L’occhio clinico dei Moderati sull’attuale amministrazione
Un documento del segretario provinciale, Cesare Miraglia, che riassume molte delle battaglie portate avanti dal gruppo dei Moderati (Malagrino, Falleti e Marchelli) e le relative decisioni prese dall'amministrazione comunale. Poter affermare "noi l'avevamo detto" è tutt'altro che una consolazione, si legge nel testo
Un documento del segretario provinciale, Cesare Miraglia, che riassume molte delle battaglie portate avanti dal gruppo dei Moderati (Malagrino, Falleti e Marchelli) e le relative decisioni prese dall'amministrazione comunale. Poter affermare "noi l'avevamo detto" è tutt'altro che una consolazione, si legge nel testo
La drammatica condizione dell’amministrazione dell’Ente comunale è stata in più occasioni denunciata, fin dall’inizio di questa legislatura, dal capogruppo dei Moderati in Comune, Diego Malagrino con il sostegno degli altri consiglieri, Claudio Falleti e Paolo Marchelli.
“La maggioranza sorda e impegnata a distribuire favore ai propri elettori oggi accusa la minoranza di non essere stata presente (in Consiglio). I Moderati c’erano, ci sono e ci saranno; gli atti depositati ed i verbali dei consigli comunali sono il nostro biglietto da visita”, si legge nel comunicato stampa.
Miraglia fa poi un elenco delle “grandi” battaglie portate avanti dai Moderati che si sono concentrate dapprima contro la svendita delle farmacia comunali: “grazie ad operazioni economiche poco chiare sostenute dalle ‘magie’ sul bilancio dell’assessore, le farmacie sono state vendute a privati a prezzi inferiori rispetto al valore di mercato. Questo ha determinato non solo un problema per le casse comunali, con enormi perdite economiche, ma anche una iniquità sociale in quanto le farmacie comunali potevano, così come avvenuto in seguito ad un decreto governativo, applicare prezzi ribassati sulle medicine di prima necessità alle persone maggiormente bisognose”.
E sono proseguite con l’attenzione sulla questione Aristor, ente sano economicamente portato al collasso da chi intendeva “svendere” ai privati e sulla questione Spra e Atm, oggi fuse per accorpare debiti enormi e nascondere cattive gestioni da parte degli amministratori, nonostante entrambe le aziende avessero entrate di cassa importanti. Il tutto “accompagnato da 500 assunzioni clientelari che hanno, da un lato, azzoppato le finanze di tutte le aziende municipalizzate e dall’altro lasciato un senso di profonda ingiustizia in tutti coloro che onestamente sono alla ricerca di un impiego”.
Dopo questo excursus su “vecchie vicende”, anche se ancora attuali, che hanno visto la città di Alessandria protagonista, Cesare Miraglia si sofferma su alcune questioni prettamente “politiche”, facendo riferimento agli ultimi avvenimenti in Consiglio comunale.
In riferimento alla relazione sulle “irregolarità” di bilancio della Corte dei Conti, Miraglia propone un paragone “è come se un’impresa a fine anno falsificasse il proprio bilancio cancellando i debiti verso i propri fornitori”. Sembra infatti che la critica mossa sia dai Revisori in un primo tempo e poi anche dalla Corte dei conti si riferisca agli importi (pari a 8,8 milioni di euro) fatti sparire, cancellati e non inserite nel conto residuo passivo dell’Ente.
Poi cita la “porta chiusa in faccia” dal primo cittadino e da tutta la Giunta alla richiesta (mozione) della minoranza di poter avere e visionare una serie di documentazioni relative ai bilanci, alle spese e alle entrate del Comune. Non è bastato l’appoggio dell Lega nel corso della votazione. La mozione è stata respinta: “alla faccia della trasparenza, tanto osannata da questa maggioranza, i documenti restano top secret”. La riflessione di Miraglia si conclude con una vena di amarezza: “poter affermare oggi ‘noi l’avevamo detto’ è tutt’altro che una consolazione”.