Sel: “Il Meier non serve, meglio dare i soldi al Cissaca”
Sinistra Ecologia e Libertà propone la sospensione dei lavori al nuovo ponte, ribadendo che non è una priorità, e suggerisce invece, se si è ancora in tempo, di utilizzare quei fondi per il sostegno ai servizi sociali. In più, lancia lallarme: in caso di forti piene, Alessandria è più a rischio che in passato
Sinistra Ecologia e Libertà propone la sospensione dei lavori al nuovo ponte, ribadendo che non è una priorità, e suggerisce invece, se si è ancora in tempo, di utilizzare quei fondi per il sostegno ai servizi sociali. In più, lancia l?allarme: ?in caso di forti piene, Alessandria è più a rischio che in passato?
Durante la lunga conferenza stampa di questa mattina i rappresentanti di Sel hanno voluto ribadire alcune di quelle che ritengono essere priorità assolute per la città: da un lato, “lavorare a una reale messa in sicurezza dal rischio di alluvioni, dopo tutti i soldi spesi inutilmente in questi 17 anni, dalla tragica piena del ’94 fino a oggi, dall’altro risparmiare fondi rinunciando a un’opera colossale e inutile per utilizzare invece le risorse a favore del Cissaca, il consorzio di servizi socio assistenziali in crisi di liquidità soprattutto per il ritardo di stanziamenti da parte del nostro Comune”. In un susseguirsi di interventi, Filippo Boatti, segretario cittadino di Sel, Pierluigi Cavalchini, Claudio Lombardi ed Ezio Notti (di Italia Nostra) hanno illustrato le ragioni per le quali ritengono che la città di Alessandria, oggi ancor più che in passato, sia a rischio di alluvione e come in questi anni si siano sprecati molti fondi e tempo prezioso senza giungere a risultati concreti. Spiega Claudio Lombardi: “il ponte Cittadella è stato sacrificato senza un vero motivo sull’onda di convincimenti da parte dell’Amministrazione che non hanno trovato alcun riscontro negli studi svolti e nelle perizie tecniche pagate profumatamente. Dopo quella straordinaria del ’94 si è sfruttata una piena di normale entità per lanciare un allarme ingiustificato e, con il parere favorevole della Protezione Civile (che poi sappiamo a quali scandali sarebbe andata incontro), smantellare in fretta e furia il ponte. In realtà gli studi successivi hanno dimostrato come il problema non risiedesse lì. Anche grazie alle prove svolte dopo la costruzione di un modello assai sofisticato (costato circa 2 milioni e mezzo di euro), è stato appurato come si sarebbe potuto lasciare il ponte Cittadella così come si trovava o al massimo ampliarne la portata alla base scavandone il fondo, un’operazione fattibile e poco costosa.
Il vero problema, come è stato sottolineato tanto dallo studio commissionato da