Una rete per la precarietà

Un momento di incontro, ieri sera – mercoledì 19 ottobre -, per presentare un progetto di una rete non di precari ma sulla precarietà e condividere con la cittadinanza un problema stringente.

“L’idea di una messa in rete tra soggetti diversi sul tema della precarietà – ci spiega Federica Poli, tra i costitutori del progetto – nasce dalla discussione informale avvenuta tra alcuni dei firmatari dell’appello e dalla stringente necessità di indagare in maniera profonda quella che ormai è diventata per molti una condizione di vita, più che una semplice condizione di lavoro.”

Una rete, dunque, che sappia unire singoli soggetti – e non organizzazioni politiche, sindacali, di movimento – nell’elaborazione di un percorso di analisi, elaborazione, informazione e azione su temi legati alla precarietà.
Una rete che crei le opportunità per rilanciare una problematica tristemente così attuale, rendendola, in primo luogo, collettiva.

“Uscire dalla realtà individuale per condividere esperienze e conoscenze, infatti, può essere un modo per agire costruttivamente sul nostro territorio e rappresentare un primo passaggio verso la ricostruzione di parte di quel tessuto sociale che negli anni si è inaridito a tal punto da venire a mancare quasi totalmente.”

Questo uno dei punti su cui si è sviluppato il cuore dell’assemblea, che ha visto protagonisti attivi i partecipanti: si sono succeduti molti interventi che hanno spaziato da contributi sulle esperienze personali – sia di lavoratori che di sindacalisti – a più generali analisi teoriche sul tema.
Nodi centrali della discussione: il lavoro e il reddito come elementi imprescindibili per il superamento della precarietà, il cambiamento delle leggi vigenti in materia di lavoro, l’introduzione di forme di sostegno al reddito universali e non escludenti come quelle attualmente in essere.

Prossimo appuntamento, per lavorare a quelli che saranno i primi passi della rete, giovedì 03 novembre, sempre all’ex Taglieria del Pelo, alle 21.