Bocchio (Amiu): “Il ritorno ai cassonetti ci costa 3 milioni di euro”
In commissione Politiche Ambientali si parla di raccolta differenziata, con l'imminente passaggio dal porta a porta alla stradale del quartiere Europista. Il presidente di Amiu, Piercarlo Bocchio, parla di una "terza strada"che era percorribile, ma che non è mai stata attuata. E lascia spazio ai commenti anche sulla questione di una fusione "Aral-Amiu"
In commissione Politiche Ambientali si parla di raccolta differenziata, con l'imminente passaggio dal porta a porta alla stradale del quartiere Europista. Il presidente di Amiu, Piercarlo Bocchio, parla di una "terza strada"che era percorribile, ma che non è mai stata attuata. E lascia spazio ai commenti anche sulla questione di una fusione "Aral-Amiu"
“Stiamo ultimando la collocazione dei cassonetti nel quartiere Europista, dove con la prossima settimana saranno ritirati tutti i bidoni del porta a porta e si potrà partire con la raccolta su strada“, spiega Piercarlo Bocchio, presidente Amiu. Che dà un quadro anche dei costi di questo cambio di metodologia di raccolta dei rifiuti: “complessivamente la spesa è stata di circa 3 milioni di euro. Oltre 2 milioni di fornitura dei nuovi cassonetti e 900 mila euro di ‘mono operatori’, che sono destinati non solo alla nostra città, ma anche ai 24 piccoli Comuni dove Amiu opera”.
E’ ovvio che questo cambio di modalità, come conseguenza, ha portato anche alla diminuzione degli operatori destinati prima al porta a porta (una cinquantina circa). “Nessuno resta a casa però! – ci tiene a precisare Bocchio – Gli operatori delle cooperative sono già stati reinseriti nel lavoro serale di ‘pulizia con i tricicli’ mentre i nostri dipendenti diretti (38) verranno impiegati in altri servizi Amiu (come la cura del verde)“. E ad essere sottolineato, viste le numerose critiche che questo “passaggio” di modalità di raccolta ha sollevato non solo negli ambienti politici, è stato anche il mantenimento del porta a porta in centro città e al Cristo, in corso Acqui. “Il porta a porta resta a 20 mila cittadini alessandrini! Sono più di 8000 famiglie al Centro e oltre 2000 al Cristo per le quali non cambierà nulla!”, precisa Bocchio.
Ma le dichiarazioni che più colpiscono del presidente Amiu, sono quelle relative alla propria idea di raccolta differenziata: “da quando ho preso questo incarico, sostengo una terza via di raccolta dei rifiuti urbani, che si pone a metà tra il porta a porta e quella stradale: io avrei scelto il sistema spinto solo per organico e indifferenziata, mentre avrei lasciato carta, plastica e vetro su strada“. In più occasioni Piercarlo Bocchio aveva già parlato di questa sua “proposta” che non ha mai avuto sbocco nel concreto, cioé non è mai stata attuata.
Critiche profonde da parte del capogruppo del Pd, Gianni Ivaldi, su questa scelta dell’amministrazione: “oltre ai costi elevati, si trasforma un metodo che ormai era nel Dna dei cittadini. Il tutto a discapito della qualità della raccolta”.
C’è chi invece, come il consigliere Giuseppe Bianchini, parla di “case matte”, ovvero box e prefabbricati nei quali “ricoverare”, cioé contenere i bidoni oggi rimessi su strada. “E’ una strada percorribile?”, chiede il consigliere Udc. “Non conosco il discorso ‘case matte’, ma comunque non ritengo sia realizzabile”. Sempre in questa direzione arriva l’esempio riportato da Ivaldi: “in corso Romita e via Paolo Sacco alcuni condomini hanno creato delle piattaforme, chiuse, tipo box, per contenere i bidoni, vista l’assenza di un cortile. Perché non pensare a delle strutture del genere?”.
Il discorso rifiuti, poi, si estende all’intera filiera: dalla raccolta allo smaltimento. Dalla municipalizzata Amiu, ad Aral. Giorgio Abonante chiede: “come mai visto che le due attività sono strettamente legate e connesse l’una all’altra, non è mai stata fatta una fusione delle due aziende?“. A rincarare la dose interviene il consigliere Idv, Paolo Bellotti: “Sarebbe l’unica strategia vincente! Anche perché con la diminuzione dei rifiuti in discarica, si è ottenuta una buona diminuzione dei costi per l’azienda Amiu, ma non un abbassamento delle tariffe, che da noi sono tra le più alte!”.
Il presidente Bocchio parla di “un tavolo di discussione sulla questione Tia”, mentre sulla idea di fusione Amiu- Aral ammette “io l’avevo proposta già nel 2004, proprio per favorire l’attività integrata di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ma non era stata presa in considerazione. Mentre poi nel 2008, a mettere i bastoni tra le ruote è stata una nuova legge in materia”. Insomma una posizione, quella del presidente Amiu, che in più occasioni e per diverse questioni ancora aperte, lascia trasparire una presa di distanza sia “da quello che era stato fatto prima, sia dalle decisioni dell’attuale amministrazione”.