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11-15 novembre: l’American Circus torna a far discutere
L'attività circense della famiglia Togni sarà ad Alessandria per cinque giorni. E si solleva la polemica sui circhi che utilizzano nei loro spettacoli gli animali, anche in base alle restrittive norme del regolamento comunale. Il capogruppo Pd, Gianni Ivaldi, interpella il sindaco
L'attività circense della famiglia Togni sarà ad Alessandria per cinque giorni. E si solleva la polemica sui circhi che utilizzano nei loro spettacoli gli animali, anche in base alle restrittive norme del regolamento comunale. Il capogruppo Pd, Gianni Ivaldi, interpella il sindaco
L‘American Circus della famiglia Togni è arrivato con la propria tournée ad Alessandria (vedi orari e prezzi). Una cinque giorni, dall’11 al 15 novembre in viale Milite Ignoto ad Alessandria di spettacolo, magia, acrobazie ed esibizioni con animali, come cavalli, elefanti e tigri, che non trova, però, il consenso di tutta la popolazione.
Una battaglia non certo nata oggi, quella di singoli cittadini, di politici e di associazioni in difesa degli animali, contro le attività circensi che si servono per i loro spettacoli degli animali, soprattutto di quelli selvatici.
Il capogruppo del Partito Democratico, Gianni Ivaldi, già da qualche giorno ha presentato un’interpellanza al sindaco, facendo riferimento a regolamenti locali, ma anche a norme e decreti di carattere internazionale. In particolare “la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali proclamata nel 1978 a Bruxelles su iniziativa dell’Unesco, la Convenzione (1979) di Washington sul commercio delle specie animali e vegetali in via di estinzione, la Convenzione di Berna relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa”. Il consigliere fa poi riferimento anche alle disposizioni della Commissione Scientifica Cites del Ministero dell’Ambiente che ha emanato un documento (aggiornato nel 2006) che “reca i criteri per il mantenimento di animali nei circhi e nelle mostre viaggianti” e evidenzia che “le barriere elettrificate a basso voltaggio per recintare spazi esterni destinati ad ospitare gli animali nei circhi non possano essere considerate sufficienti a garantire l’incolumità pubblica, specialmente per gli animali di grossa taglia”.
Ivaldi (nella foto in basso) interpella quindi il sindaco sugli “intendimenti dell’amministrazione sui circhi che sfruttano gli animali, sui controlli che devono essere attuati e sulla possibilità di instaurare un dialogo con altre amministrazioni in materia di attività circense”.
E chiede: “perché non favorire, sul nostro territorio, circhi che propongono spettacoli, in cui lavorano artisti di talento con grandi capacità tecniche come acrobati, giocolieri, clowns senza l’utilizzo di animali , i cosiddetti circhi contemporanei?“.
L’altro importante fattore, tutto nostrano, da analizzare è quello relativo al regolamento comunale in materia di attrazioni circensi. Nonostante Alessandria sia ora dotata di una ordinanza molto restrittiva contro i circhi con animali, la richiesta di attendamento di questo circo, l’American Circus della famiglia Togni era stata accettata prima dell’entrata in vigore dell’ordinanza, permettendo così la regolarità della struttura nella nostra città in questi giorni novembrini.
L’ordinanza del 24 maggio 2011 pone alcuni vincoli maggiormente restrittivi rispetto all’ordinanza anti-circhi di qualche anno prima. Ad esempio “viene vietato in toto l’utilizzo di: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci. Dato che la maggior parte dei circhi usa leoni o tigri ed elefanti, molti circhi saranno impossibilitati comunque ad attendarsi. Per gli altri animali devono essere rispettate le norme Cites (che definiscono le modalità e gli spazi in cui gli animali devono essere tenuti)”. E ancora “il periodo di installazione dei circhi è compreso tra il primo novembre e il 10 gennaio di ogni anno – quindi un periodo molto ristretto – e non viene rilasciata più di una concessione all’anno. Le strutture circensi dovranno presentare domanda di attendamento presso il comune di Alessandria entro il 31 dicembre dell’anno in corso per l’attività da svolgere nell’anno successivo. Le domande prive della necessaria documentazione sono respinte”. Terzo punto del regolamento prevede che “i circhi non possano utilizzare animali prelevati in natura”.
In un altro regolamento comunale, si impone che l’area destinata agli spettacoli viaggianti sia “concessa in via prioritaria al complesso che non utilizza animali nei propri spettacoli“. Unito al fatto che può attendare un solo circo l’anno, se vi fossero circhi senza animali nessun circo con animali potrebbe attendarsi. “Le effrazioni a tale ordinanza comportano la cessazione immediata dell’attività e gli autori delle violazioni non potranno richiedere la concessione di attendamento per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di accertamento delle violazioni stesse”.
Una battaglia non certo nata oggi, quella di singoli cittadini, di politici e di associazioni in difesa degli animali, contro le attività circensi che si servono per i loro spettacoli degli animali, soprattutto di quelli selvatici.
Il capogruppo del Partito Democratico, Gianni Ivaldi, già da qualche giorno ha presentato un’interpellanza al sindaco, facendo riferimento a regolamenti locali, ma anche a norme e decreti di carattere internazionale. In particolare “la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali proclamata nel 1978 a Bruxelles su iniziativa dell’Unesco, la Convenzione (1979) di Washington sul commercio delle specie animali e vegetali in via di estinzione, la Convenzione di Berna relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa”. Il consigliere fa poi riferimento anche alle disposizioni della Commissione Scientifica Cites del Ministero dell’Ambiente che ha emanato un documento (aggiornato nel 2006) che “reca i criteri per il mantenimento di animali nei circhi e nelle mostre viaggianti” e evidenzia che “le barriere elettrificate a basso voltaggio per recintare spazi esterni destinati ad ospitare gli animali nei circhi non possano essere considerate sufficienti a garantire l’incolumità pubblica, specialmente per gli animali di grossa taglia”.
Ivaldi (nella foto in basso) interpella quindi il sindaco sugli “intendimenti dell’amministrazione sui circhi che sfruttano gli animali, sui controlli che devono essere attuati e sulla possibilità di instaurare un dialogo con altre amministrazioni in materia di attività circense”.
E chiede: “perché non favorire, sul nostro territorio, circhi che propongono spettacoli, in cui lavorano artisti di talento con grandi capacità tecniche come acrobati, giocolieri, clowns senza l’utilizzo di animali , i cosiddetti circhi contemporanei?“.
L’altro importante fattore, tutto nostrano, da analizzare è quello relativo al regolamento comunale in materia di attrazioni circensi. Nonostante Alessandria sia ora dotata di una ordinanza molto restrittiva contro i circhi con animali, la richiesta di attendamento di questo circo, l’American Circus della famiglia Togni era stata accettata prima dell’entrata in vigore dell’ordinanza, permettendo così la regolarità della struttura nella nostra città in questi giorni novembrini.
L’ordinanza del 24 maggio 2011 pone alcuni vincoli maggiormente restrittivi rispetto all’ordinanza anti-circhi di qualche anno prima. Ad esempio “viene vietato in toto l’utilizzo di: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci. Dato che la maggior parte dei circhi usa leoni o tigri ed elefanti, molti circhi saranno impossibilitati comunque ad attendarsi. Per gli altri animali devono essere rispettate le norme Cites (che definiscono le modalità e gli spazi in cui gli animali devono essere tenuti)”. E ancora “il periodo di installazione dei circhi è compreso tra il primo novembre e il 10 gennaio di ogni anno – quindi un periodo molto ristretto – e non viene rilasciata più di una concessione all’anno. Le strutture circensi dovranno presentare domanda di attendamento presso il comune di Alessandria entro il 31 dicembre dell’anno in corso per l’attività da svolgere nell’anno successivo. Le domande prive della necessaria documentazione sono respinte”. Terzo punto del regolamento prevede che “i circhi non possano utilizzare animali prelevati in natura”.
In un altro regolamento comunale, si impone che l’area destinata agli spettacoli viaggianti sia “concessa in via prioritaria al complesso che non utilizza animali nei propri spettacoli“. Unito al fatto che può attendare un solo circo l’anno, se vi fossero circhi senza animali nessun circo con animali potrebbe attendarsi. “Le effrazioni a tale ordinanza comportano la cessazione immediata dell’attività e gli autori delle violazioni non potranno richiedere la concessione di attendamento per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di accertamento delle violazioni stesse”.
Alcune associazioni, come AgireOra, per combattere i circhi con animali ha esposto, già a partire da sabato 5 novembre, dei manifesti proprio a fianco di quei cartelloni che pubblicizzano per le vie della città l’America Circus, che recitano: “Nato libero- prigioniero a vita in un circo” con l’immagine di un elefante.