Visita della Finanza a Palazzo Rosso: cautela e bocche cucite
Nessuna dichiarazione trapela dalle sale del Comune di Alessandria dopo l'ultima visita della Guardia di Finanza nell'Ente comunale per acquisire nuovi documenti. Cautela e bocche cucite sia nello schieramento dell'opposizione, sia nella maggioranza. Che intanto procede alla costituzione del "gruppo di lavoro"
Nessuna dichiarazione trapela dalle sale del Comune di Alessandria dopo l'ultima visita della Guardia di Finanza nell'Ente comunale per acquisire nuovi documenti. Cautela e bocche cucite sia nello schieramento dell'opposizione, sia nella maggioranza. Che intanto procede alla costituzione del "gruppo di lavoro"
L‘attività di controllo avviata dalle Procure della Repubblica e della Corte dei conti già nel mese di luglio (con una prima visita all’amministrazione Fabbio) sembrerebbe proseguire, con la ricerca di nuovi dati: emolumenti e pagamenti ai dirigenti e agli amministratori del Comune, situazione economica delle partecipate e relative spese dell’Ente. Il tutto sempre in riferimento all’eventuale ipotesi di uno “sforamento del patto di stabilità” e al conseguente “danno erariale” che andrebbe a gravare su Palazzo Rosso, sull’amministrazione e sui consiglieri comunali che hanno votato i bilanci in questione.
Bocche cucite tra le file della maggioranza, così come da parte dell’opposizione che sembrerebbe non voler alimentare il fuoco della polemica. Mentre l’amministrazione sembra confermare la linea più volte ribadita sia in conferenza stampa che in Consiglio: serenità e totale collaborazione.
I gruppi di maggioranza, intanto, hanno dato avvio ai lavori di costrituzione del “tavolo di lavoro” per risolvere la questione bilanci portata all’attenzione dalla delibera della Corte dei conti. Una capigruppo di maggioranza ha esaminato ieri il nome proposto dal presidente del Consiglio Cuttica di Revigliasco e che entrerà nel gruppo di lavoro (mentre gli altri due sono di nomina del sindaco). Sarebbe un tecnico esperto di Torino a dare il proprio contributo per la “sistemazione dei bilanci” ritenuti “irregolari” dalla delibera della Corte dei conti.
Appurato che la Corte dei Conti ha “concordato formalmente” con quanto sostenuto dal sindaco Fabbio e l’assessore Vandone (come sostenuto in conferenza stampa), il vero nodo sembrerebbe ruotare intorno alla questione degli “impegni di spesa spariti” nell’analisi del Bilancio di previsione 2010 e il successivo Rendiconto 2010.
Mentre si cerca di capire quale sarà la strada che l’amministrazione comunale intende percorrere, la minoranza a sua volta “batte chiodo” sempre sulla questione della spesa corrente, in più occasioni ribadita da alcuni rappresentanti dei gruppi di opposizione.
Ci sarebbe una spesa corrente “aumentata in modo sproporzionato” tra il bilancio consuntivo 2010 e il consuntivo 2011. Dagli 87 milioni di euro del rendiconto 2010 si passerebbe ai 120 milioni del 2011. Una differenza troppo alta, a loro giudizio, considerando che le spese correnti non variano di molto da un anno all’altro, visto che si tratta di spese come, ad esempio bollette del gas, spese del personale, cioè spese “fisse”.