Contro il ritorno dei bidoni in strada: Kovacic si incatena ai cassonetti

L’abolizione in molte zone della città del porta a porta e il conseguente ritorno della raccolta differenziata su strada ha già da tempo suscitato forti polemiche e ha fatto molto parlare, sia gli “addetti ai lavori” che la popolazione alessandrina.
Ma le parole non bastano, a volte. E così, nel pomeriggio di ieri, 4 novembre, Renato Kovacic, candidato sindaco per i Comunisti Sinistra Popolare alle prossime elezioni comunali, ha deciso di incatenarsi ai cassonetti dei rifiuti che sono stati riportati in strada al Cristo, in via Pietro Nenni.
“Come candidato sindaco per il prossimo anno – spiega Kovacic – non voglio come gli altri rivali dire ciò che c’è da fare per Alessandria, ma voglio far capire cosa non si deve fare con questo mio gesto“. E ciò che questa amministrazione non doveva fare era “eliminare il porta a porta e tornare al metodo di raccolta integrato”.
“Prima dell’arrivo della Giunta Fabbio, la raccolta differenziata con l’istituzione del sistema del porta a porta, voluto dall’amministrazione Scagni – prosegue Kovacic – era arrivato ad una percentuale del 65%. E non erano stati spesi pochi soldi per questo passaggio, 5 milioni. Ora torniamo al vecchio sistema, con un continuo calo della percentuale della differenziata e una ulteriore spesa di 3 milioni che va a gravare sulle finanze comunali”. 

Kovacic si è legato con delle catene, “le stesse che ho utilizzato per protestare contro Aristor quando mi hanno licenziato”, precisa, alle 16 di ieri, mentre iniziava a piovigginare. E dopo nemmeno un quarto d’ora già una pattuglia della Polizia era sul posto per verificare “la persona e il gesto”.
Kovacic ha preannunciato come questo “incatenamento” non debba e non possa restare un gesto isolato, che sarà ripetuto nei prossimi giorni, o settimane, anche negli altri quartieri alessandrini dove è stato ripristinato il sistema di raccolta dei rifiuti su strada, come l’Europista.