Il comitato di garanzia valuterà le spese per gli spot della Rossa
Il pomo della discordia sembra essere il superamento del tetto massimo di spesa per la pubblicità dei due candidati alle primarie del centrosinistra, Mauro Buzzi e Rita Rossa. Buzzi parla di "regole infrante", mentre la Rossa risponde "massima trasparenza e correttezza da parte mia"
Il pomo della discordia sembra essere il superamento del tetto massimo di spesa per la pubblicità dei due candidati alle primarie del centrosinistra, Mauro Buzzi e Rita Rossa. Buzzi parla di "regole infrante", mentre la Rossa risponde "massima trasparenza e correttezza da parte mia"
Ma come ogni “incontro-scontro” politico che si rispetti non potevano certo mancare le polemiche, che in questi giorni si sono fatte sentire “a gran voce”. Qual è il pomo della discordia?
A dare il via alla polemica, tutta interna, è stato Mauro Buzzi, con una nota critica nei confronti della candidata ufficiale del Partito Democratico, in materia di “inserzioni pubblicitarie e relative spese”.
Secondo il regolamento, sottoscritto da entrambi i candidati, sarebbe vietata l’inserzione di spot pubblicitari sugli organi di informazione.
Rita Rossa nei giorni scorsi sarebbe uscita con due mezze pagine su un giornale locale e avrebbe alcuni spot su diversi giornali on-line. A questo proposito Buzzi sottolinea: “Merita una riflessione:
dai comportamenti quotidiani si misura la credibilità”. E prosegue sul fattore spese: “il tetto massimo, da regolamento, era stato fissato in 2500 euro per ogni candidato. A mio parere la mia rivale lo ha abbondantemente superato!”.
Non si è fatta certo attendere la risposta dell’altra candidata alle primarie, Rita Rossa. “in quanto alle regole, mi sono, ci siamo attenuti all’articolo 5 del regolamento che permette la pubblicità di eventi sui mezzi di informazione. In merito alle spese, la sobrietà è la caratteristica che abbiamo scelto, ho potuto contare sulle risorse professionali di coloro che con spirito di servizio hanno collaborato alla realizzazione della grafica e della comunicazione per consentici di utilizzare le risorse per comunicare e perciò rendere le primarie uno straordinario evento di partecipazione democratica”. In merito alle spese, la Rossa prosegue: “per evitare polemiche, pubblicherò il resoconto delle spese per dovere di trasparenza e correttezza come buona pratica di credibilità”. Ma Rita Rossa si spinge oltre alle polemiche, e cerca di riportare il discorso sulla “retta via”, sostenendo che “gli spunti e le proposte che arrivano sui siti dei candidati o vengono discusse negli incontri dei singoli non siano elementi di parte, ma il punto di partenza di un percorso che dopo le primarie potrà confluire in un cantiere comune per dare alla città un programma serio e concreto sul quale misurare la credibilità della proposta alternativa all’attuale governo del centrodestra in Alessandria”.
La decisione, per chiarire la questione “pubblicità della discordia”, spetta al comitato organizzativo e di garanzia per le primarie che si riunirà stasera. “Era vietata la pubblicità diretta, non quella legata a singoli eventi”, dichiarano i coordinatori. Mentre, qualora si fosse superato il tetto massimo di spesa prevista, il rischio sarebbe l’annullamento della candidatura.