliori di differenziata
Il ritorno a tale metodo di raccolta, esteso gradualmente a tutta la città tranne il centro storico, ha suscitato un acceso dibattito in città.
Abbiamo effettuato un confronto con i tre capoluoghi piemontesi che hanno raggiunto i migliori risultati di raccolta differenziata secondo l’indagine Ecosistema urbano effettuato da Legambiente recentemente pubblicata: Novara, Verbania e Asti.
A Novara la raccolta domiciliare è iniziata nel 2003 e attualmente la città raggiunge una percentuale di differenziata pari al 72 per cento, uno dei migliori risultati in Italia.
“Non vogliamo più cassonetti in strada – dice Giulio Rigotti, assessore alle Politiche per la sostenibilità ambientale – e in questo modo si evita anche l’abbandono dei rifiuti sulle vie”.
La raccolta domiciliare è in atto in tutta la città e per tutti i materiali: nei condomini gli operatori entrano direttamente nei cortili con mezzi piccoli e svuotano i cassonetti, nelle abitazioni singole o con poche famiglie sono i cittadini a esporre i sacchetti in strada nella giornata prevista.
“Con la raccolta domiciliare abbiamo ottenuto vantaggi ambientali ed economici: la percentuale di differenziata è tra le migliori in Italia ed è diminuita anche la produzione di rifiuti per abitanti. La tassa rifiuti a Novara è tra le più basse d’Italia perché l’alta percentuale di differenziata consente di lucrare sul riciclo dei rifiuti” conclude l’assessore.
Il Comune di Verbania ha raggiunto una percentuale del 71 per cento di differenziata. La dottoressa Maria Rosaria Leo, già responsabile del servizio Ambiente e ora dei rapporti con le società partecipate, spiega che nella città è in atto un porta-a-porta molto capillare e la qualità del servizio offerto continua a migliorare. Da quando è attiva la raccolta domiciliare si rileva una minore quantità di rifiuti e una maggiore percentuale di differenziata. Di recente è stato attivato anche il servizio di raccolta di scarti vegetali. A Verbania gli operatori dei mezzi di svuotamento portano in strada i cassonetti direttamente al momento del passaggio per lo svuotamento e poi li riportano nei cortili.
“La raccolta domiciliare è iniziata già con le due amministrazioni precedenti alla nostra – spiega Massimo Manzini, assessore comunale con delega ai rapporti con le società partecipate di servizi pubblici – Il Comune di Verbania non ha nessun intenzione di tornare indietro: il servizio porta-a-porta funziona dal punto di vista tecnico ed economico”.
“Il recupero dell’elusione della tassa rifiuti, messo in atto di recente, consente di non aumentarla” conclude Manzini.
Ad Asti (61 per cento di differenziata) è attiva in tutta la città e nelle frazioni la raccolta porta-a-porta per tutti i materiali tranne il vetro per il quale sono rimaste le “campane” sulle strade. Nel giugno scorso è stata estesa a tutta la città la raccolta domiciliare anche per la plastica dopo una sperimentazione in una frazione e in un quartiere urbano. “La percentuale di impurità per la plastica è immediatamente diminuita – conferma Ornella Palladino, assessore comunale all’Ambiente ed Ecologia. Le campane per il vetro hanno il foro piccolo e, in genere, non si trova materiale diverso”.
I cittadini possono esporre autonomamente i cassonetti sulla strada il giorno della raccolta e in questo caso hanno diritto a uno sconto sulla tassa rifiuti, altrimenti il servizio viene effettuato da operatori appartenenti a una cooperativa.
“Nei cittadini deve nascere una cultura ambientale e purtroppo, al momento, non si possono premiare i più virtuosi. Ma gli astigiani – prosegue Palladino – hanno dato un’ottima risposta dopo le inevitabili perplessità iniziali, ora occorre trovare un equilibrio tra costo e resa del servizio”
“Mi reco spesso ad Alessandria e ho notato il ritorno dei cassonetti sulle strade: mi sono subito chiesta il motivo. Io sono sempre disponibile ad un confronto con altri metodi, anche con il ritorno alla raccolta stradale, se si dimostrasse migliore, ma al momento si prosegue con il metodo domiciliare” conclude l’assessore astigiano.
Ad Alessandria nel 2010 la percentuale di differenziata è stata del 48,9 (l’obiettivo fissato per legge è il 55 per cento). L’anno scorso erano in atto sia il porta-a-porta sia la raccolta stradale.
“Il cambio di sistema – dichiara il consigliere Mario Bocchio, presidente della Commissione Politiche Ambientali – non preclude la raccolta differenziata, anzi. Proprio alla luce di questa considerazione, l’amministrazione comunale rinnova a tutti i cittadini l’invito a continuare a separare correttamente in casa i rifiuti, per poi conferirli negli appositi cassonetti stradali. D’altronde, quanto sia rilevante il ruolo della raccolta differenziata nella società attuale appare assolutamente evidente”.
“Il nuovo servizio consentirà ad Amiu, quindi anche al Comune – ha fatto notare il presidente Bocchio – una gestione meno onerosa e più rapida della raccolta rifiuti, per fornire ai cittadini condizioni sempre più favorevoli per effettuare la differenziata. Ribadiamo che la raccolta differenziata è prima di tutto una questione di civiltà, della quale tutti devono essere consapevoli. In questo modo, inoltre, si crea una soluzione al disagio più volte manifestato dai cittadini di avere i cassonetti all’interno delle proprietà private o addirittura sui balconi. E per noi, il cittadino viene sempre al primo posto”.