Avviso di garanzia al sindaco: “speriamo serva a qualcosa”
L'associazione "gliamicidellebici" propone una sintetica ricostruzione delle vicende legate all'inquinamento atmosferico degli ultimi anni, sottolineando come, spesso assieme ad altre realtà associative del territorio, abbiano puntualmente denunciato la situazione e condotto una serrata attività di sensibilizzazione
L'associazione "gliamicidellebici" propone una sintetica ricostruzione delle vicende legate all'inquinamento atmosferico degli ultimi anni, sottolineando come, spesso assieme ad altre realtà associative del territorio, abbiano puntualmente denunciato la situazione e condotto una serrata attività di sensibilizzazione
L’impatto sulla nostra salute e sulle nostre aspettative di vita dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane è – a giudizio di tutti gli studiosi – considerevole. Roberto Bertollini, Direttore per l’ Europa del settore Salute ed Ambiente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma: “Continuiamo a sopportare un pesante fardello su individui e famiglie, con morti premature e malattie croniche ed acute; sulle nostre società, con la diminuzione dell’attesa di vita e della capacità produttiva; ed infine sui sistemi sanitari in termini di costi di migliaia di ricoveri ospedalieri”.
E molti studi di settore evidenziano come il PM10 emesso dal trasporto su strada rappresenti la principale fonte di emissione di particolato nelle aree metropolitane italiane.
Proprio questo tipo di documentazioni, insieme con i dati degli ultimi anni sulla allarmante situazione della nostra città, costituivano gli allegati all’esposto denuncia presentato nel febbraio del 2006 alla Procura della Repubblica di Alessandria dal sottoscritto per l’associazione “gliamicidellebici” FIAB e da Lino Balza per Medicina Democratica.
Nell’esposto si chiedeva che venisse accertata “la eventuale responsabilità dell’Amministrazione comunale in ordine al rilevante e reiterato superamento dei livelli di emissioni inquinanti connesse al traffico veicolare” sottolineando come l’Amministrazione stessa “contrariamente a quanto imposto dalla normativa nazionale e comunitaria di settore, pare abbia infatti colposamente mancato l’obiettivo fondamentale di tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente in cui essi vivono”.
Il problema era già stato evidenziato negli anni della Giunta Calvo; anni nei quali alcuni ambientalisti avevano cercato di mobilitare l’attenzione pubblica, chiedendo che venissero resi pubblici (sui giornali; allora internet era per una elite) i dati della centralina di rilevamento (che si trovava in piazza della Libertà);.
Durante la Giunta Scagni il problema non è stato affrontato e si è acuito; in quegli anni, soprattutto a seguito delle denunce pubbliche e della mobilitazione di pochi cittadini, sono stati presi alcuni provvedimenti: ma sempre demagogici e mai sostanziali; alcune volte ridicoli; comunque mai organici.
Basti citare la decisione di spostare da piazza D’Annunzio a via Lanza la centralina di riferimento per il PM10, che fornisce dati quasi “tranquillizzanti”, se confrontati a quelli allarmanti su cui ci si basava prima del provvidenziale spostamento. O quella di irrorare le strade con una pozione che avrebbe dovuto “fissare” a terra le sostanze inquinanti. Nonostante la gravità della situazione però, l’opinione pubblica preferiva chiudere gli occhi.
Proprio facendo leva sugli istinti più bassi degli Alessandrini, promettendo loro di non porre impedimenti alla libera circolazione delle automobili private, la coalizione guidata da Fabbio vinceva le elezioni. E – come promesso – ha in questi anni fatto di tutto per negare (a parole e nei fatti) l’impatto del traffico automobilistico sull’inquinamento atmosferico; inquinamento che nel frattempo ha cominciato a diventare, per una fascia sempre più importante di popolazione, un problema. Anche alcuni esponenti dei partiti presenti in consiglio comunale – che quando governavano la città, facevano finta non esistesse – improvvisamente, se ne sono accorti.
Speriamo che questa indagine della Procura possa servire a definire le responsabilità del Sindaco, in quanto responsabile della Salute dei cittadini; ma soprattutto ad accrescere nell’opinione pubblica la consapevolezza della gravità problema e della necessità di una radicale svolta a partire dai propri comportamenti individuali.