“Al Tra anche il direttore è precario”
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Irene Navaro - irene.navaro@alessandrianews.it  
19 Ottobre 2011
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“Al Tra anche il direttore è precario”

Mentre si stanno concludendo le prove del concorso Aspal pensato per riassorbire i precari del Tra, una lettrice ci propone un altro punto di vista. E intanto anche il direttore artistico Vacis risulta “precario”, con un contratto scaduto il 31 luglio e non ancora rinnovato

Mentre si stanno concludendo le prove del concorso Aspal pensato per riassorbire i precari del Tra, una lettrice ci propone un altro punto di vista. E intanto anche il direttore artistico Vacis risulta “precario”, con un contratto scaduto il 31 luglio e non ancora rinnovato

Ancora nessuna risposta da parte della direzione del Teatro regionale alessandrino ai sindacati che chiedevano di potersi confrontare sulla base di un piano industriale. Il presidente Elvira Mancuso avrebbe infatti “chiesto tempo” affermando che il piano c’è ma avrebbe preferito discuterlo in presenza anche del direttore artistico, Gabriele Vacis. “E’ stato fissato un incontro a brevissimo” dice AntonioTorchia che sta seguendo la vicenda per Cgil. Ma, ancora ieri, Vacis si trovava in trasferta ad Ancona per “seguire un interessante progetto”. Il direttore artistico, pur non avendo interrotto i contatti con l’amministrazione, è ancora in attesa che gli venga proposto il nuovo contratto, scaduto il 31 luglio. “Ero presente alla conferenza stampa di presentazione della stagione, alla quale ho lavorato regolarmente; ho realizzato un progetto per il Tra ed è evidente che mi piacerebbe portarlo a termine”. Ma intanto resta anch’egli precario.

La preoccupazione dei sindacati, tuttavia, è rivolta agli ex dipendenti a tempo determinato ai quali era stato promesso una nuova soluzione contrattuale, a tempo indeterminato e che si sono trovati a confrontarsi con un concorso pubblico che, per quanto “tagliato” su misura, ha visto un numero di candidati inaspettati. “Proprio oggi, mercoledì, dovrebbero concludersi le prove del terzo bando. Giovedì dovremmo avere un quadro più chiaro della situazione”, dice Torchia.
I precari non hanno infatti la garanzia che risulteranno tra i selezionati. Il concorso, oltre tutto, essendo pubblico ed aperto a tutti, ha rischiato di “scontentare” anche chi ex dipendente non lo era. Come la lettrice che ci ha inviato una lettera in redazione dalla quale traspare tanta delusione. “Che il bando pubblico non fosse la strada corretta per garantire un contratto a tempo indeterminato per chi ha lavorato al teatro, lo avevamo detto fin dall’inizio”, dice Torchia. Quella che rischia di scatenarsi adesso è, infatti, una sorta di guerra tra poveri, tra precari Tra e precari non Tra, ma pur sempre in cerca di un lavoro e con le stesse sacrosante possibilità e speranze di passare il concorso pubblico, se in possesso dei requisiti richiesti.
 

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