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Provincia o Comune, a chi tocca il Lovassina?
Palazzo Rosso e Palazzo Ghilini si scaricano l'un l'altro la responsabilità della competenza di gestione del Rio Lovassina
Palazzo Rosso e Palazzo Ghilini si scaricano l'un l'altro la responsabilità della competenza di gestione del Rio Lovassina
Anche in mezzo all’emergenza maltempo, Provincia e Comune sono riusciti a polemizzare. Motivo del contendere, il Rio Lovassina.
Durante questi giorni il sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio, aveva attribuito alla Provincia la competenza di gestione del Rio Lovassina. Il Comune dal canto suo si era già attivato per inserire il corso d’acqua nel progetto di riqualificazione ambientale della Fraschetta.
L’ente provinciale ha subito replicato attraverso comunicato stampa: “si precisa che la Provincia non ha competenze di gestione di nessun corso d’acqua e pertanto nemmeno del Lovassina, probabilmente l’errore grossolano è frutto di un equivoco”. Insomma Palazzo Ghilini rimpallava al mittente l’accusa affermando inoltre che aveva esso stesso coordinato un tavolo tecnico in cui si potessero individuare possibili soluzioni i cui fondi erano reperibili in un protocollo da firmarsi tra Regione Piemonte e Comune. Nella versione della Provincia, il sindaco non ha mai firmato, nonostante i solleciti pervenutigli in più occasioni.
Palazzo Rosso però ha ribadito la propria posizione e sostiene l’esatto opposto. La mancata conclusione di questo accordo sarebbe dovuto invece a Palazzo Ghilini che non ha portato avanti l’iter procedurale.
Durante questi giorni il sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio, aveva attribuito alla Provincia la competenza di gestione del Rio Lovassina. Il Comune dal canto suo si era già attivato per inserire il corso d’acqua nel progetto di riqualificazione ambientale della Fraschetta.
L’ente provinciale ha subito replicato attraverso comunicato stampa: “si precisa che la Provincia non ha competenze di gestione di nessun corso d’acqua e pertanto nemmeno del Lovassina, probabilmente l’errore grossolano è frutto di un equivoco”. Insomma Palazzo Ghilini rimpallava al mittente l’accusa affermando inoltre che aveva esso stesso coordinato un tavolo tecnico in cui si potessero individuare possibili soluzioni i cui fondi erano reperibili in un protocollo da firmarsi tra Regione Piemonte e Comune. Nella versione della Provincia, il sindaco non ha mai firmato, nonostante i solleciti pervenutigli in più occasioni.
Palazzo Rosso però ha ribadito la propria posizione e sostiene l’esatto opposto. La mancata conclusione di questo accordo sarebbe dovuto invece a Palazzo Ghilini che non ha portato avanti l’iter procedurale.