L’Islam in carcere: incontro all’Acsal

Per i musulmani in carcere, costretti in uno spazio caratterizzato da regole e da logiche estranee alla loro cultura di provenienza e spesso non facilmente mediabili con la spontaneità del loro comportamento, la religione si presenta come una possibilità di ricostituzione di un’autostima e come affermazione identitaria. La produzione scientifica riguardante la dimensione soggettiva, esperienziale e interiore della religione nella vita dei carcerati è relativamente limitata e recente: il professor Mohammed K. Rhazzali dell’Università di Padova ha realizzato un’indagine sull’esperienza religiosa dei musulmani nelle prigioni italiane.
Giovedì 17 novembre dalle 19 alle 22,30 all’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria (piazza de Andrè 76) sarà presentato il libro del professor Mohammed K. Rhazzali, L’Islam in carcere. L’esperienza religiosa dei giovani musulmani nelle prigioni italiane [Franco Angeli, 2010].
La conferenza fa parte dei Meetings A.C. Jemolo, incontri che si propongono di riflettere sul ruolo assunto dalle religioni nelle democrazie liberali europee, organizzati in collaborazione tra l’Acsal, la Facoltà di Giurisprudenza, la Facoltà di Scienze Politiche e il Dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale.
Interverranno anche l’avvocato Massimo Pastore dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione e il dottor Pietro Buffa, Direttore della Casa Circondariale Lo Russo e Cutugno delle Vallette di Torino.