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Il centro commerciale allagato al “centro” delle polemiche
Da domani via libera alla riapertura del centro commerciale allagato durante l'esondazione della Bormida, ma non mancano le polemiche del "senno di poi"
Da domani via libera alla riapertura del centro commerciale allagato durante l'esondazione della Bormida, ma non mancano le polemiche del "senno di poi"
Ad emergenza non ancora terminata, si sono scatenate le polemiche sulle “responsabilità” per l’allagamento di Alessandria 2000 e del centro commerciale Panorama. Chi ha rilasciato i permessi di costruire? Era giusto rilasciarli , sapendo che sono aree esondabili? Una cosa appare certa: che l’iter di autorizzazione è stato lungo e tortuoso ed ha coinvolto almeno tre amministrazioni.
Il primo a lanciare il sasso nello stagno delle polemiche è stato Simone Lumina, commerciante, membro del Comitato per Parise sindaco. In una lettera pubblicata sostiene infatti che se “il supermercato Panorama è andato a bagno, non è stato un problema di ponte o di pioggia, ma di casta”.
Lumina ricorda come “Panorama e la zona di Alessandria 2000 hanno goduto dell’attenzione di almeno tre giunte, tutte di colore diverso, ma tutte concordi sul fatto che costruire a fianco di un fiume fosse una buona idea. Per tutti la zona era stata messa in sicurezza, il rischio minimizzato, salvo poi essere smentiti”. E ricorda anche come “oltre alla posizione pericolosa, pare che non avrebbe potuto aprire per altre problematiche legali per le quali Confesercenti presentò ricorso, ma anche questa volta si arrivò fino al Consiglio di Stato e Panorama vinse e aprì. Chiunque abbia seguito la vicenda sa bene quanti siano i lati oscuri, ma non abbastanza oscuri per non vedere la luce”.
Anche il consigliere del Pd Giorgio Abonante tira fuori dal cassetto un’interpellanza presentata al sindaco Piercarlo Fabbio e che non ha ancora ottenuto risposta.
“Dalle informazioni in possesso dai sottoscritti consiglieri comunali interpellanti risulterebbe che: nel mese di luglio 2007 venivano sospesi gli effetti dell’autorizzazione esecutiva rilasciata nel mese di febbraio dello stesso anno e relativa a lavori viabili previsti nell’ambito dell’intervento denominato Alessandria 2000, subordinando la loro riattivazione “all’avvenuta approvazione delle opere di presidio idraulico correlate alla messa in sicurezza dei luoghi d’intervento P.E.C., ovvero del nuovo manufatto arginale – Lotto IV – che inoppugnabilmente, dovrà essere autorizzato dai competenti organi istituzionali (AIPO e A. di B.)”; nel mese di dicembre 2007 veniva rilasciato permesso di costruire relativo al Centro commerciale localizzato nella stessa area per il rilascio del quale, sulla base delle norme del PRG, sarebbe sembrata indispensabile la realizzazione delle opere di difesa e/o di riassetto territoriale; non a caso, nello stesso periodo, sembrerebbe essere stata rilasciata l’autorizzazione per la realizzazione delle opere di presidio idraulico senza che gli Enti suddetti si esprimessero in merito e ne verificassero la correttezza al fine della sicurezza pubblica e con la precisazione che “le opere oggetto della presente autorizzazione esecutiva vengono realizzate dal concessionario sotto la propria indifferibile responsabilità, in mancanza della superiore autorizzazione AIPO”.
“Tutto ciò premesso, si chiede al Sindaco se le informazioni corrispondono al vero e, in tale evenienza; di conoscere come mai ci sia stato un così repentino cambiamento di orientamento da parte della Giunta e degli uffici competenti; se non ritenga che possa essere elemento di preoccupazione che opere di rilevante interesse per la sicurezza pubblica vengano realizzate sotto l’indifferibile responsabilità di un soggetto privato e senza la valutazione positiva dei soggetti preposti; se non ritenga incoerente questo comportamento in relazione alle decisioni assunte in merito, ad esempio, al ponte Cittadella e alle problematiche della sicurezza del fiume Tanaro”.
Prova a dare una risposta l’assessore all’urbanistica Giuseppe Giordano: “dopo il via libera del Tar – dice – per noi formalmente era tutto in regola. E del resto lo stesso centro commerciale Panorama è stato costruito in maniera tale da consentire l’allagare, in caso di eventi eccezionali come quello di questi giorni, soltanto l’area parcheggi sotterranea”.
Con il via libera arrivato dalla giustizia amministrativa per il comune sarebbe inoltre stato impossibile bloccare nuovamente le autorizzazioni, salvo il pagamento di penali.
Il primo a lanciare il sasso nello stagno delle polemiche è stato Simone Lumina, commerciante, membro del Comitato per Parise sindaco. In una lettera pubblicata sostiene infatti che se “il supermercato Panorama è andato a bagno, non è stato un problema di ponte o di pioggia, ma di casta”.
Lumina ricorda come “Panorama e la zona di Alessandria 2000 hanno goduto dell’attenzione di almeno tre giunte, tutte di colore diverso, ma tutte concordi sul fatto che costruire a fianco di un fiume fosse una buona idea. Per tutti la zona era stata messa in sicurezza, il rischio minimizzato, salvo poi essere smentiti”. E ricorda anche come “oltre alla posizione pericolosa, pare che non avrebbe potuto aprire per altre problematiche legali per le quali Confesercenti presentò ricorso, ma anche questa volta si arrivò fino al Consiglio di Stato e Panorama vinse e aprì. Chiunque abbia seguito la vicenda sa bene quanti siano i lati oscuri, ma non abbastanza oscuri per non vedere la luce”.
Anche il consigliere del Pd Giorgio Abonante tira fuori dal cassetto un’interpellanza presentata al sindaco Piercarlo Fabbio e che non ha ancora ottenuto risposta.
“Dalle informazioni in possesso dai sottoscritti consiglieri comunali interpellanti risulterebbe che: nel mese di luglio 2007 venivano sospesi gli effetti dell’autorizzazione esecutiva rilasciata nel mese di febbraio dello stesso anno e relativa a lavori viabili previsti nell’ambito dell’intervento denominato Alessandria 2000, subordinando la loro riattivazione “all’avvenuta approvazione delle opere di presidio idraulico correlate alla messa in sicurezza dei luoghi d’intervento P.E.C., ovvero del nuovo manufatto arginale – Lotto IV – che inoppugnabilmente, dovrà essere autorizzato dai competenti organi istituzionali (AIPO e A. di B.)”; nel mese di dicembre 2007 veniva rilasciato permesso di costruire relativo al Centro commerciale localizzato nella stessa area per il rilascio del quale, sulla base delle norme del PRG, sarebbe sembrata indispensabile la realizzazione delle opere di difesa e/o di riassetto territoriale; non a caso, nello stesso periodo, sembrerebbe essere stata rilasciata l’autorizzazione per la realizzazione delle opere di presidio idraulico senza che gli Enti suddetti si esprimessero in merito e ne verificassero la correttezza al fine della sicurezza pubblica e con la precisazione che “le opere oggetto della presente autorizzazione esecutiva vengono realizzate dal concessionario sotto la propria indifferibile responsabilità, in mancanza della superiore autorizzazione AIPO”.
“Tutto ciò premesso, si chiede al Sindaco se le informazioni corrispondono al vero e, in tale evenienza; di conoscere come mai ci sia stato un così repentino cambiamento di orientamento da parte della Giunta e degli uffici competenti; se non ritenga che possa essere elemento di preoccupazione che opere di rilevante interesse per la sicurezza pubblica vengano realizzate sotto l’indifferibile responsabilità di un soggetto privato e senza la valutazione positiva dei soggetti preposti; se non ritenga incoerente questo comportamento in relazione alle decisioni assunte in merito, ad esempio, al ponte Cittadella e alle problematiche della sicurezza del fiume Tanaro”.
Prova a dare una risposta l’assessore all’urbanistica Giuseppe Giordano: “dopo il via libera del Tar – dice – per noi formalmente era tutto in regola. E del resto lo stesso centro commerciale Panorama è stato costruito in maniera tale da consentire l’allagare, in caso di eventi eccezionali come quello di questi giorni, soltanto l’area parcheggi sotterranea”.
Con il via libera arrivato dalla giustizia amministrativa per il comune sarebbe inoltre stato impossibile bloccare nuovamente le autorizzazioni, salvo il pagamento di penali.