“Non c’è più rispetto delle regole”. E la minoranza si ritira dalla Subtecnica
Ritiro ufficializzato, dai capigruppo di minoranza, dei due commissari dell'opposizione dalla commissione Subtecnica, in segno di protesta. "Con questa amministrazione non c'è possibilità di scrivere regole comuni". E dalle posizioni più radicali si pensa ad un ritiro da tutte le commissioni di garanzia
Ritiro ufficializzato, dai capigruppo di minoranza, dei due commissari dell'opposizione dalla commissione Subtecnica, in segno di protesta. "Con questa amministrazione non c'è possibilità di scrivere regole comuni". E dalle posizioni più radicali si pensa ad un ritiro da tutte le commissioni di garanzia
Un segno di protesta, dettato dalla mancanza di “condizioni per continuare a portare il nostro contributo nel costruire insieme le regole comuni”, si legge nel comunicato sottoscritto da Gianni Ivaldi (Pd), Diego Malagrino (Moderati) e Giorgio Barberis (Rif. Comunista). “Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, venendo meno il rispetto istituzionale per le regole e per il ruolo stesso dei consiglieri comunali, ai quali viene di fatto impedito di svolgere correttamente il proprio ruolo all’interno dell’Ente”.
Una linea politica ben chiara e definita, quindi, sull’importanza per i consiglieri di poter accedere agli atti e di avere chiarezza da parte dell’amministrazione, che è condivisa da tutti i rappresentanti della minoranza. Che proprio in ragione di ciò hanno convocato una conferenza stampa per la prossima settimana (con ogni probabilità lunedì 7 novembre, prima della seduta del Consiglio comunale).
“Un orientamento condiviso – precisa Giorgio Barberis – da tutta la minoranza, per dimostrare come non ci sia più alcuna possibilità di dialogo con l’attuale amministrazione, né sia possibile scrivere delle regole comuni”. E prosegue: “Massima rigidità di posizione sulla presidenza della commissione Bilancio, dopo le dimissioni di Ezio Brusasco”. Ma Barberis si spinge oltre e manifesta la propria presa di posizione ancora più radicale, proponendo “il ritiro dei rappresentanti e presidenti di minoranza da tutte le commissioni di garanzia (Affari Istituzionali e Controllo di gestione, oltre a quella Bilancio)”.
Su questa proposta la linea politica dell’opposizione non è però unanime e ancora ben definita, come spiega il capogruppo del Pd, Gianni Ivaldi. “E’ sicuro che nella commissione Subtecnica non si può più stare, poiché sono venute meno le regole istituzionali che vengono ancora prima delle idee”. Il riferimento è alla “bocciatura”, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, della mozione presentata dalla minoranza relativa alla “fruizione del diritto di accesso agli atti”.
Dello stesso parere anche il capogruppo dei Moderati, Diego Malagrino, che ricopriva anche il ruolo di commissario proprio nella Subtecnica. “A livello di commissione – ha dichiarato – si è sempre lavorato con metodo e criterio. Nulla da ridire alla commissione Subtecnica in sé, ne al suo presidente. Ma i rapporti della minoranza con maggioranza e Giunta non permettono più, a questo punto, di ‘creare le regole del gioco’”. Anche per Malagrino la “goccia che ha fatto traboccare il vaso” è stata la mozione respinta in Consiglio, con l’assurda mediazione della maggioranza per delle “concessioni”, che sono in realtà dei diritti.
Sulla proposta “radicale” di Giorgio Barberis, di un ritiro complessivo da tutte le commissioni di garanzia, il capogruppo dei Moderati non chiude tutte le porte: “meglio un passo alla volta. Ora è già importante sospendere la nostra presenza al tavolo della trattativa sullo Statuto. Ma la proposta di Barberis non la escludiamo, semplicemente la rilanciamo per un futuro, qualora l’amministrazione continuasse con questo comportamento”.