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Accreditamento per l’Azienda Ospedaliera di Alessandria
Il riconoscimento delleccellenza internazionale allEmatologia per lattività legata ai trapianti
Il riconoscimento dell?eccellenza internazionale all?Ematologia per l?attività legata ai trapianti
Ancora un riconoscimento importante per l’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo: la struttura di Ematologia diretta da Alessandro Levis ha superato con successo la visita degli ispettori per ottenere l’accreditamento internazionale Jacie. La valutazione inviata dagli ispettori, con poche richieste di modifiche organizzative marginali, è nettamente positiva e costituisce il prerequisito per l’accreditamento finale previsto per l’inizio del 2012. L’accreditamento è a sua volta una tappa fondamentale che il Centro Nazionale Trapianti chiede a tutte le strutture che effettuano attività di trapianto di cellule staminali, allo scopo di garantire la sicurezza per il paziente, la minimizzazione del rischio e la massima efficacia del percorso terapeutico. Un iter che rappresenta per i professionisti sanitari un lavoro particolarmente articolato, durato più di un anno, con la preparazione di tutto il materiale documentale richiesto. A luglio la visita degli ispettori dell’ente di certificazione e del Centro Nazionale Trapianti. Ed in questi giorni la lettera con la comunicazione dell’esito positivo della visita, che era stata centrata sulla qualità del processo legato al trapianto, con particolare riferimento agli aspetti strutturali, alla riservatezza degli ambienti, la pulizia. Il secondo elemento ha visto l’attenta analisi delle procedure, nonché della corretta applicazione delle stesse, affinché teoria e pratica siano coincidenti, attraverso l’esame da parte degli ispettori della documentazione clinica. Da ultimo, gli ispettori hanno verificato la formazione iniziale dei professionisti e l’aggiornamento permanente del personale dedicato al trapianto (medici, biologi e infermieri), fattore di assoluta importanza per la complessità e la costante innovazione nel campo: si tratta, infatti, di selezionare le cellule staminali (o dallo stesso paziente con il trapianto autologo, o cercando un donatore idoneo nel caso di trapianti allogenici) che devono successivamente essere reinfuse al paziente allo scopo di ricostruire il midollo e quindi il sangue, a seguito del “bombardamento” effettuato per distruggere le cellule tumorali e consentire all’organismo di riprendere le normali funzioni.
“Il giudizio positivo dell’ente certificatore è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione. Siamo di fronte ad una attività estremamente delicata a causa della complessità della pratica terapeutica in questione – sottolinea Alessandro Levis – e che per questo richiede una valutazione globale della persona anche dal punto di vista psicologico, affinché possa tollerare in tutte le fasi questa terapia aggressiva, continuando a garantire una buona funzionalità degli organi vitali”.
Presso l’Azienda di Alessandria, la seconda in Piemonte a sostenere la visita degli ispettori Jacie, vengono effettuati in media sessantacinque trapianti all’anno: trattamenti estremamente complessi per medici e pazienti, richiesti per i tumori ematologici (le leucemie, i linfomi e i mielomi) difficili da guarire con la sola chemioterapia, ma con maggiori probabilità di esito positivo grazie al trapianto.
L’elevata complessità e l’interdisciplinarietà spiegano perché sia richiesto questo accreditamento, come spiega Levis: “La persona va presa in carico non solo nel momento del trapianto, ma durante tutto il percorso della malattia, ivi comprese le fasi che precedono e seguono il trapianto stesso, con particolare attenzione alle possibili complicanze precoci e tardive e al successivo recupero, tenendo anche conto dell’esigenza di adeguato supporto psicologico. L’intera procedura del trapianto comporta una strettissima collaborazione tra Ematologia e Servizio Trasfusionale, che svolge ruoli determinanti quali l’aferesi, ossia la raccolta delle cellule staminali dal sangue periferico del donatore attraverso separatori cellulari, la manipolazione e, se necessario, il congelamento delle cellule staminali; le verifiche di compatibilità nel caso di trapianti allogenici; i rapporti con il registro mondiale dei donatori di midollo. È inoltre necessaria una buona interazione con molte altre strutture specialistiche dell’ospedale e con servizi fondamentali, quali Laboratorio, Radiologia e Anatomia patologica. A tutti i colleghi che sono stati coinvolti in questo percorso un doveroso ringraziamento: grazie allo stretto coordinamento riusciamo ad offrire ai pazienti soluzioni tese a minimizzare i rischi e a massimizzare l’efficacia delle cure”.
Il Commissario Nicola Giorgione commenta: “L’attività di Ematologia costituisce una eccellenza di questa Azienda Ospedaliera di rilievo non solo provinciale ma nazionale: ottenere questo riconoscimento ne è la testimonianza. Le certificazioni di qualità rappresentano per i professionisti l’applicazione di un metodo condiviso dalla comunità scientifica. E per i pazienti sono la garanzia di una professionalità di alto livello, a cui si aggiunge l’attenzione all’approccio umano posta dal dr. Levis e dai suoi collaboratori, a cui va il mio personale ringraziamento”.
“Il giudizio positivo dell’ente certificatore è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione. Siamo di fronte ad una attività estremamente delicata a causa della complessità della pratica terapeutica in questione – sottolinea Alessandro Levis – e che per questo richiede una valutazione globale della persona anche dal punto di vista psicologico, affinché possa tollerare in tutte le fasi questa terapia aggressiva, continuando a garantire una buona funzionalità degli organi vitali”.
Presso l’Azienda di Alessandria, la seconda in Piemonte a sostenere la visita degli ispettori Jacie, vengono effettuati in media sessantacinque trapianti all’anno: trattamenti estremamente complessi per medici e pazienti, richiesti per i tumori ematologici (le leucemie, i linfomi e i mielomi) difficili da guarire con la sola chemioterapia, ma con maggiori probabilità di esito positivo grazie al trapianto.
L’elevata complessità e l’interdisciplinarietà spiegano perché sia richiesto questo accreditamento, come spiega Levis: “La persona va presa in carico non solo nel momento del trapianto, ma durante tutto il percorso della malattia, ivi comprese le fasi che precedono e seguono il trapianto stesso, con particolare attenzione alle possibili complicanze precoci e tardive e al successivo recupero, tenendo anche conto dell’esigenza di adeguato supporto psicologico. L’intera procedura del trapianto comporta una strettissima collaborazione tra Ematologia e Servizio Trasfusionale, che svolge ruoli determinanti quali l’aferesi, ossia la raccolta delle cellule staminali dal sangue periferico del donatore attraverso separatori cellulari, la manipolazione e, se necessario, il congelamento delle cellule staminali; le verifiche di compatibilità nel caso di trapianti allogenici; i rapporti con il registro mondiale dei donatori di midollo. È inoltre necessaria una buona interazione con molte altre strutture specialistiche dell’ospedale e con servizi fondamentali, quali Laboratorio, Radiologia e Anatomia patologica. A tutti i colleghi che sono stati coinvolti in questo percorso un doveroso ringraziamento: grazie allo stretto coordinamento riusciamo ad offrire ai pazienti soluzioni tese a minimizzare i rischi e a massimizzare l’efficacia delle cure”.
Il Commissario Nicola Giorgione commenta: “L’attività di Ematologia costituisce una eccellenza di questa Azienda Ospedaliera di rilievo non solo provinciale ma nazionale: ottenere questo riconoscimento ne è la testimonianza. Le certificazioni di qualità rappresentano per i professionisti l’applicazione di un metodo condiviso dalla comunità scientifica. E per i pazienti sono la garanzia di una professionalità di alto livello, a cui si aggiunge l’attenzione all’approccio umano posta dal dr. Levis e dai suoi collaboratori, a cui va il mio personale ringraziamento”.