La Cittadella: una risorsa per Alessandria
Presentati allAcsal gli studi sulla fortezza cittadina e i possibili percorsi per il suo recupero
Presentati allAcsal gli studi sulla fortezza cittadina e i possibili percorsi per il suo recupero
Gli studi compiuti invitano a rivalutare storicamente il ruolo della città di Alessandria in una prospettiva europea: la sua posizione lungo l’antica strada di Fiandra, che conduceva attraverso le Alpi ai Paesi Bassi, ne giustifica l’importanza strategica e motiva la costruzione, proprio qui, di una Cittadella. Ha inizio così un rapporto di simbiosi fra il complesso militare ed Alessandria, che condizionerà attraverso i secoli lo sviluppo urbano dell’intera città.
Una rivalutazione ed un uso di quello che è ormai da considerare vero e proprio complesso monumentale non possono prescindere da questa preliminare fase di conoscenza e di ricerca. È stata infatti evidenziata l’importanza degli studi sull’impiego del territorio come garanzia di una possibilità di intervento più consapevole su di esso.
Interessante parentesi è stato il racconto sul percorso di recupero e valorizzazione del forte di Fenestrelle, la più grande fortezza alpina d’Europa, nella Val Chisone in provincia di Torino. L’associazione Progetto San Carlo, rappresentata in sala dal professor Marco Reviglio, è riuscita, attraverso un’opera costante che ha visto anche il coinvolgimento graduale delle istituzioni, a riportare agli originari splendori e a far conoscere ad un vasto pubblico un monumento che si trovava in uno stadio di avanzato degrado.
La rivalorizzazione dunque passa attraverso un meccanismo che mette in moto conoscenze, responsabilità, passione. L’apertura al pubblico e ai turisti di tali luoghi di interesse non può che generare un circolo virtuoso che lentamente li trasforma in vere e proprie risorse per la città e l’intero territorio. Il beneficio non è solo economico, con la creazione di posti di lavoro legati alla gestione e manutenzione del bene e lo sviluppo delle attività rivolte all’accoglienza dei flussi di visitatori. Grazie ad operazioni di questo tipo è possibile recuperare pezzi della propria identità e del proprio patrimonio culturale e memoriale, il che non può che essere auspicato per una città come Alessandria che, pur avendone le potenzialità, stenta a sentirsi, nell’ideale comune, come possibile centro di interesse.
Al dibattito finale hanno partecipato, portando la propria testimonianza, anche Legambiente e il Fai, che attualmente si impegnano nell’organizzazione delle visite e nel monitoraggio degli interventi sulla nostra Cittadella.
I Giovedì Culturali all’Acsal continuano il 17 novembre, alle 19, con l’incontro dal titolo I migranti e il carcere.