Sestini-Caldone: “Nasce Alessandria Riformista”
Due mani che si stringono: da qui nasce la nuova lista "Alessandria Riformista" con a capo Ezio Sestini e Giancarlo Caldone, insieme a 32 amici che vogliono dare il loro contributo alla città. Dopo 45 anni, Sestini lascia il partito socialista per una nuova avventura
Due mani che si stringono: da qui nasce la nuova lista "Alessandria Riformista" con a capo Ezio Sestini e Giancarlo Caldone, insieme a 32 amici che vogliono dare il loro contributo alla città. Dopo 45 anni, Sestini lascia il partito socialista per una nuova avventura
“Per il nome del candidato sindaco e del programma politico dovrete aspettare i prossimi incontri. Ci siamo dati più scadenze per presentare questo progetto. Tra un mese saprete quale sarà la candidatura ufficiale”. Con queste parole di premessa, che sottointendono la possibilità, da più voci auspicata, di una sua candidatura a sindaco, Sestini spiega il “perché” di questo progetto e della sua personale adesione.
“Circa un anno fa avevo deciso di non partecipare più alla vita politica di questa città: parte infatti da aprile la mia lettera di pensionamento. Volevo dedicarmi alla famiglia e riprendere in mano la mia vita. Inoltre ritengo sia diventato insostenibile il clima in Consiglio comunale e tra le file della politica attuale: ormai succede di tutto e si dice di tutto!”. Sestini parla di un amore svanito per “la cosa pubblica, per il bene comune” che sono valori che lo hanno creato come uomo politico. Poi, un giorno, un amico (il dottor Mercogliano responsabile della Cardiochirurgia all’ospedale di Alessandria) gli ha chiesto se fosse intenzionato a candidarsi per le elezioni cittadine del 2012: “ma tu sei matto”, ha risposto Sestini. Questa risposta con il tempo è diventata un “vediamo” e oggi si è trasformata in un “si può fare”.
“Così dopo 45 anni lascio il partito socialista – annuncia Sestini – anche se non smetterò mai di pensare e agire da socialista“. L’annuncio del cambiamento di nome del gruppo politico che rappresenta in Comune, avverrà nel primo Consiglio utile.
Ezio Sestini, così come gli altri componenti del gruppo, precisano l’autonomia della lista in tutte le decisioni: “non guarderemo né a destra, né a sinistra. Dietro di noi non c’è nessuno. Siamo un gruppo di 32 amici che vogliono dare il loro contributo“.
Sestini cede la parola al collega Giancarlo Caldone, istituzionalmente assessore provinciale e sindaco di Volpedo, mentre informalmente “re della Val Curone”. Poche parole che riassumono con una metafora il significato di questol nuovo gruppo che si vuole creare con “Alessandria Riformista”: “in Val Curone il maggior redditto è la coltivazione degli alberi di pesche. Una pianta vecchia non viene mai sostituita da una nuova. Si compie, invece, un innesto di foglie giovani sulla pianta già presente”. Con questa operazione si vogliono portare nella vita amministrativa della città i giovani, “che oggi non ci sono”, spiega Caldone.
Da qui la presentazione di alcuni dei componenti della nuova lista: Silvia, 21 anni, ragioniera che rappresenta il collante tra il mondo della politica e quello delle nuove generazioni. Poi il dottor Giuseppe Gullo Vivaldi, giovane preparato, appassionato di tecnologia che è simbolo di professionalità e preparazione. Non poteva mancare un rappresentante della “storia” cittadina: Francesco Sacco, di una delle importanti famiglie locali, la famiglia Sacco, molto vicina al consigliere Sestini e ad Alessandria.
“Non sarà un movimento fine a se stesso – spiega un altro membro di Alessandria Riformista, Giampiero Lavezzari – che si spegnerà nel dopo elezioni. Saremo presenti prima, dopo e durante per essere vicini alla cittadinanza. Avremo una nostra sede e istituiremo anche un numero verde. Ci crediamo e vogliamo provarci!“.
L’essenza del nome e del simbolo scelto per “Alessandria Riformista” sta proprio nell’aggettivo che la contraddistingue: riformista.
Molte sono le forme storiche del riformismo, quello della socialdemocrazia, quello cattolico, quello liberaldemocratico di impronta laica. “Noi dobbiamo essere in grado di fare sintesi di tutte queste esperienze”.
Il simbolo è quello del Circolo di Studi Sociali: due mani che si stringono in segno di amicizia, fraternità, lavoro comune e solidarietà. Rappresentano un lavoro da compiere giorno dopo giorno, nel legame quotidiano con la gente per trovare le “soluzioni più efficaci ed attuali per risolvere i problemi della città”. Quella promossa da Sestini e da Caldone è la “politica delle cose” (di cui parlava Nenni) e del “buon senso” (partendo dai rapporti politici). “Il riformismo è creatività e fantasia e – come diceva Bismark – la politica è l’arte del possibile, non trasformiamola in ‘arte impossibile'”.