Bilancio comunale, due dei tre “saggi” si ritirano
Esperimento fallito del Consiglio comunale in versione "pomeridiana". Viene a mancare il numero legale subito alla prima votazione: solo 19 presenti. Intanto il presidente Cuttica di Revigliasco relaziona sul "gruppo di lavoro" proposto dai capigruppo di maggioranza per rimettere i conti a posto: 2 dei "saggi" non accettano l'incarico
Esperimento fallito del Consiglio comunale in versione "pomeridiana". Viene a mancare il numero legale subito alla prima votazione: solo 19 presenti. Intanto il presidente Cuttica di Revigliasco relaziona sul "gruppo di lavoro" proposto dai capigruppo di maggioranza per rimettere i conti a posto: 2 dei "saggi" non accettano l'incarico
A relazionare sul “tavolo di lavoro” è il presidente Cuttica di Revigliasco, seguito in un secondo tempo dal sindaco Fabbio.
“Due membri dei tre esperti a cui era stata richiesta la disponibilità, non hanno accettato l’incarico per motivazioni diverse”, annuncia Cuttica di Revigliasco. Le motivazioni sarebbero di carattere lavorativo, ovvero per impegni professionali e si riferiscono ai due “saggi” che erano stati designati dal primo cittadino. “Ma a fronte del fatto che nella delibera non sono individuati i nomi specifici, ma solo le figure di ‘esperti’ – prosegue il presidente del Consiglio – saranno contattate e individuate due nuove figure disponibili a sostenere l’incarico”.
Un commento arriva anche dal sindaco Piercarlo Fabbio: “Ci siamo prolungati nel tempo, poiché è già difficile trovare degli esperti, a maggior ragione se quelli individuati declinano l’incarico per motivi di lavoro, che nello specifico non saprei spiegare perché non rientra nel mio compito chiedere ulteriori spiegazioni”. Ma il primo cittadino sembra essersi già “portato avanti con i lavori”: “abbiamo già provveduto a contattare altri tecnici e comunicheremo subito alla presidenza del Consiglio se c’é o meno la loro disponibilità”.
“Nell’ultimo documento mandato dalla sezione di Controllo della Corte dei Conti vengono semplicemente poste una serie di domande all’amministrazione”, ha concluso il sindaco. Per nulla soddisfatto il consigliere Mazzoni che interviene “ci viene il dubbio che ci sia qualcosa che non va! Il documento riscontra anomalie che non sono solo più relative al rendiconto del 2009, ma chiama in causa anche quello del 2010 e quello di previsione del 2011. In più due dei saggi del tavolo di lavoro si defilano dall’incarico. Tutto ciò ci fa sorgere qualche perplessità”. Il vicepresidente Mazzoni chiede di aprire un dibattito, ma la richiesta viene respinta da Cuttica di Revigliasco. “Aprire un dibattito ora? E su cosa? Forse ha più senso aspettare che il sindaco presenzi all’audizione a Torino e poi nel prossimo Consiglio apriremo il dibattito”.
Il Consiglio “vero e proprio” ha avuto inizio con la proposta, da votare, presentata dall’assessore Teresa Curino, relativa all’approvazione del regolamento (criteri e provvedimenti) sui controlli delle dichiarazioni sostitutive Isee presentate al Comune per agevolazioni tariffarie e contributi sociali. “Per questo regolamento, per una corretta applicazione delle norme e dei relativi controlli sui cittadini, è stata istituita una Unità organizzativa autonoma (Uoa), proprio con il compito di monitorare le dichiarazioni Isee”, spiega l’assessore Curino. Sostenuta dal fatto che il regolamento fosse già stato discusso e approvato in commissione Politiche Sociali (come rimarcato dal presidente Rovito) e con l’intervento di appoggio anche dei consiglieri Bocchio e Sarti che ne hanno sottolineato l’importanza, la proposta è passata velocemente in votazione.
Ma qui l’aula consigliare ha dimostrato il fallimento del tentativo (in via di prova come è stata definita da Cuttica di Revigliasco) di convocare un Consiglio “pomeridiano”. Viene a mancare il numero legale: 19 presenti (e tutti e 19 favorevoli) che però non bastano a far proseguire i lavori. Alcuni dei presenti hanno scelto di non votare deliberatamente, ma tanti erano comunque gli “assenti” sin dall’inizio (sia nelle file della maggioranza che dell’opposizione). Da più parti arriva il commento “non si può convocare alle 15 del pomeriggio, perché sono tanti coloro che per la loro attività professionale (medici, proprietari di esercizi commerciali, ecc) non possono essere presenti a quest’ora”. Tentavo fallito. Il presidente, comunque, per l’importanza della proposta che si stava discutendo e votando ha deciso per un Consiglio “in seconda convocazione” (quindi con un numero più basso di presenti per raggiungere il numero legale in aula) a breve.