La Caritas presenta un bilancio delle attività: “crescono i nuovi poveri”
La Cartias diocesana fa il punto sui propri interventi: pasti, posti letto, vestiti e centro d'ascolto. Tante attività, che crescono di mese in mese, raccogliendo la solidarietà di cittadini e associazioni ma con le istituzioni che troppo spesso ritardano nei contribuiti e delegano al buon cuore dei volontari servizi che invece dovrebbero garantire.
La Cartias diocesana fa il punto sui propri interventi: pasti, posti letto, vestiti e centro d'ascolto. Tante attività, che crescono di mese in mese, raccogliendo la solidarietà di cittadini e associazioni ma con le istituzioni che troppo spesso ritardano nei contribuiti e delegano al buon cuore dei volontari servizi che invece dovrebbero garantire.
Dai dati forniti spicca anche l’aumento di circa un terzo delle richieste per l’ostello, dove chi non ha altra possibilità viene accolto per passare la notte, con i posti letti che sono passati dai 6500 del 2009 agli oltre 9700 di quest’anno. “Questi servizi, vitali per chi si trova in difficoltà, sono resi disponibili grazie all’impegno quotidiano dei volontari e ai contributi economici della diocesi – come sottolinea il Vescovo di Alessandria, Giuseppe Versaldi – “incontri di presentazione dei dati come questo non hanno solo l’obiettivo di informare, ma anche aumentare la sensibilità di persone e istituzioni perché si riesca a far fronte alle necessità. Noi ogni anno, senza mai tardare, cerchiamo di alimentare queste azioni di primo intervento con le nostre finanze: lo facciamo anche grazie ai contributi dell’8 per mille, che, al di là delle polemiche che spesso sentiamo fare, non sono soldi che restano a Roma ma vengono redistribuiti a beneficio della collettività. Non è però giusto limitarsi al sostegno e a tamponare le situazioni più drammatiche, serve un ripensamento globale che combatta la crisi mondiale nelle sue radici, ponendo un freno alla governance che vuole una finanza sempre più forte a discapito dell’economia reale. Desidero rivolgere con venerazione qualche parola in ricordo del mio predecessore Fernando Charrier, che prima di tutti aveva capito la necessità di lavorare a contatto con la società per trovare con giustizia la soluzione dei tanti nodi irrisolti che ci circondano. Nei dati che presentiamo oggi, negli interventi che quotidianamente portiamo avanti, lui è con noi”.
Il direttore della caritas, Gianpaolo Mortara, in conclusione dell’incontro pone l’accento su un dato preoccupante: negli ultimi 7 mesi, da gennaio a luglio, abbiamo eseguito oltre 700 interventi, ma più di 270 sono stati destinati a famiglie (spesso giovani) che si presentavano da noi per la prima volta: si tratta di cosiddetti “nuovi poveri”, frutto della crisi che avanza, e i nostri strumenti non bastano. Spesso dietro alle loro storie c’è una fragilità che trascende l’aspetto economico, e richiederebbe un percorso di accompagnamento e sostegno che solo le istituzioni possono compiere. Tante persone ci stanno aiutando, insieme ad associazioni e anche qualche supermercato, che ci dona i prodotti in scadenza, ma speriamo che incontri come questo servano a dare un segnale forte in modo che tutti riescano a fare la loro parte”.