Bonadeo svela come diminuire i dipendenti e “mantenere la qualità del servizio”
Convocato in commissione politiche culturali, l'assessore alla cultura Paolo Bonadeo ha illustrato la situazione della biblioteca spiegando che "la razionalizzazione del personale era necessaria ma questa non porterà a qualità del servizio peggiore"
Convocato in commissione politiche culturali, l'assessore alla cultura Paolo Bonadeo ha illustrato la situazione della biblioteca spiegando che "la razionalizzazione del personale era necessaria ma questa non porterà a qualità del servizio peggiore"
La biblioteca manterrà gli standard che ha avuto fino ad ora. La razionalizzazione del personale non porterà a una diminuzione della qualità del servizio erogato. È quanto è emerso durante la commissione politiche culturali dell’11 ottobre in cui l’assessore alla cultura, e vicesindaco di Alessandria, Paolo Bonadeo è stato chiamato per riferire sui problemi relativi al riassetto del personale della Biblioteca Civica di Alessandria.
“Il servizio bibliotecario è stato messo in sicurezza come servizio amministrativo -ha detto Bonadeo – Questo significa che è un servizio comunale e tale rimane. Pur non ricorrendo più le esternalizzazioni di alcuni servizi non c’è nessuna intenzione di toccare la biblioteca. È stato fatto in modo che essa possa essere in grado di continuare a vivere e di funzionare, anche in futuro”.
Una situazione che vede meno dipendenti ma la stessa qualità dei servizi erogati ha suscitato però qualche perplessità in alcuni commissari presenti in aula. In primis Giorgio Barberis che ha aperto la discussione: “ A rigor di logica a minor personale dovrebbe seguire una qualità dei servizi erogati minore – ha detto – Se invece quello che è stato affermato corrisponde al vero, come mai allora si sono aspettati quattro anni per ridurre il personale e non si è risparmiato prima?”. Barberis ha chiesto anche i numeri dei dipendenti coinvolti nella “razionalizzazione”.
La risposta è arrivata dalla dirigente della Cultura Carla Cattaneo che ha spiegato come: “Ci sia stato uno spostamento del personale dai servizi alla cultura (gli impiegati nei musei, ndr) alla biblioteca; si è passati da 15 dipendenti nei servizi cultura a 10. Pur con meno personale su entrambi i servizi ce la facciamo a mandarli avanti, e anche bene. Sono 11 giorni che la biblioteca è aperta senza gli esterni della cooperativa e nessuno ha notato la differenza. Il personale dipendente è personale qualificato -ha proseguito la dottoressa Cattaneo- Nei primi anni abbiamo dovuto però impiegarlo in ruoli di back office perché ce ne era bisogno ed è stato quindi necessario un aiuto per il front office. Quello svolto non a contatto col pubblico ieri è stato un lavoro altrettanto utile per erogare oggi un servizio di qualità. Da agosto il personale dipendente è stato tutto messo in formazione per imparare ad usare il software del prestito dei libri”.
É intervenuto nel merito anche Bonadeo che ha spiegato come “La contrazione e la razionalizzazione in questo periodo sono un obbligo in tutto il Paese. Questa riorganizzazione del personale non poteva essere fatta 4 anni fa perché allora le regole della finanza erano diverse. Oggi c’è l’esigenza di ridurre lla spesa corrente. In queste condizioni si può scegliere solo se tagliare un servizio o razionalizzarlo. La nostra scelta è stata la seconda, e va valutata per come si svolgerà nel suo processo. Se ci saranno degli errori potranno essere corretti quando si verificheranno”.
A chiedere chiarimenti sono stati anche Paolo Bellotti e Gianni Ivaldi che hanno voluto sapere se la biblioteca rientra tra le priorità della politica culturale dell’amministrazione comunale e quanto i tagli approvati nei riequilibrio di bilancio avrebbero inciso sul servizio bibliotecario. Bonadeo ha risposto che: “La messa in sicurezza della biblioteca fa in modo che i tagli coinvolgano il serivizio solo in minima parte. Pur essendo ovvio che questi servono per comprimere la spesa corrente complessiva, è stato fatto un ragionamento apposito per la struttura per continuare a farla vivere e crescere”.
A chiudere il dibattito è stato il consigliere di maggioranza Carmine Passalacqua che ha lamentato un “clima triste” all’interno della Biblioteca Civica causato, secondo lui, da recenti episodi come la petizione per salvare lo standard qualitativo della struttura definita “un allarmismo, firmato anche da penne autorevoli, che ha contribuito a demoralizzare i dipendenti e a incupire il clima”.