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Nessuna prospettiva per i precari del Teatro
Fumata nera dopo l'incontro con il Prefetto e le parti sociali. I rappresentanti del Tra dicono "non serve altro personale" mentre gli ormai ex dipendenti ribattono "ci hanno presi in giro, dopo mesi di promesse".
Fumata nera dopo l'incontro con il Prefetto e le parti sociali. I rappresentanti del Tra dicono "non serve altro personale" mentre gli ormai ex dipendenti ribattono "ci hanno presi in giro, dopo mesi di promesse".
Non è bastata la mediazione del prefetto di Alessandria, Francesco Castaldo, per trovare una soluzione alla questione dei 9 precari del Tra, “lasciati a casa” dopo la chiusura temporanea del teatro con la promessa, più volte ribadita dal Sindaco, Piercarlo Fabbio, di una successiva riassunzione. Nel corso del tempo però le carte in tavola sono cambiate e l’incontro di ieri tra sindacati, rappresentanti del Teatro e Amministrazione, protrattosi fino a tarda ora, non è servito a sbloccare la situazione. Non c’è alcun piano di riassunzione e il presidente del Tra, Elvira Mancuso, ha ribadito nel corso dell’incontro come “al momento l’organico è adeguato alle nostre attività e non sono previste novità, almeno non nel prossimo futuro”. Sfiduciati i sindacati e gli stessi lavoratori, che parlano di “amarezza per come è stata affrontata l’intera vicenda, ulteriore passo che incrinerà i rapporti fra la cittadinanza e i responsabili del Teatro”, annunciando inoltre la diramazione di un comunicato ufficiale nelle prossime ore. Anche Piera Rosi, portavoce del comitato “Ridateci il Teatro”, sottolinea contrariata: “le dichiarazioni del sindaco Fabbio lasciano sconvolti perché contraddicono quello che lui stesso ha affermato meno di una settimana fa, nella conferenza stampa convocata giovedì, dove era stata assicurata la riassunzione. In più, già allora erano stati elencati i diversi partner e i loro contributi, quindi a noi risulta incomprensibile come adesso il Comune possa giustificare la presa di posizione con la riduzione dei finanziamenti, conosciuta da tempo. A questo punto siamo preoccupati anche dalle altre affermazioni fatte in quel contesto, come i risultati sui campionamenti circa la persistenza dell’amianto all’interno delle strutture e la riapertura a marzo. Come fidarsi di chi continua a prendere in giro interlocutori e cittadini?” L’Amministrazione, dal suo canto, sottolinea come “non ci siano le condizioni per dar seguito al progetto precedentemente annunciato, visti anche i tagli generalizzati dei finanziamenti”. Per gli ormai ex lavoratori del teatro l’unica via pare al momento essere quella di rassegnarsi a cercare posto altrove, candidandosi magari alla selezione pubblica indetta dall’Aspal per alcuni posti part time nel proprio organico (indetti per gestire parte delle nuove competenze: 2 persone da inserire presso l’ufficio turistico Iat, 4 nei musei, 2 per la parte amministrativa e di organizzazione eventi).